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Pietro Giuseppe Triest (1760-1836), un’icona della carità
Pietro Giuseppe Triest nasce a Bruxelles (Belgio) il 31 agosto 1760 in una famiglia benestante. Studia a Geel, presso la rinomata “Scuola latina”, e all’università di Lovanio, ma poi decide di diventare sacerdote ed entra nel seminario di Malines. Viene ordinato il 9 giugno 1786.
Come riferimento spirituale, accanto al Sacro Cuore e alla Madonna, pone in primo piano San Carlo Borromeo, che accentuala l’aspetto pastorale del prete e del vescovo, San Francesco di Sales, il quale sottolineava che la chiamata alla santità era per tutti i credenti, e San Vincenzo De’ Paoli, il quale proponeva una nuova interpretazione della carità. Per tutta la vita seguirà tre semplici obiettivi: esempio, insegnamento, servizio.
Dopo due anni con incarichi di coadiutore, il 7 dicembre 1788 viene nominato vice-parroco della parrocchia di Nostra Signora sopra il fiume Dijle a Malines. Nel giugno 1789 diviene vice-parroco ad Asse e a ottobre 1791 ritorna a Malines nella parrocchia di Santa Maria di Hanswijk. Nel 1797 è nominato parroco nella parrocchia di San Pietro a Renaix, ma a causa della rivoluzione francese, avendo lui rifiutato di pronunciare l’abiura, è costretto a vivere in clandestinità per cinque anni. Nel maggio 1802, in seguito al concordato, può tornare a svolgere il suo ministero pubblicamente.
Nel febbraio del 1803, è inviato come parroco a Lovendegem, dove fonda le Suore della Carità di Gesù e Maria. Nel luglio del 1805 gli viene chiesto di trasferirsi a Gand con un gruppetto di suore per curare i malati terminali nella vecchia abbazia di Terhaegen. È nominato direttore dell’ospedale De Bijtoke. Nel 1807 riceve il titolo di “canonico d’onore del capitolo di San Bavone”. Si prende cura di poveri, anziani, malati mentali, bambini abbandonati, sordomuti, non vedenti, infermi, fondando istituti all’avanguardia per principi e per metodi. Fonda altre tre congregazioni: i Fratelli della Carità (1811), i Fratelli di san Giovanni di Dio (1823), le Suore dell’infanzia di Gesù (1837).
Nel 1816 a Parigi visita l’Istituto Nazionale dei sordomuti, fondato dall’Abbé de l’Épée. Rimane ben impressionato e una volta tornato in Belgio, dove non c’erano scuole per i sordi, pensa di aprirne lui a Gand. Manda alcuni Fratelli e Suore della Carità a specializzarsi a Parigi e a Groningen (Olanda). Così nel 1820 le suore aprono una prima scuola per le ragazze sorde a Terhaegen. Nel 1825 nasce anche quella per i ragazzi, nell’ospedale De Bijloke. Presto ottengono dal re Guglielmo I il riconoscimento di Istituti reali, titolo reale confermato poi nel 1935 dal re del Belgio Leopoldo I.
Il canonico Pietro Giuseppe Triest muore il 24 giugno 1836, il 26 luglio viene sepolto nella sua vecchia parrocchia di Lovendegem; un artistico mausoleo lo ricorda ai devoti nella cattedrale di Bruxelles.
Il processo di beatificazione del Servo di Dio Pietro Giuseppe Triest, aperto il 26 agosto 2001, è attualmente a Roma. Oggi le Suore e i Fratelli della Carità sono presenti in 30 Paesi con circa 2.000 membri.
P. Vincenzo Di Blasio
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