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La città di Parma intitola un parco a Edgardo Carli
Sabato 21 settembre 2019 la città di Parma ha intestato un parco cittadino alla memoria del sordo Edgardo Carli, con una cerimonia pubblica, tenutasi in Via Minghetti, dove sorge quel grazioso parco nella parte centrale della cittadina.
Edgardo Carli era nato a Parma il 16 giugno 1914 ed è morto a Roma il 28 giugno 1995. All’età di 4 anni ebbe gravi problemi di udito, ma ciononostante condusse una vita con gli udenti, anzi allo scoppiare della Guerra, fu dichiarato abile al servizio militare, ma lui si sottrasse e scelse ideologicamente e attivamente la lotta partigiana, entrando a far parte della “Brigata Garibaldi”, che operava nel parmense.
La sordità di Carli si accentuò, divenne totale, quando lui aveva 20 anni, ed egli cadde in uno stato di prostrazione, si isolò da tutti, ma abitando allora a Milano, incontro casualmente altri sordi, fra i quali Francesco Rubino, coi quali si affiatò e “nacque a nuova vita”, dedicando a essi impegno sociale e attenzioni. Basti pensare che nel 1946 Edgardo fu chiamato a far parte della Commissione Nazionale – composta oltre che da lui, da Ali Vincenzo, De Carlis Giovanni, Ieralla Vittorio e Rubino Francesco per la UFSI (Unione Federativa Sordi Italiani) e da Brocci Enrico, Brogi Gino, Comitti Carlo, Magarotto Antonio e Sebasti Leopoldo per la costituenda Ente Nazionale Sordomuti – e quella Commissione, poi riconosciuta dal Governo di allora, si occupò esclusivamente della riorganizzazione legislativa dell’Ente in modo democratico, con la revisione della Legge istitutiva dell’ENS n° 889, il 12/5/1942, cui dopo la Guerra, e nella ritrovata Pace, la Legge fu sancita nella n° 698/1950, e la Commissione, di cui faceva parte anche Edgardo Carli, continuò a tenere la funzione “consultiva”, fino all’approvazione del nuovo Regolamento statutario, avvenuta ad Assisi nel 1958, dove da quell’Assemblea Generale fu eletto il primo Consiglio di Amministrazione dell’E.N.S.
Edgardo Carli era anche un buon scrittore, anzi direi giornalista, e fondò con Francesco Rubino le testate “Riscossa” e “Rinascita”, poi mutata in “ENS Rinascita”. È stato fondatore, nel 1955 e direttore della Scuola odontotecnica per sordomuti di Firenze, quindi funzionario della Sede Centrale ENS fino al collocamento a riposo.
Io ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Edgardo Carli, mi era stato presentato da Francesco Rubino, ma non abitava già più a Milano, si era trasferito per incarico di ENS prima a Firenze, poi a Roma, l’ho incontrato varie volte ed era una persona attiva e socievole. Il riconoscimento di un parco a Parma, sua città natale, è stato proposto dalla figlia, Fulvia, e da un’amica di lei, Anna Folchi, che di Edgardo Carli è sempre stata una grande estimatrice. Il Sindaco di Parma, nel discorso alla celebrazione, notati gli stendardi di ANPI (partigiani) e ANED (ex deportati in campi nazisti), e rappresentanti militari e civili e di ENS, ha ricordato che “Quella di Edgardo Carli è una storia singolare, di riscatto e di coraggio, di un uomo che ha fatto la Resistenza e successivamente non si è fermato, ma successivamente ha fondato in Toscana l’Associazione dei non udenti. Questa intitolazione – ha proseguito il Sindaco, tradotto in diretta nella Lingua dei Segni -è certamente motivo di orgoglio per la famiglia, ma anche un’occasione per gli abitanti di Parma, di incontrare una pagina della nostra storia, un esempio di lotta in anni storicamente complicati”. Ed anche, aggiungo io che ho conosciuto e ammirato la determinazione di chi è sordo, ma sa farsi valere in tutti i sensi.
Marco Lué
Biografia di CARLI EDGARDO
Nato a Parma il 16 giugno 1914. Morto a Roma il 28 giugno 1995
Dall’età di quattro anni, Edgardo Carli, ebbe gravi problemi di udito, tuttavia gestiva la sua condizione sì da per continuare a vivere nel mondo degli udenti. La sordità degenerò e a 20 anni divenne completamente sordo. Per lui fu uno choc. Cadde in uno stato di prostrazione preoccupante, si isolò da tutti. Un giorno incontrò casualmente a Milano i Sordi di Via Boscovich: fu un nuovo choc, ma positivo, nacque così a nuova vita.
Con il suo ingresso nella comunità sorda scoprì un mondo, il suo mondo. Da quel momento ci fu un patto di sangue tra lui e coloro che gli avevano teso la mano nel bisogno. La sua vita, il suo lavoro saranno perennemente dedicati ai suoi fratelli Sordi.
Nelle sue memorie, lui stesso scrisse: “il mio debito non l’ho mai considerato estinto, ormai è quasi tutta una vita che lavoro con loro e per loro, con gioia, e anche con fatica e difficoltà non lievi. Anche perché mi hanno dato una vita che considero nel suo insieme interessante, bella e utile”.
Visse intensamente tutta la sua vita: fu chiamato sotto le armi; invano tentò di far capire e accettare la sua sordità; fece la ferma militare tra Bari e Casale Monferrato. Durante la seconda guerra mondiale scelse ideologicamente e attivamente la lotta partigiana: entrato a far parte di una “Brigata Garibaldi”, che operava nel parmense, divenne ben presto commissario politico guadagnandosi la stessa garibaldina e la croce di guerra.
Anche nel mondo dei Sordi la sua presenza è stata molto significativa: fondò con Francesco Rubino la rivista Rinascita, organo dell’Unione Federativa Sordomuti Italiani; dal 1946 al 1951 diresse il giornale “ENS-RINASCITA”, nel quale si informava la comunità sorda dell’attività associativa e del lavoro che veniva svolto dai dirigenti dell’ENS per conquistare quel ruolo che competeva ai Sordi nella società italiana. In seguito questo giornale lo venne stampato a Roma e diventò La Settimana del Sordomuto.
Fu uno dei componenti della Commissione per l’organizzazione legislativa dell’ENS; il primo passo verso la fondazione dell’Ente stesso.
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