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Emergenza sordi

Emergenza sordi: per una comunicazione in emergenza sempre più inclusiva

Prosegue il percorso alla scoperta delle best practice di comunicazione in emergenza sui social network, con l’intervista di oggi vi presento Luca Rotondi e Marta Zuddas che hanno sviluppato il progetto Emergenza Sordi. Di cosa si tratta? Vediamolo subito!

Luca: sono un biologo con quattro Master Universitari di cui uno di II livello in “Protezioni da Eventi CBRNe (Chimico Biologico Radio Nucleare Esplosivo)” e lavoro come impiegato nel campo della comunicazione istituzionale di una pubblica amministrazione e mi occupo, per passione e vocazione, di tutte le tipologie di emergenze riguardanti le persone sorde.
Marta: Sono una biologa specializzata in Microbiologia e Virologia disoccupata. Sono vicepresidente della sez. provinciale ENS (Ente Nazionale Sordi) di Cagliari.
Siamo due biologi iscritti all’Ordine Nazionale dei Biologi (ONB), Istruttori Nazionali BLSD adulto e pediatrico ed antincendio a rischio basso/medio/alto. Insegniamo le manovre di disostruzione, la rianimazione cardiopolmonare e l’utilizzo del DAE (Defibrillatore Automatico Esterno) sia ai sordi (anche tramite la Lingua dei Segni Italiana) che agli udenti. Recentemente abbiamo concluso un Master Universitario di secondo livello in “Sicurezza Internazionale, Strategie Globali e Maxi-Emergenze Sanitarie: Analisi e Gestione In Eventi non Convenzionali – International Security/Safety, Global Strategies and Medical Maxi-Emergency in the Non Conventional Events: Analises and Management – ISSMM delta” (direttiva 2014/114/CE) presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi “Tor Vergata” di Roma.

Come nasce il progetto Emergenza Sordi a 360 gradi e che obiettivi ha? Perchè avete scelto di aprire proprio una pagina Facebook? Quando si verificano eventi catastrofici o incidenti di origine naturale e/o artificiale, raramente si focalizza l’attenzione verso quella parte della popolazione che presenta disabilità, in particolar modo sui sordi, pur sapendo che corrono un maggiore rischio rispetto agli altri cittadini. Eppure l’art. 9 comma 1, lettera b) della Convenzione ONU sui diritti dei disabili impone ai governi di garantire l’accessibilità “Ai servizi di informazione, comunicazione e altri, compresi i servizi elettronici e quelli di emergenza”. In Italia queste leggi, però, non sono adeguatamente applicate tanto è vero che il terremoto di Amatrice avvenuto il 24 agosto 2016, ha messo in evidenza delle falle riguardo alla comunicazione specifica per la popolazione sorda e la mancanza di un database in cui fossero inserite le persone con disabilità, creando molte difficoltà nella ricerca delle loro abitazioni. A tal proposito è stata creata sul social network Facebook una pagina dal titolo “Emergenza Terremoto Sordi – Deaf Earthquake Safety Check” (successivamente chiamata “Emergenza Sordi a 360 gradi”) con l’obiettivo di creare un “ponte” di comunicazione tra i sordi, i loro familiari ed i soccorritori per avere informazioni sulla loro ubicazione e dirigere tempestivamente i soccorsi.
Proprio con questo intento è stato creato un video emergenziale, in lingua dei segni e sottotitoli, da una persona sorda qualificata in “protezione da eventi CBRNe”. In questi giorni la pagina ha cambiato denominazione da “Emergenza Sordi a 360 gradi” in “Emergenza Sordi” con l’utilizzo del marchio di riconoscimento.

Quotidianamente di cosa vi occupate sulla pagina? Ho visto che realizzate video con informazioni di servizio anche in caso di emergenza, potete raccontarmi una vostra esperienza di successo?
Inizialmente la pagina sul social network Facebook era stata creata con il titolo “Emergenza Terremoto Sordi – Deaf Earthquake Safety Check” e riguardava solamente le comunicazioni di emergenza inerenti ai terremotati. Successivamente abbiamo deciso di cambiare il nome in “Emergenza Sordi a 360 gradi” per dare tutte le informazioni collegate ad eventi catastrofici o incidenti di origine naturale e/o artificiale. Sono stati pubblicati vari video in cui venivano spiegati quali comportamenti da adottare in caso di terremoto, tornado e calamità varie. Il video sul terremoto, ad esempio, ha riscosso molto successo in quanto sono state registrate oltre 8.389 condivisioni e 471.764 visualizzazioni.

Che risposta avete ottenuto dagli utenti?
I risultati ottenuti sono stati migliori di quelli attesi: c’è stata una forte risposta al video e una notevole collaborazione da parte dei sordi e degli udenti che ha permesso di individuare le abitazioni delle persone sorde per poi poter dirigere i soccorsi.
È stato creato seguendo le regole di base, che chiameremo DECT “Deaf Emergency Communicator Theory”, previste per la preparazione di un video emergenziale destinato alle persone sorde. Attualmente, questa tecnica di comunicazione è usata da Roma Capitale (Comune di Roma) grazie ad un suo progetto chiamato #perfarcisentiredatutti, che ha lo scopo di fornire informazioni generali, avvisi di natura pre-emergenziale ed emergenziale con piena accessibilità per tutti, sordi ed udenti, tramite i social media istituzionali, tra i quali Facebook, Twitter, Instagram e YouTube.

Secondo voi, quali azioni dovrebbero essere portate avanti per migliorare la comunicazione sia in emergenza che in tempo di pace verso i disabili e nello specifico verso i sordi?
Le persone con disabilità, durante i disastri e le emergenze pubbliche, sono molto più vulnerabili rispetto alla popolazione generale. Le disfunzioni fisiche, sensoriali e cognitive possono causare maggiori difficoltà nella ricezione e nella comprensione delle informazioni di allarme e di emergenza rendendo difficile adottare le misure appropriate. Al giorno d’oggi, grazie alla diffusione dei dispositivi mobili, i canali di comunicazione e di informazione prevalentemente usati dalla maggior parte della popolazione sono i social network quali: Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, Whatsapp, mentre una minoranza acquisisce le notizie tramite i mass media (televisione, radio e giornali). Quindi questi sono mezzi molto efficaci per la comunicazione emergenziale e devono essere potenziati e sfruttati al meglio per poter raggiungere l’intera comunità, includendo le persone con disabilità uditive. È di notevole importanza che i disaster manager e/o i coordinatori emergenziali siano addestrati all’approccio e alla comunicazione emergenziale verso le persone sorde. A tal fine può essere utile un documento di lavoro recentemente elaborato dall’Associazione Mondiale degli Interpreti di Lingua dei Segni (World Association of Sign Language Interpreters, WASLI) e dalla Federazione Mondiale dei Sordi (World Federation of the Deaf, WFD), dove è presente la linea guida riguardante la comunicazione con le persone sorde, che utilizzano la lingua dei segni, durante i disastri naturali e altre emergenze di massa.

Che ruolo possono avere in questo i social network e Facebook nello specifico?
La comunicazione emergenziale volta ad un pubblico sordo deve essere mirata ed adattata alla sua condizione utilizzando la lingua dei segni, sottotitoli ed eventualmente anche l’audio. Queste comunicazioni devono essere largamente diffuse, in particolar modo attraverso i social network come Facebook, Twitter, Telegram e Whatsapp, in quanto rappresentano le piattaforme più usate dai sordi dato che i mass media (ed esempio la televisione) si rivolgono quasi totalmente a spettatori udenti.

Chiara Biancini. Fonte: ilgiornaledellaprotezionecivile.it

PER SAPERE DI PIU’

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