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La Silenziosa si racconta dal 1926 al 1930
1926
Presidente: Emidio Pacenza
Consiglieri: E. Righetto, P. Solza, V. Guerci, A. Vigliano, D. Fontana.
Col ciclismo ebbe inizio l’attività sportiva
L’attività dei sordi italiani in campo nazionale, ovvero i loro campionati di categoria, ebbe inizio nel 1926 con il ciclismo, poi interrotto al secondo anno e ripreso nel 1948.
L’attività sportiva effettuata prima del 1929 non può essere considerata «ufficiale», però si è effettuata.
30 agosto 1926: un avvenimento importante, il primo in Italia (documentazione redatta da Lorenzino Lorenzetti, reperita nell’archivio spezzino da Maria Angela Canese – ENS La Spezia)
Sono le 16 ed i sordomuti si dirigono verso il Campo Alberto Picco di La Spezia per la prima manifestazione silenziosa in Italia, consistente in una partita di calcio fra la squadra sordomuti di Da vari giorni sono affissi in città ampi manifesti annunzianti un grande avvenimento sportivo per la prima volta a Spezia.
In ogni locale è stato collocato a cura del Comitato cartelli indicatori. L’avvenimento consiste in una grande partita di calcio fra la Società Sportiva Silenziosa (S.S.S.) di Milano e il Gruppo Sportivo Sordomuti (Ottavio Assarotti) di Genova.
Genova e quella di Milano.
La curiosità nel pubblico e negli ambienti sportivi è immensa, infatti lunedì sera già alle ore 17 al Campo Alberto Picco il recinto e le tribune sono affollate.
Notiamo i principali habitué del Campo, non mancano gli appassionati sportivi, i sostenitori delle grandi partite della Spezia F.B.C. Sono intervenuti tutti gli Educatori e Direttori degli Istituti e tutti i sordomuti che si affollano al campo. Già confabulano i pronostici, vediamo vari sordomuti animosamente sostenere o l’una o l’altra squadra.
Prima che le squadre scendono in campo, a cura del Comitato, con una cerimonia intima, alla presenza degli Ill/mi Sigg. Direttori, Educatori, e delle due squadre e di tutti i sordomuti presenti, viene collocata una corona d’alloro con nastro dai colori nazionali, con la dedica: “I Sordomuti d’Italia ai gloriosi Caduti” alla lapide collocata all’entrata del campo ricordante i nomi degli appartenenti alla Società del F.B.C. della Spezia, caduti sul campo dell’onore.
Era un pensiero gentile che partiva dai minorati della natura, nel cui cuore prevale l’amor Patrio.
Una grande manifestazione silenziosa
Il match internazionale della Spezia – Grande partita di calcio fra la squadra della Società Sportiva Silenziosa (S.S.S.) di Milano e la squadra del Gruppo Sportivo Sordomuti “Ottavio Assarotti” di Genova.
GENOVA BATTE MILANO 6 a 0
L’erboso e simpatico campo Alberto Picco dello Spezia F.B.C. ha riaperto i battenti per far assistere al gentile pubblico spezzino ed ai sordomuti congressisti una partita di foot-ball, che, date le qualità delle squadre contendenti, rimarrà per lungo tempo memorabile.
Terrieri, arbitro federale designato per gentile iniziativa della sotto-commissione spezzina dell’ A.I.A. chiama in campo le squadre alle ore 17,25.
La squadra genovese si porta subito nella area fatale avversaria, cosicché Viola dopo appena 2’ si fa applaudire per una miracolosa parata in plongeon.
Al 5° corner contro Milano senza esito. Siamo al 7’ e Nizzi ricevuto il ball da Magnetto (l’ inesauribile centro half genovese) infila la rete milanese malgrado il disperato tuffo di Viola. Una minaccia dei compagni di Bendoni viene sventata dal bravo Birrone. Indi per 10’ si assiste ad un vero bombardamento alla porta milanese e ancora Nizzi al 15° da circa 8 metri porta a due il punteggio dei genovesi.
I milanesi tentano la riscossa ma trovano nei genovesi una barriera veramente insormontabile. L’intesa che esiste fra fooward ed kalfs liguri è meravigliosa, tronca ogni azione milanese e prepara il piano per sorprendere il goal-keeper di Bendoni. Baio fugge alla sinistra e con un potente traversone mette il ball tra i piedi di Nizzi, che non ha difficoltà ad adagiarlo nella rete di Viola.
La seconda ripresa è stata, per i milanesi, disastrosa. Infatti essi hanno calato in modo impressionante, non hanno saputo opporre resistenza all’ impetuoso, travolgente, non disgiunto dalla tecnica gioco avversario. Un solo uomo della Soc. Sport. Silenz. è stato all’altezza del mandato conferitogli, Viola, il modesto portiere milanese, che ha parato l’impossibile, e a lui nessuno dei sei goals gli possono venire imputati. Nizzi, Magnetto ed infine Baio I° portano a 6 i goals per i genovesi. La fine trova ancora sotto la rete milanese.
Ecco la formazione delle due squadre:
Assarotti (Genova): Baio II° – Birrone (Cap.) –Vecchiotti – Zunino I°- Magnetto – Mazzarello – Alloisio – Bertolotto – Nizzi – Zunino II° – Baio I°
Soc. Sport. Silenz. (Milano): Viola – Solza – Pina – Rinaldi – Fontana – Aggugini – Betti – Bendoni (Cap.) – Bodini – Massera – Sgallari
Foto delle due squadre: Assarotti Genova, in piedi e S.S.Silenziosa Milano, seduti
La Silenziosa ancora sconfitta: 0-5 con la Cremonese.
Il 15 dicembre 1926 la «Silenziosa» affrontò in un incontro amichevole, sul campo di Cremona, le riserve della Cremonese, in una partita «di assestamento», che però, rispetto all’incontro della Spezia con il Genova, ha consentito di subire solo una rete in meno, ma secco comunque il 5-0. Di nota c’è da dire che il viaggio a Cremona fu supportato di propria tasca dai giocatori, come lo era stato anche quello alla Spezia.
Titoli Italiani «Silenziosi» 1926
CICLISMO una prova su strada: Vittorio Cermesoni
1927
Presidente: Emidio Pacenza
Consiglieri: L. Paveri, L. Bolli, C.A. Jucker, D. Fontana, M. Moretti.
Sei sconfitte… ma pure altrettante vittorie
La squadra di calcio della «Silenziosa», nel corso dell’anno 1927, ha disputato ben sedici partite ufficiali –contro squadre di udenti, NdR -, dove ha subito sei sconfitte, ma ha vinto altrettante volte, la prima vittoria, sul campo del Milanino per il torneo «Zerbini», è stata di 1-0 e «… si può riassumere così»: (da una cronaca del 1927):
«Brillanti il portiere Pontiggia e i terzini Aguggini e Pina: il primo sventava mirabilmente tutti i tiri sferrati dagli avversari udenti, con delle parate che riscuotevano gli applausi del pubblico. E brillante contrattacco dei nostri avanti, che dava modo a Lotteri di ottenere il gol della vittoria».
Le altre cinque vittorie sono state 2-0 contro Espero, 1-0 contro Turro, 5-1 contro Valente, 1-0 contro Bollatese e 2-0 contro Vignatese».
Milano – Genova 1-1
La «partita dell’anno» è stata la rivincita contro la formazione dei sordi di Genova, giocata a Milano sul campo di Via Prinetti e terminata in parità, 1-1. Ecco la cronaca;
La Silenziosa, che l’anno scorso alla Spezia era stata costretta a piegarsi alla superiorità dei genovesi, questa volta è stata all’altezza di cotali grandi avversari, ottenendo un lusinghiero risultato pari, ciò dopo una gara combattutissima, durante la quale era spesso sul punto di cogliere la vittoria. Di come la vittoria beffarda ci sfuggiva, eccone una prova, fra le altre: Pontiggia si trovava lì, libero, in posizione di segnare, quando come un bolide gli capitò fra i piedi il compagno Sgallari; un attimo di esitazione fra i due, che fu sufficiente al portiere genovese per intervenire e rimandare lontano il pallone minaccioso.
E c’è da ricordare come i genovesi ottennero il loro punto: il nostro Massera (in buona vena) aveva parato un forte tiro e teneva in mano il pallone quando fu caricato di tergo da Nizzi. Il pallone gli sfuggiva per la carica troppo violenta e irregolare e Magnetto se ne impadroniva per saettarlo nella rete incustodita. Ce n’era di che da imprecare contro la malasorte e credo che i silenziosi, malgrado il loro nome, l’abbiano fatto e ben espressivamente.
Titoli Italiani «Silenziosi» 1927
CICLISMO Km. 65 su strada Vittorio Cermesoni
1928
Presidente: Emidio Pacenza
Consiglieri: L. Paveri, M. Pontiggia, L. Bolli, D. Fontana.
Un grave lutto: «Non ti dimenticheremo, Aguggini!»
L’anno 1928 riporta un grave lutto per la squadra calcistica della Silenziosa: il 19 gennaio, sul campo di via Prinetti: Aguggini, che aveva preso parte a tutte le partite sin dalla costituzione della squadra di calcio, trascinato dalla passione sportiva ha voluto giocare sebbene non ancora rimesso da un ricovero ospedaliero. Dopo aver disputato un magnifico primo tempo, nella ripresa, fu urtato da un avversario e cadde malamente, tanto da dover uscire dal campo. Della caduta ne risentì, che di lì a qualche giorno dovette ritornare in ospedale, dove il 15 febbraio vi moriva.
«Povero Aguggini – ha lasciato scritto la «Silenziosa» del tempo – non ti dimenticheremo mai! La tua grande fede ci sarà di sprone e guida nella nostra attività».
L’uscita dal campo di Aguggini – nessuno allora aveva pensato di non rivederlo mai più! – aveva creato squilibrio in campo e la Silenziosa, che all’inizio della ripresa era ancora a rete inviolata, con l’uscita del valido difensore subì due gol (a zero).
Terzo incontro fra Genova e Milano: 3-0
Il 16 marzo era in calendario, sul campo neutro di Alessandria, il terzo incontro fra la forte squara dei sordi genovesi e quelli della Silenziosa Milano. Piove, il campo è fangoso in modo impressionante. E’ la «partita di rivincita» per la Coppa dell’Associazione Benefica, resa necessaria dopo il risultato di parità della gara del 18 settembre 1927. Qui la superiorità dei genovesi si è riaffermata netta e costante, i giocatori di Genova si sono mostrati ben affiatati fra loro e sicuri in un gioco di buona fattura tecnica, con cui hanno minacciato in continuazione la porta milanese, violandola tre volte, sempre con Magnetto.
I milanesi, incapaci di muoversi sul fango, si sono difesi onorevolmente e in diverse occasioni hanno attaccato avendo a favore anche un calcio di rigore, che il portiere genovese annullava con una parata prodigiosa. Su tutti i giocatori in campo, ha impressionato il ligure Ugo Magnetto, col suo gioco possente e grandioso.
Ancora Genova-Milano e sempre 3-0!
Nuova partita fra Genova e Milano, questa valida di selezione per le «Olimpiadi silenziose» di Amsterdam, il 12 settembre di quello stesso anno 1929, ancora sul campo di Alessandria e questa volta con campo decente e sole a volontà, ma il risultato è rimasto immutato, ancora 3-0 per i liguri, pur presentatisi senza Magnetto. Due gol genovesi sono stati messi in rete da Nizzi. Della Silenziosa, si è rivelata buona la difesa e la mediana, mentre si è registrata gran confusione in attacco, come ne fa fede l’infortunio capitato a Sgallari, che si è rotto il naso scontrandosi con il compagno di squadra Bendoni.
Ancora sconfitta la Silenziosa a Genova (ma che non doma i milanesi)
1929
Presidente: Emidio Pacenza
Consiglieri: M. Pontiggia, I. Bonelli, G. Donelli, D. Fontana, L. Paveri.
Serbare fede al proprio ideale…
Il 1929, e propriamente i mesi di marzo e aprile, è stato per la Silenziosa l’anno della vera gloria, della vera grandezza, della vera audacia. In tale aurea epoca tutti i nemici esterni della Silenziosa, che ancora s’illudevano di demolirla e farla scomparire per sempre, trasecolarono.
Non una parola di derisione uscì dalle loro bocche, ormai consunte dalle continue e sterili invettive che avevano lanciato contro questa bella e giovane società sportiva. Il piccolo Davide che abbatte il gigante Golia ha tutto il simbolo dell’audacia e della fede pura: E in tale meravigliosa leggenda, la Silenziosa trovò la continuità, quella di serbare fede alla santità del proprio ideale …
Primo incontro internazionale di calcio fra sordomuti: Italia Svizzera undici gol a uno!
Fu la Silenziosa di Milano, non esistendo ancora, a quel tempo, un organismo sportivo a carattere nazionale, a mettere in pratica la volontà di costituire il Comitato Sportivo Sordomuti Italiani (C.S.S.I.), organizzando, sul campo di Via Goldoni l’incontro internazionale di calcio fra sordomuti di Italia e della Svizzera.
La responsabilità della formazione della squadra azzurra, con elementi provenienti da varie città e militanti in squadre della Federazione Gioco Calcio, fu affidata a un tecnico della FIGC, Gaudenzi. La formazione dell’Italia è così composta (purtroppo ci sono i soli cognomi, senza i nom, N.d.R.): Bertoni; Vecchiotti, Pontiggia; Birroni, De Marchi (capitano), Mazzarello; Lotteri, Magnetto, Nizzi, Toffano, Bajo.
Ecco la cronaca:
Già al 5’ gli azzurri ottengono il loro primo gol, per merito di Magnetto, su passaggio di Nizzi. Gli svizzeri, a differenza dei nostri, sono poco sicuri sul pallone e stentano a ritrovarsi. Al 9’ e 11’ altri due gol, segnati da Toffano e Magnetto. Al 17’, veloce discesa svizzera sventata dal pronto intervento del portiere, poi continua la superiorità italiana fino alla fine del primo tempo, fruttante altri due gol, segnati al 21’ da Lotteri e al 35’ da Nizzi, mentre gli svizzeri riescono a segnare il loro unico punto su una loro fortunosa discesa, per merito di Degen.
Nella ripresa gli svizzeri si difendono meglio, ma mentre i loro attaccanti, in prossimità della nostra rete non riescono a concludere, i nostri se la intendono a meraviglia e segnano altri sei gol con Nizzi (8’), Toffano 2’ e 34’) e Magnetto (23’).
«Dopo questo incontro fra Italia e Svizzera, era necessario costituire un organismo a carattere nazionale. Fondai, presso il Direttorio della FIGC, il Comitato Sportivo Sordomuti Italiani. Questo Comitato assorbì tutto quello che la Silenziosa aveva conquistato, Coppa e utile della gara. Ciò si è dovuto fare nell’interesse delle altre Società sportive fra sordomuti, che pur esse avevano diritto di godere di tutto quello che aveva goduto la Silenziosa. Ma se tutto ciò passò nelle mani del Comitato, la gloria e l’altissimo onore è rimasto e resterà sempre radicato nel cuore della Silenziosa, che può dimostrare a chiunque di essere stata la prima a maturare il procedimento della nostra evoluzione sociale e sportiva.
(da «I periodi d’oro della S.S.Silenziosa di Milano»).
1930
Presidente: Emidio Pacenza
Consiglieri: M. Pontiggia, I. Bonelli, G. Donelli, D. Fontana, L. Paveri.
Lo sport «raggio di sole che squarcia le nubi»!
Nonostante gli ausili della scienza, che ha potuto donare a noi tutti il grande conforto della parola, in modo da essere completamente in comunicazione con gli udenti, pure la mancanza dell’udito ci mantiene in continuo svantaggio in confronto delle persone normali.
Il sordomuto vive così in un’atmosfera perenne di minorità fisica. Perché non ricercarne un mezzo che, come un raggio di sole, possa squarciare le nostre nubi, sia pur saltuariamente, di tanto in tanto? Lo sport è il raggio di sole per il sordomuto! Lo sport che in così numerose falangi è praticato all’estero, mettendo i sordomuti che lo praticano, durante il tempo della competizione sportiva, a livello dell’udente, sollevandogli l’animo ai più nobili sentimenti e rafforzando le sue capacità fisico-oniriche, e quindi aumentando le sue capacità produttive nel campo del lavoro quotidiano e nella lotta esistenziale.
(da una circolare alle Società sportive e Istituzioni di sordomuti)
Articolo della «Gazzetta dello Sport» su Pacenza
Così Milano ha dato l’esempio e da Milano, dove esiste in via Piave la sede del Comitato, è partito l’incitamento che doveva servire a dar presto numerosi ed entusiastici cultori in tutta Italia.
Un modesto locale in via Panfilo Castaldi, con pochi tavolini e poche sedie e alle pareti le fotografie dei migliori atleti sordomuti, è la sede della Società Sportiva Silenziosa, dove ogni sera si radunano i soci, a parlare di allenamenti e di gare.
Qui ci ha introdotto il sig. Pacenza, presidente del Comitato Sportivo Sordomuti Italiani e anima dello stesso Comitato.
Miracolo sublime della scienza fisio-pedagogica! Pacenza, pure egli sordomuto, dopo un corso di più di dieci anni, sa farsi comprendere da tutti con sufficiente chiarezza e ci parla di sport «silenzioso», con entusiasmo e fede e ci dice che «…fino a pochi anni fa non si parlava di possibilità sportive dei sordomuti in Italia, e noi intristivamo così in una vita di inerzia ed esclusivamente contemplativa. In altre nazioni europee, invece, lo sport era già praticato e con ottimi risultati, dai nostri confratelli. E fu così che nel 1924 io ebbi occasione di parlare con un membro del Comitato Internazionale degli Sport Silenziosi, sorto proprio in quell’anno a Parigi, con l’intento primo di preparare e organizzare le Olimpiadi Silenziose. Fu quella la prima scintilla e subito tentai la propaganda fra i sordomuti raggruppati a Milano, dapprima fra la generale apatia, ma poi fra un sempre crescente interesse, tanto che un anno più tardi, 1925, potevo fondare la Società Sportiva Silenziosa, che ebbe sede per due anni in via Cappellari, poi fino a pochi giorni or sono in Corso Buenos Aires, e ora in questo locale, ma spero si potrà presto trovare una sede più ampia.
Incoraggiato da questo primo successo, ho tentato di diffondere la nuova idea fuori della Lombardia e così l’esempio di Milano poteva essere, a distanza di pochi mesi, seguito da Genova e poi da Torino, da Bologna, da Roma, oggi sono cinque sedi complessivamente dove i sordomuti possono praticare attivissimamente lo sport».
(dalla «Gazzetta dello Sport», 1930)
A cura di Marco Lué
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