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Imparare a sentire. La storia di Mattia Fabiano
In questo articolo sforiamo dagli schemi classici del blog per dedicarci ad un’altra delle mie passioni: la medicina. Attraverso la pagina Facebook de Il Corpo Umano ho scoperto la straordinaria storia di Mattia Fabiano, che svela le capacità della ricerca scientifica dei nostri giorni. Sono già almeno 15 anni, come dimostra questa storia, che è possibile recuperare uno dei cinque sensi, in questo caso l’udito, grazie ad un’operazione all’avanguardia come quella dell’impianto cocleare. Ho chiesto quindi a Mattia un’intervista per diffondere la sua storia e lo ringrazio per aver accettato la mia proposta.
Tra i cinque sensi, se dovessi scegliere non saprei a quale rinunciare. Tuttavia l’udito, assieme alla vista, è forse il più importante. Mi ritorna in mente un film senza grosse pretese (ma molto sottovalutato) del 1999, Asini, con Claudio Bisio protagonista nelle vesti di un rugbista che si dà all’insegnamento della ginnastica nella scuola di un orfanotrofio religioso perso sulle dolci colline dell’Emilia Romagna. Lì, dei ragazzi poco istruiti ma molto sensibili, attraverso il gioco dei sensi a turno si privavano della parola, della vista della motilità o proprio dell’udito per poterli apprezzare appieno una finito il “gioco”.
Come abbiamo detto, sei nato con problemi di sordità. Per caso sai dirci se questo problema era di tipo genetico o dovuto a qualche altro fattore?
Sì , il problema era di tipo genetico: mio nonno era sordo, quindi ti posso dire con certezza che mi ha trasmesso il suo gene.
Sì , il problema era di tipo genetico: mio nonno era sordo, quindi ti posso dire con certezza che mi ha trasmesso il suo gene.
All’età di sei anni circa hai subito un intervento per acquisire il senso dell’udito. Come hanno fatto i tuoi genitori a venirne a conoscenza?
I miei genitori mi portarono a Milano per vari controlli. Parlando con i dottori hanno scoperto che a Caserta era possibile fare l’operazione per l’impianto cocleare.
I miei genitori mi portarono a Milano per vari controlli. Parlando con i dottori hanno scoperto che a Caserta era possibile fare l’operazione per l’impianto cocleare.
Visti i rischi in gioco, chi ha deciso che valeva la pena correre l’azzardo per permetterti un futuro normale?
Mia madre era molto insicura ma il coraggio di mio padre li ha spinti a scegliere di rischiare per l’intervento e alla fine è andato tutto bene!
Com’è la vita di un bambino privo di udito?
La vita di un bambino privo di udito è abbastanza difficile.
Prima di tutto, non riesce a riconoscere, o meglio non riesce a percepire, nessun suono. È difficile comunicare ed interagire con questi bambini per via della scarsità del linguaggio e della mancanza di udito.
La vita di un bambino privo di udito è abbastanza difficile.
Prima di tutto, non riesce a riconoscere, o meglio non riesce a percepire, nessun suono. È difficile comunicare ed interagire con questi bambini per via della scarsità del linguaggio e della mancanza di udito.
Ricordi che tipo di emozione hai provato nel sentire per la prima volta? Qual è il tuo rapporto con la musica?
Quando ho sentito per la prima volta ho provato un’emozione forte , non capivo in che mondo vivevo. Sentivo rumori ovunque , riuscivo a sentire la voce dei miei che mi chiamavano. C’è un bellissimo rapporto tra me e la musica, la sento tutti i giorni. Adoro sentirla, mi rende vivo.
Ho provato felicità nello scoprire un nuovo mondo: quello dei suoni.
Ho provato felicità nello scoprire un nuovo mondo: quello dei suoni.
Prima dell’operazione che concezione avevi del rumore? avevi mai provato a immaginartelo?
Ero molto piccolo e non avrei potuto immaginare come potesse essere un rumore, visto che non ne avevo mai sentito uno prima. È difficile immaginare qualcosa che non si ha mai sentito, soprattutto quando si è piccoli.
Ero molto piccolo e non avrei potuto immaginare come potesse essere un rumore, visto che non ne avevo mai sentito uno prima. È difficile immaginare qualcosa che non si ha mai sentito, soprattutto quando si è piccoli.
Dopo l’operazione, è stato difficile il periodo di convalescenza?
Dopo l’operazione, fortunatamente, ho avuto una vita serena e felice. Sentivo il calore e l’affetto da parte dei miei, di mio fratello, dì miei amici. Non mi hanno mai escluso o fatto sentire diverso, anzi, mi aiutavano nel parlare e quando c’era bisogno mi correggevano le cose che scrivevo.
Dopo l’operazione, fortunatamente, ho avuto una vita serena e felice. Sentivo il calore e l’affetto da parte dei miei, di mio fratello, dì miei amici. Non mi hanno mai escluso o fatto sentire diverso, anzi, mi aiutavano nel parlare e quando c’era bisogno mi correggevano le cose che scrivevo.
Quanto è stata utile la logopedia nel tuo “processo di inserimento” al mondo dei suoni?
La logopedia è fondamentale per ogni persona che porta l’Impianto cocleare, aiuta ad imparare a parlare e soprattutto a scrivere. La mia logopedista era molto severa nei miei confronti. Con il suo lavoro eccezionale ha posto le basi per far si che io oggi parli e scriva.
La logopedia è fondamentale per ogni persona che porta l’Impianto cocleare, aiuta ad imparare a parlare e soprattutto a scrivere. La mia logopedista era molto severa nei miei confronti. Con il suo lavoro eccezionale ha posto le basi per far si che io oggi parli e scriva.
Se qualche ragazzo che vive il tuo stesso problema dovesse leggere questa intervista, gli consiglieresti di informarsi e magari farsi operare?
Vi dico che l’impianto cocleare mi ha completamente cambiato la vita. Il mio consiglio è quello di informarvi su questo intervento perché sono certo che cambierà e migliorerà anche la vostra di vita. Faccio un grande in bocca al lupo a chiunque debba affrontare l’operazione e vi abbraccio forte.
Fonte: acquaalmareblogspot.it
Vi dico che l’impianto cocleare mi ha completamente cambiato la vita. Il mio consiglio è quello di informarvi su questo intervento perché sono certo che cambierà e migliorerà anche la vostra di vita. Faccio un grande in bocca al lupo a chiunque debba affrontare l’operazione e vi abbraccio forte.
Fonte: acquaalmareblogspot.it
PER SAPERE DI PIU’
«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it
“Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità”, ideato, fondato e diretto da Franco Zatini
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
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