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Mariniello di Stefano Prizio
L’autore ha scritto un romanzo curato nei fatti, nella cronologia, nella verità storica, a tratti anche puntuale e rigoroso nelle date, nei nomi, negli eventi occorsi, ma fa di più, narra luci e colori, note e suoni, pensieri ed emozioni, usa l’Amore come inteso nel fiorentino dolce stil novo per scrivere dell’Amore tra un padre e un suo figliolo, un amore unico ed inimitabile, stupendo ed impareggiabile, a prescindere dalla presenza di un handicap.
Ogni papà nutre un debole per il suo figlio più fragile, e Tata Antonio perciò ama tra tutti i propri figli Mariniello in misura speciale ed intensa, inversamente proporzionale alla sua cultura e stato sociale, e dopo lunghe riflessioni e tentennamenti decide in amore e per amore, il corso dell’esistenza del suo figliolo, tanto più amato proprio perché colpito dalla malattia che lo renderà un disabile. Non è una comunicazione la loro basata sull’empatia, su intesa mentale, unione istintiva, attrazione naturale, o finanche su una risonanza telepatica, è molto di più.
La loro simbiosi è la stessa che lega i funghi al sottobosco, che ne determina la crescita all’ombra dei grandi alberi, sono uno humus dell’altro, ambedue bisognano l’uno dell’altro. Ciascuno dei due stimola la crescita dell’altro, finanche a distanza, sono nello stesso rapporto che sussiste tra una terra che dona cibo, calore e rifugio ed un seme che cresce e fruttifica.
L’handicap non limita, non li limita, fa da collante molto più di quanto potrebbe fare il semplice amore tra un papà ed il suo figliolo. Stefano Prizio con “Mariniello”, in sintesi, rammenta con garbo tutto toscano a tutti noi che l’Amore è il nostro babbo, il sentimento a cui tutti, nessuno escluso, dobbiamo il buono che siamo, il meglio che possiamo divenire, non esiste handicap che tenga con questo nostro Babbo che: “…aveva sempre tenuta diritta la barca in ogni tempesta e tutti si appoggiavano a lui nei marosi della vita.”.
Fonte: ibs.it
TITOLO: MARINIELLO, ROMANZO.
AUTORE: Stefano Prizio,
ed. 2021 Delta 3 (pp…)
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Stefano Prizio