Esempi di domande e frasi in LIS per comunicare con i sordi
Migliorare la comunicazione con il paziente sordo significa, innanzitutto, conoscere e riconoscere le principali barriere comunicative che esso incontra. In secondo luogo, imparare alcuni segni, conoscere delle domande in LIS (Lingua dei Segni Italiana ) – ripetibili in diversi contesti infermieristici – sono alcuni degli esempi di tecniche e strategie comunicative attuabili da tutti i professionisti. Utilizzare degli elementi comunicativi incentrati sulla lingua dei segni permetterà al paziente di sentirsi al sicuro e compreso. Vedrà in noi un punto di riferimento, una figura di cui fidarsi e a cui affidarsi. La tensione e l’ansia, che caratterizzano da diverso tempo queste esperienze, potrebbero diminuire sensibilmente, a vantaggio di collaborazione e serenità.
Lingua dei segni in sanità, specializzare alla comunicazione con i sordi
I professionisti sanitari, al giorno d’oggi, sono chiamati sempre di più ad approfondire uno o più percorsi professionali. Stiamo diventando sempre più tecnici, esperti, settoriali. E se imparassimo anche a sapere comunicare? E, più specificatamente, a comunicare con tutti, sordi compresi?
Sarebbe una sfida interessante, ma anche un’occasione di incontro. Una possibilità per conoscere e crescere, ma soprattutto per diventare sensibili e preparati a favore di una tipologia di utenza.
L’obiettivo iniziale di un processo di sensibilizzazione alla LIS in sanità , ma ancora di più, al paziente sordo e ai suoi bisogni comunicativi ed assistenziali , si concretizza in un concetto fondamentale: mettere al centro il paziente, renderlo protagonista. Quindi conoscerlo ed assisterlo in modo completo e soddisfacente.
La poca conoscenza o la mancanza della stessa, portano a errori e situazioni di criticità, che si traducono in esperienze poco piacevoli per i pazienti sordi. Per questa ragione, bisognerebbe imparare a comunicare con loro .
Quando utilizziamo la LIS bisogna conoscere delle piccole regole, non solo di natura grammaticale (la lingua dei segni e l’italiano possiedono regole differenti ).
Si segna nel proprio spazio neutro , ovvero la parte antistante a chi segna, mai dalla vita in giù: oltre ad essere scomodo, non è educato.
I segni si eseguono in modo chiaro, le mani, che diventano la nostra voce, devono essere forti e decise. Tempo ed allenamento migliorano questa peculiarità.
Interiorizzata la parte più teorica della sordità e della LIS , non resta che iniziare ad allenare le nostre mani e aguzzare la nostra vista. Ogni messaggio sarà veicolato dalle mani e colto dagli occhi. Non solo: bisognerà coinvolgere tutto il corpo, in particolare il volto, l’espressione.
Segnare senza espressione è come parlare senza tono . Per questo, a una domanda in segni , si accompagnerà un’espressione più interrogativa (aiutati da una posizione in avanti delle spalle e dalle sopracciglia arcuate), a un’imperativa segni manuali più tesi e decisi, come per un’affermativa un’espressione neutra.
Il nostro atteggiamento, o meglio, il linguaggio del nostro corpo risulterà fondamentale per una comprensione efficace del segnato (tenendo in considerazione che quando si eseguono i primi segni, ci si può imbattere in errori di configurazione, movimento o luogo della mano, che possono portare ad equivoci. L’espressione ci aiuta sempre, usiamola!)
In più, utilissimo da conoscere è l’alfabeto in LIS , che ci permette di riferire i nostri nominativi e capire quelli dei pazienti, o di comunicare una parola di cui non conosciamo il segno corrispondente.
Possiamo certo utilizzare accortezze e strategie, possiamo trovare un mediatore linguistico, come un interprete, oppure utilizzare correttamente il labiale o la forma scritta (anche se la LIS permette di veicolare le informazioni in modo fluido e completo). In realtà, come citava Mandela, parla a un uomo nella sua lingua e avrai il suo cuore e – aggiungo io – la sua collaborazione .
Imparare alcuni segni, conoscere delle domande in LIS , ripetibili in diversi contesti infermieristici, sono alcuni degli esempi attuabili da tutti i professionisti. Come possiamo infatti richiedere la sua partecipazione, se non sappiamo neanche chiedere nome e cognome? E se, nelle nostre gestualità improvvisate, risultassimo poco cortesi o irrispettosi?
Che cos’è la LIS – Lingua dei Segni Italiana
Le nozioni e le curiosità di questa lingua, che tanti definiscono silenziosa, ma che in verità può far tanto rumore, sono ancora molte. Se parli ad un uomo in una lingua a lui comprensibile, arriverai alla sua testa. Se gli parli nella sua lingua, arriverai al suo cuore (Nelson Mandela)
La LIS (Lingua dei Segni Italiana) è una lingua visivo-gestuale utilizzata dalla comunità Sorda Italiana, realtà rappresentata da sordi e udenti segnanti .
Questa piccola società comprende i sordi che utilizzano come prima scelta la lingua dei Segni , i figli di sordi, conosciuti come CODA (Children of Deaf Adults ), professionisti quali assistenti alla comunicazione e interpreti LIS e tutti quelle persone che, per ragioni lavorative o personali, hanno intrapreso lo studio di questa lingua.
La LIS, al contrario delle lingue vocali, utilizza il sistema visivo-gestuale , basato per l’appunto sulla vista e sulla gestualità. Quest’ultimo termine non deve però confonderci. Parliamo infatti di segni , non di gesti : la LIS contiene in sé delle componenti gestuali o mimiche, ma la sua struttura portante è basata sui segni.
Bisogna precisare che la LIS non rappresenta la lingua di tutti i sordi . Nuove tecnologie e studi avanzati hanno contribuito, negli anni, a trovare soluzioni di recupero sempre più soddisfacenti: l’impianto cocleare ne è la prova. I sordi impiantati, grazie ad una riabilitazione logopedica e tanta forza di volontà, riescono ad ottenere un miglioramento notevole, sia in termini di percezione uditiva, che di linguaggio.
La LIS, però, in Italia come nel resto del mondo, conta tanti fruitori. L’interesse verso questa lingua è andato crescendo in modo esponenziale: nuovi progetti e corsi specifici, sviluppati in ambiti differenti, hanno permesso una maggiore diffusione e una conoscenza più dettagliata di questo mondo.
Lo studio e la ricerca della LIS in ambito sanitario , come la formazione di professionisti sensibili a questa tipologia di pazienti, sono una delle dimostrazioni di partecipazione e attenzione più recenti.
Chiara Sideri. Fonte: nurse24.it
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