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La scomparsa di Giovanni Calissano
La scomparsa di Giovanni Calissano
Giovanni Calissano, 85 anni, è morto all’alba dell’8 dicembre 2017. La notizia ha sorpreso gli sportivi sordi di Milano e di tutta Italia, presumo anche di tutto il mondo dei Deaflympics, poiché Calissano, nel Tiro a Segno ha preso parte a ben 9 edizioni di quelli che si chiamavano World Games for the Deaf, dal 2001 rinominate Deaflympics: la prima volta Milano 1957, e fu la vera sorpresa di quei Giochi (vedi foto) poi a Helsinki 1961, a Washington 1965, a Belgrado 1969, a Malmoe 1973, a Bucarest 1977, a Koln 1981, a Los Angeles 1985 e a Sofia 1993, saltando solo la Nuova Zelanda nel 1989, a causa di “dissapori”, così diceva Giovanni, con il capo-missione di allora, Marzio Zanatta (1941-2007): ora, essendo entrambi nell’al di là, forse si chiariranno e riappacificheranno.
La carriera sportiva di Calissano è stata di un crescendo esemplare. Ha iniziato nel 1952, aveva venti anni, partecipando ai campionati italiani di sci e vincendo lo slalom speciale negli anni 1952, ’55, 56 e ’58 e la discesa libera nel 1954, ’55 e ’56, in seguito si è dedicato solo al tiro a segno, e oltre ai campionati italiani e ai Giochi internazionali con i sordi, Calissano si è pure imposto anche nelle gare con udenti, ed è stato convocato diverse volte anche dalla UITS, la Federazione di Tiro a Segno, per gare internazionali con udenti. Ricordo – ma non ho dati precisi qui a casa mia – che per la sua attività sportiva, nei primi anni Settanta, era stato premiato pure dal Comune di Milano.
Giovanni era stato incoraggiato a praticare sport anche da suo padre, Gaetano, che fu pure consigliere udente della Società Sportiva Silenziosa milanese, dove allora era consigliere e appassionato di sci e di tiro a Segno, e di qualunque altra disciplina sportiva, un sordo che ai sordi aveva dedicato i suoi anni migliori, Osvaldo Zavattaro (1914-2002), che ha “allevato” sportivamente il Calissano nella sua ascesa umana e sportiva.
Ora Giovanni non è più fra noi, ma fra i ricordi sportivi della Milano !silenziosa, Calissano resterà un esempio e una perenne memoria.
Marco Luè
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