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Regione Emilia-Romagna. Riconoscimento Lingua dei Segni
Inclusione sociale delle persone sorde, Paolo Zoffoli primo firmatario di una nuova legge regionale.
Si tratta di un percorso lungo e a tratti anche complicato, ma costruito insieme alla collaborazione delle Associazioni più rappresentative a livello regionale”, spiega il primo firmatario Paolo Zoffoli
La Commissione Sanità della Regione Emilia-Romagna ha iniziato il proprio iter la legge, di iniziativa dei consiglieri Pd, volta a garantire l’inclusione sociale delle persone sorde, sordocieche o con disabilità uditiva.
“Si tratta di un percorso lungo e a tratti anche complicato, ma costruito insieme alla collaborazione delle Associazioni più rappresentative a livello regionale – spiega il primo firmatario Paolo Zoffoli -. Abbiamo cercato, attraverso questa legge, di supportare e rispondere alle esigenze e ai bisogni di tutti coloro che vivono questa condizione di disabilità. Adesso il prossimo passo sarà quello di approvare questo progetto e far si che le sperimentazioni messe in campo diventino realtà continuative per le persone affette da sordità”.
Il relatore Giuseppe Boschini è entrato nel merito e spiega: “Garantire e facilitare l’accesso a queste persone alle prestazioni e ai servizi sociosanitari, promuovendo anche politiche e misure per la loro inclusione sociale è l’obiettivo della legge”. “Nella nostra Regione circa 4000 persone sono affette da grave sordità, molte delle quali hanno riscontrato difficoltà nell’apprendere la lingua parlata, o hanno dovuto ricorrere nel corso della loro vita a specifiche forme di supporto per l’apprendimento o per la piena socialità – spiega Boschini – Nel nostro paese e in Emilia-Romagna norme generali tutelano già vari aspetti del riconoscimento, della diagnosi, della cura e dell’assistenza per le persone sorde. Tuttavia, vi è la necessità di fare un salto di qualità”.
“Pensiamo a tutte le difficoltà che i sordi riscontrano nella loro vita quotidiana che spesso chi non vive questo disagio non comprende, dall’accesso all’informazione a guardare un film al cinema, dal seguire un comizio politico o ad accedere ai servizi pubblici, alla scuola o al lavoro – continua È importante tutelare i loro diritti, e questa legge interviene proprio per aiutarli a partecipare alla vita sociale, oltre che a promuovere il lavoro di screening fin dalla prima infanzia per la diagnosi precoce della patologia e per sancire il principio della libera scelta per le persone o le famiglie, al fine di individuare fra i tanti strumenti tecnologici e di mediazione linguistica a supporto di questa disabilità la migliore soluzione. Credo sia un modo per affrontare in maniera innovativa il tema della sordità e per dare risposte a chi in Emilia-Romagna vive questa difficoltà”. Il 10 giugno è prevista la discussione generale, il 17 giugno l’udienza conoscitiva seguito dal 18 giugno dalla presentazione dell’articolato ed infine indicativamente il 25 giugno, durante la seduta del consiglio regionale si procederà all’approvazione della legge.
Fonte: forlitoday.
Calvano: “Garantire inclusione sociale alle persone con grave sordità”
Al via in commissione Sanità l’iter della legge regionale proposta dal Pd
Paolo Calvano Garantire l’inclusione sociale delle persone sorde, sordocieche o con disabilità uditiva. È questo l’obiettivo della proposta di legge regionale avanzata dal Pd, il cui iter di discussione e approvazione è cominciato martedì in commissione Sanità.
“Nella nostra Regione – afferma Paolo Calvano, che ha sottoscritto la proposta – circa 4000 persone sono affette da grave sordità, molte delle quali hanno riscontrato difficoltà nell’apprendere la lingua parlata, o hanno dovuto ricorrere nel corso della loro vita a specifiche forme di supporto per l’apprendimento o per la piena socialità – spiega Calvano – Nel nostro paese e in Emilia-Romagna norme generali tutelano già vari aspetti del riconoscimento, della diagnosi, della cura e dell’assistenza per le persone sorde”.
“Tuttavia, vi è la necessità di fare un salto di qualità – prosegue Calvano -. Pensiamo a tutte le difficoltà che i sordi riscontrano nella loro vita quotidiana che spesso chi non vive questo disagio non comprende, dall’accesso all’informazione a guardare un film al cinema, dal seguire un comizio politico o ad accedere ai servizi pubblici, alla scuola o al lavoro. È importante tutelare i loro diritti, e questa legge interviene proprio per aiutarli a partecipare alla vita sociale, oltre che a promuovere il lavoro di screening fin dalla prima infanzia per la diagnosi precoce della patologia e per sancire il principio della libera scelta per le persone o le famiglie, al fine di individuare fra i tanti strumenti tecnologici e di mediazione linguistica a supporto di questa disabilità la migliore soluzione. Credo sia un modo per affrontare in maniera innovativa il tema della sordità e per dare risposte a chi in Emilia-Romagna vive questa difficoltà”.
I prossimi passi dell’iter legislativo dovrebbero essere: il 10 giugno per la discussione generale, il 17 giugno per l’udienza conoscitiva seguito dal 18 giugno per la presentazione dell’articolato e infine indicativamente il 25 giugno durante la seduta del consiglio regionale si procederà all’approvazione della legge.
Fonte: estense.com
Una nuova legge regionale per tutelare le persone sorde
Una nuova legge regionale per tutelare le persone sorde
I dati affermano che in Emilia-Romagna ci sono circa 4 mila persone affette da sordità grave o profonda e, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il 60% delle perdite uditive infantili, che influiscono sullo sviluppo del linguaggio, è dovuto a cause prevenibili
Via libera all’unanimità dall’Assemblea Legislativa al progetto di legge per garantire l’inclusione sociale delle persone sorde, sordocieche o con disabilità uditive e per facilitare l’accesso a servizi sociosanitari dei cittadini residenti in Emilia-Romagna. I dati affermano che in Emilia-Romagna ci sono circa 4 mila persone affette da sordità grave o profonda e, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il 60% delle perdite uditive infantili, che influiscono sullo sviluppo del linguaggio, è dovuto a cause prevenibili.
”Questa legge, frutto di un lavoro condiviso insieme alle associazioni – afferma il consigliere regionale Lia Montalti – rappresenta una risposta concreta alle esigenze e ai bisogni di tutti coloro che vivono questa condizione di disabilità. Vogliamo garantire e facilitare l’accesso a queste persone ai servizi sociosanitari, alla scuola, all’informazione, promuovendo anche politiche e misure per la loro inclusione sociale, puntando in particolar modo sulla prevenzione e la diagnosi precoce”’.
Con questa legge la Regione promuove anche la sensibilizzazione diffusa degli operatori pubblici e privati dell’informazione, della comunicazione e della cultura, finalizzata all’adozione delle tecnologie per la sottotitolazione dei programmi televisivi e cinematografici, degli spettacoli pubblici e degli eventi sociali e culturali basati sulla comunicazione verbale, nonché all’adozione della traduzione simultanea in LIS e, dove possibile, in List.
”Lo facciamo a partire dall’Assemblea Legislativa – sottolinea Montalti – dove, dalle prossime sedute, sarà possibile seguire i lavori d’aula anche tramite traduzione simultanea. Il voto all’unanimità di questa legge indica che abbiamo promosso un’iniziativa importante e di civiltà, facendo un salto di qualità e anticipando ancora una volta, come Regione Emilia-Romagna, il resto del Paese”.
Fonte: cesenatoday.it
N.B. La legge regionale sul riconoscimento della Lingua dei Segni da parte della Regione Emilia-Romagna é stata pubblicata nel bollettino ufficiale n. 210 del 2 luglio 2019.
PER SAPERE DI PIU’
Legge Regionale n. 7 del 2 luglio 2019
Regione Emilia Romagna
Regioni e Lingua dei Segni
Lingua dei Segni