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Arte per i non udenti. Quando il privato abbatte le barriere per i disabili
Con un’iniziativa che colma un vuoto lasciato dal settore pubblico, Orpheo lancia nei musei il progetto di guide multimediali per persone sorde
Foto di GAM – Galleria d’Arte Moderna di Palermo (via Facebook)
“Noi vogliamo distruggere i musei”, urlava la penna incendiaria di Marinetti. Distruggiamo invece le barriere e apriamo i musei a tutti, dichiara il ministero dei Beni culturali, nelle sue linee guida. Mentre i musei affrontano un momento di svolta, l’accessibilità apre frontiere nuove, destinate a riportare l’attenzione sui visitatori e le loro esigenze. Ma architettoniche o culturali, le barriere per i disabili continuano a esistere. “L’Amministrazione pubblica dovrebbe garantire a tutti pari opportunità di fruizione dei beni culturali”, spiega al Foglio Loredana Amenta di Orpheo, multinazionale che progetta e realizza soluzioni innovative per la visita di musei e luoghi culturali. “Purtroppo non lo fa in maniera adeguata: ci sono barriere e scarsissima attenzione sulla fruizione da parte di un pubblico di persone con disabilità motorie, deficit uditivo e visivo, disabilità cognitive”.
Laddove non arriva lo stato interviene spesso il privato, nel solco già tracciato da numerosi predecessori, all’estero e più sporadicamente in Italia. Con iniziative che riempiono i buchi lasciati da un settore culturale pubblico spesso a corto di fondi. “Pensi ai bambini o alle persone anziane”, continua Amenta, “i primi avrebbero bisogno di percorsi museali semplici, ludici ed educativi, per i secondi alle volte un museo è poco accessibile perché – ad esempio per fini estetici – pannelli, informazioni ed etichette hanno scritte minuscole”. Nell’ambito del suo programma dedicato all’accessibilità museale “Arte per Tutti”, Orpheo ha realizzato, attraverso un’opera di mecenatismo, il percorso “Segni d’Arte”, una video guida nella lingua dei segni italiana che da dicembre sarà disponibile per i visitatori all’interno della Galleria d’Arte Moderna di Palermo. Dal 1992, il Gruppo Orpheo ha installato le proprie audioguide in oltre 5 mila siti culturali in tutto il mondo. La nuova sfida è ambiziosa: guide multimediali per persone sorde. “Sicuramente una delle cose più difficili da offrire per un museo”, spiega Amenta. “Soprattutto in termini di impegno, ma anche di costi. In Italia sono pochissimi i musei a essere accessibili al pubblico di visitatori con deficit uditivo”.
Si tratta di un percorso che seleziona 13 capolavori realizzati tra la fine dell’Ottocento e i primi quarant’anni del Novecento, raccontando sia le singole opere d’arte sia le sezioni tematiche del museo. “Abbiamo interamente finanziato il progetto per un Museo pubblico. La novità è che ad approcciarsi a questo campo non sono più le cooperative o le associazioni no profit, come spesso accade in casi simili, ma un’azienda produttrice di tecnologie per le visite museali che tratta l’accessibilità in maniera universale, per tutti”.
Il video è stato prodotto in collaborazione con la GAM, uno tra i musei più sensibili e all’avanguardia in tema di accessibilità, con l’Associazione Kiasso, tra le più importanti in Italia per l’organizzazione di visite culturali in linguaggio dei segni e che aveva già collaborato alla realizzazione di un progetto simile all’interno del Colosseo, a Roma. Giorgia Bonatti, professionista nel settore e insegnante all’Istituto Statale per Sordi. e Cecilia Ruggeri hanno tradotto e “segnato”. L’audio-guida comprende dunque la classica voce narrante e il video realizzato da Orpheo. Un prodotto per le esigenze sia dei non-udenti che degli udenti, senza separare i due percorsi.
Fonte: ilfoglio.it
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