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Regione Lazio: Approvata legge per lingua dei segni e accessibilità persone sorde.

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità le “Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua dei segni italiana e per la piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva. Disciplina dello screening uditivo neonatale”. Istituito un fondo di 100 mila euro per l’anno 2015, più altri 500 mila euro per il 2016 e il per 2017 (250 mila per annualità).

Il Lazio con questa legge regionale dà attuazione all’articolo 21 della convenzione Onu del 2006 sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia nel 2009, e alle risoluzioni del Parlamento europeo adottate a partire dal 1998.

Le nuova normativa – frutto di un’iniziativa consiliare che ha raccolto adesioni bipartisan – prevede l’attivazione per legge (oggi lo è per disposizione commissariale) dello screening uditivo neonatale per la diagnosi precoce delle disabilità uditive in ogni punto nascita regionale. Incentivata, anche attraverso appositi sportelli all’interno delle Asl, la formazione di équipe di sostegno alle famiglie con figli sordi e alle persone sorde, composte da medici ed esperti con specifiche competenze sul deficit uditivo in ambito psicologico, educativo e giuridico.

La Regione vuole favorire e sostenere in particolare il ricorso alla lingua italiana dei segni (Lis), alla lingua parlata e scritta o ad altre forme di comunicazione – “nel rispetto dei principi di libertà di scelta e di non discriminazione” – nei servizi educativi di prima infanzia. Previsti, inoltre il supporto agli studenti sordi con servizi specialistici, programmi di riconoscimento vocale e scrittura veloce, impiego di ausili tecnici e altre misure. Sarà sostenuto l’uso della Lis e delle nuove tecnologie nei percorsi formativi professionali, nei servizi pubblici e nella comunicazione istituzionale. La Regione, inoltre, intende favorire la realizzazione di telegiornali regionali e programmi televisivi con sottotitoli e traduzione simultanea.

Nel pacchetto degli interventi figurano manifestazioni culturali ed eventi di pubblico interesse con l’uso della Lis o attraverso altri supporti tecnologici per rendere fruibile la cultura alle persone sorde. E ancora: la promozione di servizi di informazione e sensibilizzazione sulle differenti modalità di comunicazione, sulla Lis e sulle problematiche legate alla sordità, nonché forme di collaborazione con associazioni di tutela delle persone sorde, con le associazioni delle figure professionali qualificate in materia di disabilità uditive o con organismi ed enti e soggetti del terzo settore che operano nella ricerca, formazione progettazione ed erogazione di servizi nell’ambito della sordità.

Ieri pomeriggio in commissione Cultura, sempre alla Pisana, si è tenuta un’audizione suppletiva di oltre quattro ore sulla proposta di legge con gli esponenti delle organizzazioni e delle associazioni delle persone sorde. In quella sede si è parlato, tra gli altri argomenti, degli approcci alla comunicazione che coesistono con la lingua dei segni. Da quanto emerso sono scaturite delle proposte di modifica del testo originario. Alcune di esse sono state tradotte in emendamenti di Giunta – approvati dall’Assemblea legislativa – in materia di libertà di scelta, in particolare nei servizi educativi per la prima infanzia.

La proposta di legge approvata oggi dal Consiglio regionale è la n. 98 dell’11 novembre 2013 “Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua italiana dei segni e per la piena accessibilità dello screening auditivo neonatale” (Patanè, Lena, Giancola, Bianchi, Petrassi, Bonafoni, Barillari). Il 4 agosto scorso il testo ha ricevuto il parere favorevole all’unanimità della V commissione, competente per la Cultura, mentre quella per il Bilancio si è espressa il 27 aprile sulla disposizione finanziaria che ha aumentato le risorse da 500 a 600 mila euro.
Nel corso della seduta è stato richiesto all’Aula dal presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori, un minuto di silenzio in memoria di Riccardo Della Rocca, ex consigliere e assessore regionale scomparso di recente.

A cura dell’Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Quella norma non garantisce i diritti di tutte le persone sorde
«Al di là del coro unanime di soddisfazione – dichiarano dalla FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi) – confermiamo il nostro giudizio negativo sulla formulazione finale di quella Legge Regionale del Lazio, ritenendola inadeguata e insufficiente a garantire i diritti di tutte le persone sorde, dei quali auspichiamo si possa tenere debito conto nella fase attuativa della Legge stessa».

Esprimiamo rammarico e preoccupazione per l’approvazione della Proposta di Legge della Regione Lazio n. 98/13 (Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua italiana dei segni e per la piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva. Disciplina dello screening neonatale), che nella sua formulazione finale conferma il nostro giudizio negativo espresso al termine dell’audizione presso la V Commissione Cultura del Consiglio Regionale.

In particolare lamentiamo che non siano state prese nella dovuta considerazione le nostre proposte emendative e soprattutto quelle riguardanti la salvaguardia del diritto alla parola del bambino e delle persone sorde e quelle riferite allo screening neonatale, che almeno in linea di principio avrebbero potuto essere recepite, indipendentemente dal Commissariamento ad Acta per le Politiche Regionali della Salute.

Nel corso della citata audizione, poi, è emerso chiaramente che gli emendamenti adottati erano già stati concordati con alcune delle Associazioni presenti.

Non ci riteniamo quindi soddisfatti del generico riferimento alla «lingua parlata e scritta o ad altre forme di comunicazione», introdotto all’articolo 2, comma 1, lettera a (“Servizi educativi della prima infanzia”, di cui avevamo chiesto l’abrogazione), non ritenendolo sufficiente a garantire il diritto di scelta e la non discriminazione, di cui invece il legislatore oggi si vanta.

Dobbiamo inoltre lamentare il fatto che durante la citata audizione non siano stati sempre seguiti garantiti criteri conformi alla democraticità e all’imparzialità, denunciando in particolare come atto molto grave, il comportamento poco ortodosso tenuto da un Consigliere e le sue esternazioni esplicitamente di parte, cui purtroppo non è seguito da parte della Presidenza un fermo richiamo al suo ruolo istituzionale e super partes, almeno in determinati contesti pubblici.

Al di là dunque del coro unanime di soddisfazione, confermiamo il nostro giudizio negativo sull’approvazione di quella norma, ritenendola parziale, sbilanciata, volta esclusivamente al riconoscimento della LIS (Lingua dei Segni Italiana), inadeguata e insufficiente a garantire i diritti di tutte le persone sorde, dei quali auspichiamo si possa tenere debito conto nella fase attuativa della Legge stessa.

FIADDA sta per Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi, Associazione aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Da Fiadda Roma. Fonte: superando.it (7 maggio 2015)

PER SAPERE DI PIU’
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«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
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