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La scuola e la lingua dei segni italiana
Ecco gli alunni che hanno rotto il muro del silenzio – Video
Un progetto innovativo ha coinvolto la scuola primaria “La Pira” di Porcari: imparare il linguaggio dei segni per comunicare con una compagna sorda.
La recita “speciale” fatta con la lingua dei segni. La classe 4B delle scuole “Giorgio La Pira” di Porcari ha imparato a comunicare in un modo nuovo per non escludere una compagna di classe sorda
Un progetto nato per rendere la diversità un valore aggiunto e non un ostacolo. Un arricchimento per tutti gli alunni, un modo per rompere le barriere del silenzio. Usando dei gesti in grado di unire. Si chiama “Parliamo per intendere” e riguarda la scuola primaria “Giorgio La Pira” di Porcari. In particolare la classe 4ªB dell’istituto statale che ha scoperto una nuova modalità comunicativa: quella del linguaggio dei segni. «I bambini con disabilità possono diventare elemento di crescita per tutti e per rendere possibile questo dobbiamo farlo con progetti inclusivi e non esclusivi – spiega la dirigente scolastica Emiliana Pucci -. Nel caso della 4ªB la lingua dei segni è stata presentata a tutti gli alunni come una nuova modalità comunicativa e tutti gli alunni hanno subito preso con entusiasmo questo nuovo percorso didattico».
Un percorso che nasce da una compagna la cui sordità poteva rischiare di trasformarsi in un elemento di isolamento. Grazie a dei compagni di classe straordinari e ad un progetto in grado di insegnare a tutti il linguaggio dei segni questo pericolo è stato spazzato via. «I bambini hanno vissuto questa esperienza formativa, durata un anno, come un gioco – spiega ancora Pucci -. E adesso la “maneggiano” con così tanta familiarità che, spesso, la usano anche per suggerirsi e copiare durante i compiti in classe».
Lunedì scorso questo progetto inclusivo ha raggiunto il suo punto finale, con un saggio dove i bambini hanno presentato il percorso fatto per acquisire non solo l’alfabeto ma anche altre parole del linguaggio dei segni. Un modo fantastico per sensibilizzare anche sull’argomento le tante famiglie presenti alla rappresentazione.
Invitato anche il presidente nazionale sordi, sezione di Lucca, Andrea Pagani. E da questa positiva esperienza verrà pubblicato, presto, anche un dvd. Al quale hanno lavorato insegnanti e anche genitori, oltre ovviamente agli alunni delle scuole di Porcari. In paricolare l’assistente alla comunicazione è Ilenia Nardi. Le insegnanti sono Federica Quilici, Roberta Di Giulio, Elena Iacopinelli e Carmela Bosa. Con il supporto, ovviamente, della dirigente scolastica Emiliana Pucci.
«Un ringraziamento doveroso per questo percorso legato alla lingua italiana dei segni va al presidente della sezione di Lucca dell’ente nazionale sordi Andrea Pagani – conclude ancora la dirigente scolastica -. In diverse occasioni si è fermato a parlare con gli studenti, raccontando la sua esperienza diretta con la sordità. Un esempio di vita concreto di chi non si è fermato di fronte ad un possibile ostacolo, riuscendo ad avere una vita piena e soddisfacente nonostante la sordità. Il messaggio più bello che credo sia importante tanto quanto il percorso intrapreso in questo anno scolastico dagli studenti».
Alessandro Bientinesi. Fonte: il tirreno.gelocal.it
Siracusa. Lis, progetto “Su le Mani…”: l’istituto comprensivo “Vittorini” promosso a pieni voti
News: promosso a pieni voti l’VIII Istituto Comprensivo “Elio Vittorini” di Siracusa, a conclusione del progetto “Su le mani” realizzato per i bambini di una classe della scuola primaria, dalla Sezione Provinciale di Siracusa dell’Ente Nazionale Sordi, grazie al contributo di Esso Italiana, raffineria di Augusta, SB Setec e Rotary Club Ortigia. L’iniziativa, giunta alla IV edizione, deve la sua origine dal desiderio della mamma di un bambino sordo che sognava un ambiente comunicativo scolastico adeguato alle esigenze di suo figlio.
Il progetto, che ha previsto la realizzazione di un corso di sensibilizzazione tenuto da docenti esperti di pratica e teoria della Lingua dei Segni Italiana, ha l’obiettivo di realizzare, attraverso la diffusione della conoscenza della Lingua dei segni, l’integrazione e l’inclusione del bambino sordo nella sua classe, oltre a dare ai compagni udenti gli strumenti adeguati per comunicare con lui e, all’esterno, con qualsiasi persona sorda. Questa idea è stata sperimentata e portata avanti grazie all’impegno e l’entusiasmo con cui, anno dopo anno, tutti i bambini hanno affrontato questa esperienza: la conoscenza della Lingua dei Segni Italiana si è ampliata in parallelo con lo sviluppo psico-fisico dei bambini.
Quest’anno, si è deciso che la manifestazione conclusiva dovesse essere, non solo un momento in cui i bambini dessero prova delle loro capacità segniche, ma anche un’ulteriore occasione di sensibilizzazione sulle tematiche inerenti la sordità: spettatori attenti e curiosi sono stati, infatti, gli altri bambini della scuola che hanno ricevuto risposte sulla Lingua dei Segni e sulla Cultura sorda dai loro compagni ormai “esperti”. E se solo un altro bambino è stato sensibilizzato alle tematiche della sordità e informato su come approcciarsi ad una persona sorda, sicuramente avremo ottenuto un risultato positivo.
Fonte: siracusatimes.it
Lingua dei segni italiana, la legge è in discussione. Le preoccupazione di Ens
Soddisfazione ma anche apprensione per la legge che dovrebbe portare al riconoscimento della Lis. Per l’Ente nazionale sordi, il rischio maggiore è che si manchi l’obiettivo principale: garantire autonomia e libertà di scelta. “Il testo deve passare così com’è in Commissione Bilancio”.
E’ in discussione in Parlamento la proposta di legge per il “riconoscimento della lingua dei segni italiana”, ma ancora non ci sono certezze: il rischio è vengano eliminati i punti focali in commissione Bilancio. Con il testo si tenta di assicurare alle persone con disabilità uditive tutti i servizi e gli strumenti che possano garantire inclusione sociale in ogni ambito della quotidianità. Esattamente come per immigrati e istituzioni esiste un servizio di traduzione, allo stesso modo si deve permettere un accesso concreto all’informazione e alla comunicazione di tutti i giorni ai non udenti.
Un cittadino sordo ricoverato in ospedale, ad esempio, deve essere messo nelle condizioni di comunicare col personale medico: deve dunque poter disporre di un servizio di interpretariato in lingua dei segni messo a disposizione dalle istituzioni e non a carico del cittadino. E questo vale in ogni luogo pubblico: da chi va a scuola o per chi è in fila alle poste, fino ad arrivare a chi voglia fare una denuncia alle forze dell’ordine. Senza pensare a tutte le difficoltà che i cittadini non udenti incontrano nei centri per l’impiego, mancando i servizi di traduzione italiano/LIS e creando così inutili barriere che potrebbero essere sistemate con l’approvazione del testo.
L’Ente Nazionale dei Sordi chiede che “non venga travisato l’obiettivo primario della proposta di legge – come si legge dal comunicato stampa – che è quello di garantire l’autonomia della persona con disabilità e il diritto alla libertà di scelta della persona sorda, sordocieca e dei loro nuclei familiari, stanziando eque risorse che consentano non solo il doveroso approccio di prevenzione e (ri)abilitazione, ma servizi concreti che migliorino la qualità della vita”. L’ente esprime così soddisfazione e preoccupazione allo stesso tempo: pur essendo una grande opportunità per la comunità dei sordi e dei sordociechi, infatti, il testo deve poter passare così com’è in commissione Bilancio, altrimenti rischia di essere svuotato delle caratteristiche più fondamentali.
Paolo Cocuroccia. Fonte: superabile.it
Regione Basilicata. Sanità inclusiva e accessibile, al via il progetto VEASYT Live!
Basilicata, prima regione in Italia ad attivare il video-interpretariato in lingua dei segni italiana (lis) in tutte le sue strutture socio-sanitarie pubbliche
Al via il progetto lucano che rende accessibile in tutte le strutture socio-sanitarie della Regione Basilicata la comunicazione tra pazienti sordi e personale medico grazie al servizio di video-interpretariato professionale in lingua dei segni italiana (LIS).
Per prima volta una Regione italiana garantisce su tutte le strutture socio-sanitarie pubbliche del suo territorio questo innovativo servizio, offrendo la possibilità a tutti i cittadini sordi lucani di comunicare in modo completo e professionale con il personale medico ed amministrativo delle strutture socio-sanitarie.
L’iniziativa é stata presentata questa mattina in Regione dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e dal responsabile Progetto Basilicata, Rocco Roma, dal direttore generale Asm Matera, azienda sanitaria capofila del progetto, Pietro Quinto, dal consigliere regionale, Michele Napoli e da Enrico Capiozzo, presidente di Veasyt Live.
VEASYT Live! è il servizio di video-interpretariato professionale online fruibile da computer, tablet e smartphone, che mette a disposizione in tempo reale un interprete di italiano – LIS collegato in videochiamata da remoto. In pochi secondi, il cittadino sordo e il personale medico hanno la possibilità di comunicare in videochiamata con un interprete, che permette di trasferire tutte le comunicazioni dal medico al paziente e viceversa, in modo completo ed efficiente.
A rispondere alle richieste di videochiamate, i migliori interpreti collegati da remoto provenienti da tutta Italia, e in particolare tra i migliori interpreti di LIS della Regione Basilicata.
A curare il servizio è VEASYT srl, spin-off dell’Università Ca’ Foscari Venezia, nato nel 2012 per sviluppare soluzioni digitali per l’accessibilità, realtà di eccellenza in Italia nel settore dell’accessibilità e del video-interpretariato, PMI innovativa (www.interprete.live).
La Regione Basilicata, con l’ASM Matera capofila del progetto, intende offrire alle persone sorde un innovativo servizio a garanzia di una comunicazione più efficace e cure mediche sempre migliori, con grande attenzione alle necessità di tutti i propri cittadini.
VEASYT Live! sarà attivo presso l’ASP di Potenza, l’ASM di Matera, l’azienda ospedaliera San Carlo di Matera e l’IRCCS CROB di Rionero di Vulture (PT). Un totale di 17 presidi su tutto il territorio regionale nei quali i cittadini sordi avranno a disposizione il servizio di video-interpretariato.
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