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La comunicazione del paziente sordo
Infermieri. Assistenza al paziente ipoacusico. Ecco una guida alla comunicazione per chi non conosce la Lingua dei Segni
Assistere pazienti che hanno subito la perdita dell’udito, che sia dalla nascita o nel corso della vita, pone ostacoli non indifferenti e che spesso non sappiamo affrontare per una mancata formazione in merito.
Sono 466 milioni le persone affette da perdita uditiva invalidante a livello mondiale, come rivelano i dati dell’Organizzazione mondiale di sanità. In Italia sono 7 milioni gli individui con un calo uditivo ma ben 5 milioni di questi non utilizzano un apparecchio acustico, condizione che può far aumentare del 28% il rischio di non riuscire a svolgere le attività quotidiane più semplici oltre che esporre al rischio di perdita di autonomia e indipendenza.
La sordità in tutti i suoi gradi è una patologia che compromette la Comunicazione.
La sordità
È un deficit del canale uditivo causata da una disfunzione dell’apparato uditivo. Il deficit può essere causato da un danno a sedi diverse, e l’estensione e la gravità del danno variano di conseguenza.
Può essere:
PRELINGUISTICA: che si manifesta prima dell’apprendimento del linguaggio (entro i 2 anni). u La sordità prelinguistica, influenzando l’acquisizione del linguaggio e di conseguenza la capacità di costruire concetti e pensieri, può influenzare lo sviluppo intellettivo dell’individuo
POSTLINGUISTICA: che insorge successivamente allo sviluppo naturale del linguaggio
Livelli di sordità
•NORMALE (con soglia inferiore a 20 decibel)
•LIEVE (con soglia tra 20 e 40 decibel), non è compresa la voce sussurrata
•MEDIA (con soglia tra 40 e 60 decibel), problemi di comunicazione con l’interlocutore a distanza maggiore di un metro
• GRAVE (con soglia tra 60 e 90 decibel), il parlato non è comprensibile
•PROFONDA (con soglia tra 90 e 120 decibel), c’è un minimo residuo uditivo che consente la percezione del parlato solo con protesi o impianto
•TOTALE (con soglia maggiore di 120 decibel), nessuna percezione.
Le persone affette da ipoacusia riportano uno stato di salute peggiore rispetto alla popolazione generale.
A causa dell’accesso limitato alle informazioni sanitarie, le persone con problemi di udito sono spesso incapaci di prendere decisioni sanitarie veramente informate per se stesse e le loro famiglie, da qui l’esigenza di poter avere con questi pazienti una comunicazione efficace ed efficiente.
La comunicazione è uno strumento importante per Infermieri e medici, diversi studi hanno riportato gli operatori sanitari riferiscano disagio nell’assistere pazienti con perdita dell’udito, questo perché di base manca una formazione adeguata alla comprensione e nel porsi correttamente a pazienti affetti da sordità.
Le strategie di comunicazione per essere efficaci dipendono dalle caratteristiche degli individui coinvolti e dall’ambiente in cui avviene la comunicazione. La conoscenza di alcune linee guida generali aiuta a ottimizzare la comunicazione. In termini di esigenze di comunicazione.
Capacità di comunicazione
La chiave per comunicare con successo con persone con problemi di udito è la capacità di adattarsi alla situazione. Le persone con perdita dell’udito spesso hanno buoni suggerimenti su come comunicare al meglio con loro, ed è importante raccogliere positivamente il loro aiuto.
Come condurre il colloquio
Prima di cominciare la conversazione si possono adottare alcune accortezze:
Quando si entra nella stanza del paziente che il paziente ricordare che essendo sordo non può aver sentito bussare alla porta; considerare l’ipotesi di lasciare la porta aperta. Questo può aiutare a garantire il comfort del paziente, nonché a migliorare la sua sensazione di benvenuto. Importante è poi la posizione dalla quale cominciamo il colloquio con il paziente, ricordarsi che i pazienti non udenti non possono “ascoltarti” se non possono vedere l’interlocutore, questo può abbattere la prima barriera comunicativa. Prima di ogni manovra sul paziente, stabilire con quest’ultimo sempre un contatto visivo.
Comunicazione orale
La sfida principale della comunicazione con un paziente sordo è quella di farsi comprendere.
Da dove cominciare per renderlo possibile?
Intanto è bene acquisire informazioni riguardanti la sordità, la perdita dell’udito non è semplicemente un abbassamento del volume del suono su tutte le frequenze delle onde sonore. Il volume necessario per ascoltare un determinato suono, chiamato “soglia”, varierà a seconda della frequenza o dell’intonazione dell’onda sonora, poiché ogni differente altezza potrebbe avere una soglia diversa.
La perdita dell’udito in età avanzata di solito colpisce prima i suoni più acuti; utilizzare una voce più profonda durante l’intervista a un paziente anziano con problemi di udito è talvolta utile. Aumentare il volume della voce è spesso meno utile e può distorcere il suono.
Il rumore di fondo dovrebbe essere ridotto al minimo, poiché può interferire con la capacità di comprendere il parlato. A causa delle informazioni limitate ricevute auditorialmente, vi è una maggiore dipendenza dalle informazioni visive, compresi i movimenti delle labbra e segnali non verbali. Un’attenzione particolare a queste esigenze visive può migliorare la comunicazione con persone non udenti.
Il volto dell’intervistatore dovrebbe essere ben illuminato; una fonte di luce dietro l’intervistatore ostacolerà la comunicazione mettendo il viso dell’intervistatore nell’ombra e facendo sì che le pupille del paziente si restringano. L’intervistatore deve guardare direttamente il paziente quando parla e assicurarsi che il paziente sia pronto a guardare e ascoltare, creando un contatto visivo prima di parlare.
L’intervistatore dovrebbe evitare di oscurare il suo viso e le sue labbra con mani, peli sul viso e oggetti, come penne, cartelle mediche e maschere chirurgiche.
Comunicazione scritta
Potrebbe essere necessario scrivere per comunicare, tuttavia, è importante ricordare che, per ragioni complesse, il livello medio di lettura della popolazione non udente è inferiore a quello della popolazione generale. Inoltre, gli anziani spesso hanno diversi gradi di menomazione visiva e diversi gradi di artrite, che possono influire sulla capacità di leggere e scrivere. Scrivere a caratteri grandi con un pennarello può aiutare a minimizzare l’inconveniente e massimizzare la chiarezza della comunicazione attraverso la scrittura.
Utilizzo di un mediatore
Per i non udenti che comunicano con il linguaggio dei segni, potrebbe essere utile la presenza di un mediatore; tuttavia, a volte avere una persona in più nella stanza come può imbarazzare l’operatore sanitario.
Una disposizione corretta degli attori della scena, operatore sanitario, paziente e mediatore può essere utile: di solito il mediatore siede di lato e leggermente dietro l’operatore sanitario, quindi il paziente può guardare simultaneamente l’intervistatore e l’interprete. Per capire l’operatore sanitario, la persona sorda dovrà guardare l’interprete, ma l’intervistatore dovrebbe mantenere il contatto visivo con il paziente sordo e non con il mediatore.
La Lingua dei Segni
La lingua dei segni è una lingua che veicola i propri significati attraverso un sistema codificato di segni delle mani, espressioni del viso e movimenti del corpo. È utilizzata dalle comunità dei segnanti a cui appartengono in maggioranza persone sorde. È una comunicazione che contiene aspetti verbali (i segni) e aspetti non verbali (le espressioni sovrasegmentali di intonazione per esempio) come tutte le lingue parlate o dei segni.
L’ONU ha ratificato il riconoscimento delle lingue dei segni come Giornata mondiale delle lingue dei segni ogni 23 settembre di ogni anno.
da: Communication with deaf and hard-of-hearing people: a guide for medical education.
Barnett
Fonte: infermieristicamente.it
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