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Dalla «Premiére contribution», al «Gestuno» per scoprire la Lingua dei Segni internazionale
Dalla «Premiére contribution», al «Gestuno» per scoprire la Lingua dei Segni internazionale
È stato l’inesauribile storiografo Franco Zatini, traendo dal suo cilindro magico della www “storiadeisordi.it”, il memoriale del «Gestuno», a rispolverare i miei ricordi di gioventù e farmi ritrovare, fra i tanti volumi riposti nella mia capiente biblioteca casalinga, il volumetto «Premiére contribution pour le dictionnaire International du lancage des signes», 120 paginette in formato tascabile, 12,5 X 17, contenente 340 foto in bianco-nero riproducenti altrettanti segni. Per imparare quei segni avevo, scritto sotto le foto, cinquanta anni fa, cosa rappresentavano quelle figure…
Il volumetto, «Imprimé par l’école professionelle de l’E.N.S. Rome», quindi stampato nella scuola tipografica che era l’orgoglio dei sordi italiani di quel tempo, ma per comprensibili ragioni pratiche di diffusione internazionale, quei sintetici testi, con la “Avant-propos”, redatta da “La Federation Mondiale des Sourds”, e la “Note des auturs“, che furono l’allora presidente della World Federation for the Deaf (WFD), Dragoljub Vukotic e il segretario della stessa WFD, Cesare Magarotto, le sei paginette complessive, oltre all’indice, sono trascritte metà in lingua francese e metà in inglese .
Nella prefazione si narra che l’idea di arrivare a un comune linguaggio segnico internazionale, era stata prospettata già nel 1951 a Roma, durante la prima riunione dei delegati di 25 nazioni, quelle che diedero origine alla World Federation for the Deaf, e già ipotizzarono la necessità di unificare la Lingua dei Segni. Ma fu poi nel corso del secondo Congresso della WFD, tenutosi a Zagabria nel 1955, che si stabilì di formare una specifica Commissione, concedendo alla stessa due anni “di preparazione”, e nel 1957 si ebbe così la prima seduta di quella Commissione Internazionale di Studio per vagliare anche quali fossero i problemi concreti della Sordità, conferendo la presidenza della Commissione a Dragoliub Vukotic (Jugoslavia) e la segreteria all’italiano Cesare Magarotto, essendo essi, a quel tempo, ritenuti i più esperti in materia, e chiedendo agli stessi di predisporre, in tempi brevi, un primo dizionario di almeno 350 segni internazionali.
Così la Commissione , dopo aver condotto meticolose ricerche ed effettuato una laboriosa selezione, con l’assistenza di altri esperti: in medicina, in pedagogia, in audiologia e in psicologia, e si è elaborata quella prima serie di circa 323 foto accluse in quell’opuscolo.
Il lavoro si era rivelato assai complesso: sono state consultate ed esaminate molte pubblicazioni provenienti da diversi paesi, e un riconoscimento lo si deve a tutte quelle persone che hanno elaborato nelle foto i gesti naturali, senza riferimento ai segni alfabetici, per confermare le regole precise appartenenti già al linguaggio dei segni, che aiutano a tradurre anche i discorsi astratti.
Il «Gestuno»
Dopo quel primo libretto, “Premiere contribution…”, ho saputo ne è stato stampato un secondo, che tuttavia non ho mai visto in circolazione, ma è il “Gestuno”, elaborato da una Commissione composta dall’italiano Francesco Rubino (presidente di quella Commissione), dall’inglese Allan B. Hayhurst, dal sovietico Josif Guejlman, dall’americano Willard J. Madsen e dal danese Ole M. Plum, e stampato in Gran Bretagna, che si è rivelato un importante capitolo sulla storia della Lingua dei Segni internazionale.
Il Gestuno è dunque il terzo volume di una serie di opere presentate dalla Federazione Mondiale dei Sordi ed è dedicato alla standardizzazione della lingua dei segni: Quel volume contiene 800 nuovi gesti significativi, oltre ai 614 segni presentati nelle due precedenti opere, per un totale di 1470. Il Gestuno è una versione riveduta e corretta di una serie di gesti internazionali ritenuti essenziali dalla Federazione Mondiale dei Sordi.
Gli autori del libro hanno inteso richiamare l’attenzione del lettori sul fatto che alcuni gesti inclusi nei libri precedenti, sono stati modificati. Quelle modifiche erano necessarie per l’organizzazione del libro ed evitare la possibile confusione fra i gesti, pur se quelli omessi o cambiati non sono ritenuti errati.
Per elaborare il Gestuno è stato fatto uno sforzo particolare per selezionare i gesti semplici e naturali in uso fra i sordi di diversi paesi. Sono stati ripresi quelli ritenuti i gesti simbolici o legati a convenzioni locali. La commissione di unificazione della lingua dei segni era perfettamente consapevole dei limiti di questo libro, tanto più che a quel tempo, fra il 1960 e il 1970 non erano disponibili mezzi di comunicazione informatici e i membri della Commissione vivevano lontano l’uno dall’altro, e ognuno era anche preso dai suoi obblighi familiari e professionali.
Significativo è quanto ha voluto precisare Francesco Rubino nella prefazione Gestuno, precisando, nella sua prefazione, che «…sono membri della Commissione: Mr. Allan, B. Hayhurst di Carlisle (nord Inghilterra), Mr. Willard J. Madsen, di Washington, USA, Mr. Josiff Guejlman, di Leningrado (ora San Pietroburgo), oltre a me, di Novara, Italia».
Ed ecco presentati i collaboratori di Francesco Rubino per l’edizione di Gestuno:
L’americano Willard J. Madsen (nella foto) è noto in Italia per essere l’autore della poesia “Devi essere sordo per capire“: Nato il 24 gennaio 1939, Madsen è insegnante, docente, poeta e linguista e in tale veste ha dato un fondamentale apporto a far meglio conoscere la Lingua dei Segni, anche il danese Ole Plum, di Cophenaghen ha lavorato con Rubino per diversi anni, mentre Josif Guejlman ha preso parte a tutte le riunioni, essendo il direttore del Centro di riabilitazione per i non udenti a Leningrado. Rubino ha così voluto pubblicamente ringraziare ciascuno di loro per il generoso contributo da essi fornito, e in particolare Mr. Hayhurst, che ha offerto l’aiuto della British association, di avere anticipato i fondi necessari per la preparazione e la pubblicazione di Gestuno.
Marco Lué – nw165 – 8 novembre 2012