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Da Stefano Bottini a Marco Coppo e altri Sordi italiani impegnati politicamente

Ha un po’ sorpreso i sordi italiani, il fatto che una non udente, Amanda Folendorf, 31 anni, sia stata eletta sindaca di una cittadina USA, mai nessun sordo aveva ricoperto prima una tale importante carica amministrativa negli States. Ma vorrei rammentare che qui in Italia ci sono stati alcuni nostri simili con minorazione uditiva che hanno svolto, per elezioni politico-amministrative nel nostro Bel Paese, importanti cariche. Il primo in assoluto è certamente Stefano Walter Bottini, di Bergamo, che è stato Deputato alla Camera dal 1992 al 1994. Attualmente Bottini, 61 anni portati spavaldamente, dopo avere occupato diverse altre cariche nell’ENS regionale di Lombardia, e in quello provinciale di Bergamo, si è candidato ed è stato recentemente eletto anche in questo ruolo, nel Direttivo Centrale della Federazione Italiana Sport Sordi, F.I.S.S., e ha intenzione di contribuire a rilanciare il grande Sport fra i sordi, dopo un appannamento che dura da troppi anni.

Bottini Stefano Walter

Di Bottini nel ruolo di Deputato credo sia utile ricordare il dato storico che tutti i sordi, in quel patetico biennio dal 1992 al 1994 e oltre ancora, avevano vissuto con grande partecipazione, ed è opportuno che pure tutti i contemporanei e i posteri ne abbiano memoria per sempre poiché, come nello specchietto qui sotto:

«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita»
(Cicerone)

«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire»
(M.D’Azeglio)

«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”»
(V.Ieralla)

Durante il suo mandato, Bottini ebbe il merito di bloccare alla Camera dei Deputati, nel 1993, il disegno di legge, già approvato dal Senato, ma di cui l’ENS di allora era stato tenuto all’oscuro, sull’abolizione del termine “sordomuto”, per sostituirlo con quello di “preverbale”. Ebbe successo, Walter Bottini (eccolo sorridente nella foto, di allora) perché chiese esplicitamente di fare intervenire nella questione la Commissione Affari Sociali della Camera, che si riunì per discuterne il 10 dicembre 1993, per esaminare il testo su “sordo preverbale”, e il Presidente della suddetta Commissione autorizzò l’ausilio di un interprete in Lingua dei Segni per l’intervento di Stefano Walter Bottini, il quale si oppose all’assegnazione in sede legislativa della proposta di legge «Modifica della qualificazione di sordomuto in sordo e/o preverbale», approvata dal Senato in sede legislativa, e chiese l’assegnazione della stessa in sede referente, dove l’On.le Adriana Poli Bortone, capogruppo in Commissione Cultura dopo avere ascoltato l’intervento di Bottini, rimarcò che «Signor Presidente, ci sono pervenute, come credo sia successo anche a tutti gli altri gruppi, le proteste ed i rilievi fatti dai sordomuti i quali vogliono continuare ad essere definitivi nello stesso modo. Pertanto noi riteniamo che tale provvedimento non debba essere assegnato alla Commissione in sede legislativa». Nessuno si oppose e la proposta del Presidente della Commissione Affari sociali di assegnare la proposta di legge fu respinta con applausi Poi il testo fu praticamente archiviato nel 1994.

Dopo Bottini, non ci furono altri Deputati sordi e quella proposta di Legge, fu ripresentata anni dopo, ma quest’altra volta ENS, guidato da Ida Collu, era preparato, e poté ancora evitare il termine “preverbale” (fase in cui il bambino non è ancora in grado di comunicare attraverso le parole, ma riguarda chi ode, non chi non può sentire) e il Parlamento questa volta ha deciso di designare il termine “sordo”, che però non chiarisce la modalità della sordità.

“Non è soffermandoci sulle definizioni formali e terminologiche che risolveremo i problemi dell’integrazione globale e delle vere pari opportunità”: non c’è traccia di entusiasmo nel commento di Ida Collu, al tempo presidente dell’Ente Nazionale Sordi, circa quella decisione della commissione Lavoro del Senato in fatto di “non udenti”.

Ciampi e Collu

Un altro sordo che è stato eletto in una elezione, questa locale, è Marco Coppo (nella foto sotto), sposato con una sorda e padre di una figlia, nato nel 1951 a Montegliano (UD), dove ancora risiede.
Nel 2009 partecipando alla competizione elettorale del suo paese nelle file di Forza Italia, Coppo era stato eletto con un buon numero di preferenze.
Il sindaco, ben conoscendo le sue capacità, lo aveva nominato assessore alla programmazione economica e bilancio/finanze/statistica con funzioni di vice sindaco.
Incarico prestigioso e straordinariamente unico che nessun sordo prima di lui aveva conquistato Marco, oberato da altri innumerevoli impegni dovette in seguito rimettere nelle mani del sindaco la delega di suo vice per dedicarsi meglio e con passione alla causa dei sordi nell’ENS, mantenendo in Comune, sino a fine mandato, l’assessorato con la delega al personale, ai rapporti sindacali e al collegamento con le frazioni del territorio comunale di Mortegliano.

Coppo Marco

La storia di Marco Coppo è davvero degna di essere conosciuta. Egli ha perso l’udito a causa di una malattia contratta a due anni. Dopo la scuola elementare frequentata nell’Istituto per sordomuti di Mogliano Veneto, ragioni famigliari lo avevano costretto a cercare un lavoro e, per tre anni, è stato apprendista sarto:

Poi Coppo ha voluto riprendere gli studi, conseguendo con gradualità e indomita volontà una cultura elevata, diplomandosi prima alla scuola media e frequentando per due anni il corso di ragioneria all’Istituto “Magarotto” di Padova, per poi passare all’Istituto Professionale di Stato per i servizi commerciali ”B: Stringher” di Udine, dove ha ottenuto il diploma di Maturità Tecnica nella gestione aziendale, e a iscriversi all’Università di Udine, facoltà di tecnologia multimediale

Ha lavorato con mansioni impiegatizie da ENPAS, SAUB, USL e infine come assistente nell’Ufficio Invalidi, compresi Ciechi e Sordomuti dell’ASL di Udine.

Coppo, nonostante gli impegni lavorativi e famigliari, cui si sono aggiunti quelli di politica amministrativa del suo paese, ha svolto e svolge anche attività promozionale a favore dei suoi simili sordi e di altri disabili fisici e sensoriali, ed è dal 2010 componente del Comitato Regionale FAND, la Federazione delle Associazioni Nazionali Disabili, e presidente regionale ENS del Friuli Venezia Giulia, partecipando attivamente, attraverso convegni, incontri e dibattiti, ai confronti con gli Enti pubblici, per favorire l’inserimento dei disabili nel mondo della scuola e del lavoro, tramite adeguata formazione.  Per questi suoi impegni, il Presidente della Repubblica, il 2 giugno 2013, gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica, attestato a lui consegnato con atto solenne dal Prefetto di Udine.

Marco Coppo nel 2009 aveva partecipato alla competizione elettorale del suo paese, Mortegliano, 5.000 abitanti, nelle file di Forza Italia, ed è stato eletto con un buon numero di preferenze. Il sindaco, conoscendo le sue attitudini, lo aveva nominato assessore alla Programmazione Economica e Bilancio/Finanze/Statistica, con la funzione di Vice sindaco, incarico assai prestigioso, anzi straordinariamente unico, che nessun sordo prima di lui aveva conquistato, ad eccezione ma non vice del sindaco, della Presidente ENS (dal 1995 al 2011) Ida Collu, che prima di assumere l’incarico a ENS era stata eletta, con una marea di voti, nel Consiglio Comunale di Verona, e fu delegata dal sindaco ai problemi dell’handicap, con un assessorato senza portafoglio. Per scrivere la storia di Ida Collu, foto sotto, non basta un articolo, bisogna consultare i molti libri che sono stati pubblicati sul suo ruolo politico e sociale, che solo degli irresponsabili, nel 2011, avevano repentinamente interrotto senza una motivazione, solo per “cambiare le carte in tavola”, senza un progetto logico.

Per concludere, vorrei fare notare ai sordi italiani che, sebbene in Italia vi siano 60 milioni di abitanti, mentre negli USA, 50 Stati, sono oltre 323 milioni, e il numero di sordi, “deaf”, è in proporzione anche alcuni “non udenti” nostri conterranei sono da ammirare, quello che manca, oggi, ai sordi italiani, è l’informazione scritta, che conserva i ricordi e le iniziative di ciascun sordo nostrano.

Inutile negare: l’America, porto di grandi speranze, come le sirene per Ulisse, attrae con irresistibile fascino. Ma, si sa, non è tutto oro quello che luccica. Riuscire a farsi notare su un palcoscenico che recita monologhi diversi, non è facile. Paese che vai, ostacolo che trovi, il lavoro che ci sia o meno, è sempre lavoro, in qualsiasi parte del mondo.

Marco Lué

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