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Paralimpiadi 2016
L’obiettivo del progetto, realizzato dall’agenzia stampa Redattore Sociale in collaborazione con Zoofactory film production e Kapusons web agency, è stato quello di ricostruire attraverso 25 interviste e oltre 900 foto d’epoca un pezzo della storia della riabilitazione, dello sport per disabili e dell’intero Paese. Ancora oggi, infatti, sul territorio della città di Ostia, alle porte di Roma, vive un piccolo nucleo dei primi atleti paralimpici italiani, oggi 70-80enni. Approdati giovanissimi al Centro Paraplegici dell’Inail, hanno rimesso in moto le proprie vite attraverso lo sport, divenendo i pionieri di quella grande avventura che, nei decenni successivi, sarebbe sbocciata nel movimento paralimpico.
Oggi il testimone è stato raccolto dal Comitato Italiano Paralimpico che, attraverso le sue Federazioni e i numerosi Comitati territoriali, promuove la pratica dell’attività sportiva tra le persone con disabilità. Il film-documentario, l’archivio web e la mostra fotografica intendono, appunto, tracciare quel filo rosso che da Aroldo Ruschioni ad Alessandro Zanardi, da Roberto Marson a Beatrice Vio, da Luca Pancalli a Martina Caironi e Assunta Legnante, collega i campioni di oggi a quelli di ieri.
All’evento di presentazione del progetto parteciperanno alcuni dei protagonisti del film, il quale sarà trasmesso su Rai Due domenica 4 settembre.
(Jogos Paralímpicos de Verão 2016) saranno la quindicesima edizione dei giochi estivi dedicati ad atleti con disabilità, e si svolgeranno a Rio de Janeiro (Brasile) dal 7 settembre al 18 settembre 2016.
Ad affrontarsi nelle 23 discipline paralimpiche, saranno oltre 4.300 atleti provenienti da 176 Paesi del mondo. Da questa edizione entrano negli sport paralimpici la canoa e il Triatlon. Le prossime Paralimpiadi saranno a Tokyo, Giappone per la XVI edizione estiva nel 2020.
Mattarella agli atleti paralimpici:
«Siete testimoni di tenacia, di solidarietà, di umanità. Lo sport veicolo di conoscenza reciproca e di integrazione»
«Care atlete, cari atleti,
a tutti voi, ai vostri allenatori, ai tecnici, ai dirigenti e a tutti i componenti della delegazione italiana ai Giochi Paralimpici di Rio, rivolgo il mio saluto più cordiale e un augurio: quello di partecipare con entusiasmo e di conseguire risultati sportivi che accrescano il vostro impegno e la vostra passione. Voi siete l’Italia». Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel video messaggio per i Giochi Paralimpici di Rio 2016.
«La bandiera che ho consegnato nelle mani di Martina Caironi è un simbolo che ci unisce; un simbolo – ha proseguito Mattarella – che ci lega alla nostra storia e alla nostra comunità nazionale.
Lo avvertiamo ancor di più a pochi giorni di distanza dal terremoto; una catastrofe che ha provocato tanti lutti e ferite tra la nostra gente, nel nostro animo e nell’animo di tutti gli italiani.
In questi giorni ciascuno di voi sarà la bandiera del nostro Paese. Davanti al mondo intero, l’Italia si mostrerà con i vostri volti, la vostra tenacia, la vostra lealtà, il vostro desiderio di superare il limite, si mostrerà attraverso la vostra umanità.
E’ una responsabilità, ma è anche una straordinaria occasione.
So che darete un contributo prezioso all’immagine dell’Italia: dentro e fuori la competizione.
La grandezza dei Giochi sta in questo: nel dare un significato forte, e positivo, all’essere nazione, e al tempo stesso, aprirsi al dialogo e all’amicizia con gli altri, di Paesi e di culture diverse, con donne e con uomini che provengono da ogni parte del pianeta.
C’è un messaggio universale che vi coinvolgerà in questi giorni: anche di questo diverrete testimoni.
E’ un messaggio di pace, di fraternità, di solidarietà. Tutti sappiamo quanto ce ne sia bisogno oggi.
Mi auguro che dalle Paralimpiadi di Rio questo messaggio giunga forte; e aiuti tutti ad acquisire maggiore conoscenza e maggiore comprensione, per abbattere barriere e pregiudizi, e favorire un clima di amicizia e di rispetto dei diritti».
«Lo sport – ha aggiunto il Presidente – è un veicolo importante di fraternità, di conoscenza reciproca, di integrazione.
Lo sport ha un grandissimo valore sociale, educativo, di formazione delle persone. Lo sport è crescita, è cultura; e voi lo sperimentate ogni giorno.
E lo vivrete ancora di più quando vi confronterete con atleti, che saranno avversari durante le gare, ma resteranno, per sempre, amici e compagni di una bellissima avventura.
Abbiamo un motivo di orgoglio come italiani.
Quello di aver dato inizio ai Giochi Paralimpici, nel 1960.
Fu, infatti, grazie all’intuizione e al lavoro di Antonio Maglio, che si riuscì ad abbinare questa manifestazione ai Giochi Olimpici di Roma.
E’, questa, una medaglia che ci teniamo stretti, e che intendiamo onorare.
Desidero congratularmi con il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, anche per aver predisposto Casa Italia in una zona di Rio segnata da povertà ed emarginazione, nel segno della condivisione e della solidarietà.
E di aver destinato parte delle risorse per l’organizzazione a un progetto promozione sociale che, sono certo, darà buoni frutti.
Anche questo è un modo, un bel modo, per dare al mondo l’immagine dell’Italia che vogliamo.
Lo sport è anche un veicolo per esprimere la propria personalità. So bene come questo per voi abbia un significato ancora più profondo e intenso.
Lo sport è una manifestazione della vita e offre la possibilità di migliorarci.
Non può diventare e non deve diventare un fattore di discriminazione, non deve mai diventare pretesto di violenze, o motivo di frode.
La promozione dello sport va realizzata con lealtà, con coraggio, con amicizia.
Si tratta, insomma, di essere atleti con la A maiuscola. E voi siete atleti con la A maiuscola.
I valori paralimpici sono il coraggio, la determinazione, l’ispirazione, l’uguaglianza.
Si tratta di valori universali della persona e, quindi, dello sportivo.
Sono parole sono valori che tradurrete in realtà con i vostri gesti, con il cuore e l’intelligenza che metterete nelle gare.
Vi aspetto a Roma per festeggiare la vostra partecipazione e anche le medaglie, e i piazzamenti, che avrete conquistato.
Come voi, spero che siano numerosi.
Ma, soprattutto, vi aspetto perché l’Italia vi è riconoscente, e perché voi, dopo i Giochi, continuerete a essere testimoni di tenacia, di solidarietà, di umanità; trasmettendo questi valori a tutta la nostra società».
Roma, 6 settembre 2016
Games | Gold | Silver | Bronze | Total |
Rank
|
---|---|---|---|---|---|
1960 Rome |
29
|
28
|
23
|
80
|
1
|
1964 Tokyo |
14
|
15
|
16
|
45
|
3
|
1968 Tel-Aviv |
12
|
10
|
17
|
39
|
7
|
1972 Heidelberg |
8
|
4
|
5
|
17
|
9
|
1976 Toronto |
2
|
5
|
11
|
18
|
25
|
1980 Arnhem |
6
|
5
|
9
|
20
|
20
|
1984 Stoke M.-New York |
9
|
19
|
14
|
42
|
21
|
1988 Seoul |
16
|
15
|
27
|
58
|
16
|
1992 Barcelona |
10
|
7
|
18
|
35
|
14
|
1996 Atlanta |
11
|
20
|
14
|
45
|
14
|
2000 Sydney |
9
|
8
|
10
|
27
|
18
|
2004 Athens |
4
|
8
|
7
|
31
|
19
|
2008 Beijing |
4
|
7
|
7
|
18
|
18
|
2012 London |
9
|
8
|
11
|
28
|
13
|
2016 Rio de Janeiro |
10
|
14
|
15
|
39
|
9
|
Risultati Paralimpiadi
Paralimpiadi Rio de Janeiro
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