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Il Codice dei Diritti degli Indifesi
E’ uno strumento di altissima utilità per la consultazione delle ampie normative riguardanti la disabilità (invalidi civili, ciechi e sordi) e dei Diritti Umani. L’opera libraria di oltre 700 pagine a cura dell’Ordine degli avvocati di Milano, edita da Giuffré Editore nel 2018.
a) norme costituzionali e codicistifiche
b) carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea
c) tutela delle persone con disabilità
d) tutela dei minori
e) prevenzione e contrasto della violenza di genere
Il “catalogo” dei diritti si arricchisce continuamente, a volte anche in modo disordinato, in una sorta di competizione tra legislatore e giurisprudenza nell’accogliere o respingere molteplici aspettative di persone singole e gruppi sociali, non sempre rappresentative delle esigenze dei più deboli: questi ultimi non hanno voce per reclamare status e riconoscimenti, e sono spesso costretti a inseguire un proprio diritto come fosse un semplice desiderio. Nel frastuono generale la loro voce, il loro corpo, la loro mente appaiono meno potenti ai superficiali e ai distratti, siano essi persone, burocrazie, istituzioni. Sono gli “indifesi”, a causa di situazioni permanenti o temporanee che accompagnano la loro vita o ne contrassegnano particolari momenti. Nasce da qui l’idea dell’Ordine degli avvocati di Milano di compilare il Codice dei diritti degli indifesi. Abbiamo scelto tre ambiti, nei quali il protagonista è almeno potenzialmente indifeso, anche senza aver subito atti specifici; o per aver subito atti che, oltre al danno e al dolore, spesso incancellabili, creano una situazione di disagio, solitudine, spesso di silenzio e mancata denuncia. Abbiamo rivolto lo sguardo innanzitutto alle persone con disabilità, destinatarie di una legislazione evoluta ma non sempre conosciuta e attentamente applicata; poi ai minori, al centro di una vastissima legislazione a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, nonché del diritto a crescere in famiglia. Ma su di loro gli adulti riversano incapacità, mancanza di affetti, conflitti irrisolti, antichi traumi e insane pulsioni; infine, alle vittime di violenze legate prevalentemente al genere e alle irrisolte relazioni familiari e affettive. Sono soprattutto donne, ma non solo donne, che continuano a subire molte forme di sopraffazione e devono opporsi al mancato rispetto della loro dignità, per l’incapacità altrui di essere riconosciute come persone che hanno il diritto di manifestare liberamente volontà, consensi e rifiuti.
dalla Presentazione di Remo Danovi, Presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano.
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