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Commemorato Mons. Emilio Puricelli a un anno dalla dipartita
L’associazione Sordi dell’Alto Milanese di Legnano – nella foto a sinistra i dirigenti promotori – ha organizzato, domenica 25 giugno 2017, insieme con la Fondazione Pio Istituto Sordi di Milano, una intima commemorazione di Mons- Emilio Puricelli – a destra – morto il 12 giugno 2016, con una S. Messa solenne, alle ore 11, nella chiesa Parrocchiale di Venegono Superiore (VA), il paese natale di «Don Emilio», come era affettuosamente chiamato da tutti i moltissimi suoi ex allievi e dai sordi di tutta Italia, poiché per molti anni l’ENS Centrale lo aveva incaricato della catechesi nazionale, ruolo che con il massimo impegno il sacerdote aveva svolto coscienziosamente.
Gli organizzatori di Legnano avevano fatto pubblicare e diffondere tramite le rubriche informatiche della Fondazione Pio Istituto dei Sordi di Milano, il semplice, ma patetico programma «Per ricordare l’anniversario della dipartita di Mons. Emilio Puricelli, nostro caro assistente spirituale dei Sordi Italiani».
La funzione religiosa è stata officiata dal nuovo assistente spirituale dei sordi, don Luigi Poretti, coadiuvato dal parroco di Venegono, Don Maurizio Villa e, con gradita sorpresa di tutti i presenti, sordi giunti per l’occasione e i parrocchiani tradizionali, anche dall’anziano sacerdote Don Giampiero Gabardi, 96 anni, il più anziano religioso ancora in vita che aveva svolto attività educativa nel Pio Istituto dei Sordi di Campagna, a Milano, e per molti decenni a fianco di Don Emilio. La commozione degli ex allievi era tangibile e molto evidente, ed è stata ben recepita dal quasi centenario don Giampiero.
Erano intervenuti una quarantina di sordi della zona di Legnano e di Varese, ed i dirigenti della Fondazione “Pio Istituto di Milano. E’ stato notato il sindaco di Venegono, Ambrogio Crespi, con tanto di fascia tricolore per dare rinomanza all’evento, accanto alla sorella e congiunti del prelato Monsignor Puricelli.
Il presidente nazionale ENS, Giuseppe Petrucci, da me personalmente invitato a tempo debito, mi aveva risposto che, «Nell’esprimere compiacimento per tutte quelle iniziative tese a ricordare chi ha speso la propria vita, o parte di essa, in favore della causa dei sordi, devo però rilevare che a parte il Tuo – mio – invito, che immagino essere a titolo personale, alla Sede Centrale ENS non è pervenuto nessun invito a partecipare, neanche tramite le nostre articolazioni locali, Sezione e Consiglio Regionale…».
Certo era compito delle articolazioni locali estendere l’invito, ma se le persone istituzionalmente membri delle articolazioni locali, che quando don Emilio era in vita, lo pretendevano per tutte le incombenze, matrimoni, battesimi, cresime ed eucarestie varie – per di più, il presidente ENS di Milano è stato pure allievo del prelato stesso alle scuole elementari del Pio Istituto Sordi! – mi è sembrato doveroso inviare la richiesta di partecipazione alla commemorazione ufficiale. Essere riconoscenti, più che un impegno politico, mi pareva e mi appare anche un dovere morale.
Marco Luè
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