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Vanessa Migliosi: una Sorda che fa onore all’Italia, alla LIS … e allo Sport dei Sordi
La mia competenza degli avvenimenti sportivi “deaf” internazionali temo che si sia fermata all’anno 1993, quando dopo i 17i World Games for the Deaf, disputati quell’anno a Sofia, in Bulgaria, non fui più membro del Comité International Sport des Sourds, CISS, oggi denominato International Committee of Sports of the Deaf, ICSD, e mancando le comunicazioni scritte del “Bulletin” che redigeva mensilmente, in lingua inglese, il Segretario Generale dello stesso, Knud Sondergaard, non sono più stato in grado di tenermi aggiornato sugli eventi succedutisi dopo quell’anno, poiché le informazioni poi date solo parzialmente a livello informatico dalla nuova Federazione Sport Sordi Italia, bisogna andarle a scovare sul web, ma a me non era mai accaduto di leggere, né di sapere in qualche modo, che la giovane connazionale sorda. Vanessa Migliosi, al Congresso di Taipei 2009, in Taiwan, era stata eletta nel direttivo ICSD, prima italiana nominata a quell’importante carica, ed erede al femminile di grandi dirigenti sportivi del passato, come Francesco Rubino e Furio Bonora, ma anche di Marzio Zanatta, questi mio coetaneo, scomparso prematuramente, il quale era stato premiato dal CISS nel 1993 per il suo encomiabile impegno e competenza di Technical Delegate del Football, il Calcio, carica che aveva occupato dal 1981.
Ma se dei tre miei Amici summenzionati, ci sono tante pagine di Storia dei Sordi a ricordarli e farli conoscere ai contemporanei e ai posteri, di Vanessa Migliosi, nata sorda a Spoleto nel 1972, ma la famiglia si è poi trasferita a Trento, dove Vanessa ha iniziato e completato gli studi, dall’asilo al liceo scientifico in scuole normali, senza interprete e aiuti particolari, poi si è iscritta all’Università, laureandosi in biologia a Parma, nel 1996, con votazione massima, 110 e lode e una tesi tutta da decifrare per chi non ha competenza specifica: «Analisi della variabilità mitocondriale dei Salmonidi italiani».
Che a realizzare quell’esplosione di cultura sia stata una giovane con deficit uditivo simile al mio, mi convince che davvero “tutto si può, se si vuole”, ma tale volontà deve essere determinante, poiché Vanessa, pur non udente, ha pure imparato a menadito, oltre all’italiano, anche le lingue inglese e spagnola, comprese quelle in segni.
La storia di Vanessa Migliosi ha attratto l’interesse del Centro Nazionale Ricerche, CNR di Roma, per cui Benedetta Marziale e Virginia Volterra parlano di lei nel recente volume «Lingua dei Segni, Società, Diritti», dove, nel libro, autori sordi e udenti affrontano aspetti diversi e complementari, quali la ricerca linguistica (Virginia Volterra), le neuroscienze (Francesco Pavani), il modello bilingue (Valentina Foa, Gabriele Gianfreda, Barbara Pennacchi), la costruzione sociale della sordità (Sara Trovato), i diritti umani e le minoranze linguistiche (Benedetta Marziale) e appunto l’autodeterminazione (Vanessa Migliosi). Volume che non me lo lascio scappare.
Quando Vanessa Migliosi si è interessata di sport, è stata subito notata e poi eletta Vice presidente della Federazione Sport Sordi Italia, FSSI. Erano gli anni “caldi”, fra il 2002 e il 2003: il presidente nazionale Renzo Corti si era dovuto dimettere dalla Federazione Sportiva dei sordi, e il CONI nel frattempo era intervenuto, nominando Commissario un suo consulente, il dott. Sergio Melai.
Sono occorsi due anni di intensi dibattiti fra ENS e FSSI per evitare la frattura della Federazione Sportiva dei sordi, ed è proprio in questo frangente che Vanessa Migliosi si è “messa in gioco”, o meglio è stata spinta a candidarsi nel Direttivo nazionale FSSI, rimanendo in carica, nel ruolo di Vicepresidente, fino al 2009, quando si è presentata candidata al Direttivo internazionale ICSD, ed eletta a suffragio universale durante il Congresso di Taipei, insieme al Presidente Craig Crowley, della Gran Bretagna, al vice presidente Josef Willmerdinger, della Germania, e a Usman Ahmad, della Nigeria. Ha ricoperto quella carica per quattro anni, ma a Sofia 2013 non si è ripresentata, era troppo impegnata professionalmente e socialmente su altre questioni.
Vanessa Migliosi, dopo la laurea universitaria, ha fatto ricerche scientifiche per sei mesi a Tampere, in Finlandia, poi altri sei mesi in Giappone, e un intero anno in Spagna, fruendo di Borse di studio per ricerche mirate di tipo biologico-molecolare sulla sordità, lavorando alle ricerche pure all’Università di Verona, al Centro di Ecologia Alpina e al Centro “Mendel” di Roma.
Intensa è pure stata l’attività didattica della giovane Vanessa, che ha presentato alcune approfondite Relazioni a diversi convegni in Italia: «Il bambino sordo; situazione e prospettive», «La sordità si può sconfiggere», «I fattori ereditari e le nuove scoperte della genetica», «Sordità: ultime scoperte della genetica», mentre all’estero ha tenuto altri seminari: «Ultima aportaciones de la genetica a la sordera», in tre città spagnole, e «GenDeaf project and last discoveries of genetic hearing loss», in inglese, a un Congresso mondiale a Helsinki, in Finlandia, rimarcando che questa è una nuova iniziativa europea per accrescere la consapevolezza sulle cause della sordità ereditaria e delle sindromi associate, come la stessa Migliosi aveva pubblicato con un ampio articolo (otto pagine) su “Parole e Segni”, n.6/7, del 2003.
Vanessa ha collaborato a diversi progetti, per capire di cosa si tratta, aprire www.gendeaf.org, mentre per aggiornarsi ha partecipato a Master e Congressi, non trascurando le attività di volontariato, prima come membro della Commissione Giovani dell’European Disability Forum, EDF, poi segretaria di, www.ifhohyp.org di cui è stata pure presidente, mentre un ruolo essenziale, in campo sportivo, l’ebbe nel momento più caotico e delicato, quando fra il 2003 e il 2005 riuscì a salvare la gloriosa Federazione Sport Silenziosi d’Italia, FSSI, addirittura dall’estinzione causata da una gestione maldestra, ,costituendo prima il Centro Sportivo Sordi Italiani, CSSI, poi confluito come Federazione Sport Sordi Italia, conservando il vecchio e glorioso marchio F.S.S.I., e ponendosi accanto al Comitato Italiano Paralimpico, CIP, ma con ruolo proprio e distinto.
Chissà come sarebbe stato lieto e orgoglioso Francesco Rubino, al quale il Comune di Milano ha intestato nel 2002 una via, “Via Francesco Rubino, ideatore dello Sport per non udenti”, se avesse oggi conosciuto questa giovane signora sorda, tanto acculturata e determinata socialmente che dopo avere fatto rinascere lo Sport Silenzioso italiano, oggi è pure impegnata, accanto all’Ens, a fare approvare anche dalla Camera, come recentemente adottato ampiamente dal Senato, il disegno di Legge n.302/S che «Fermo restando l’insegnamento della lingua italiana parlata e scritta, riconosce, promuove e tutela la lingua dei segni italiana, LIS».
Marco Lue
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