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Osservazioni sul disegno di legge per il riconoscimento della Lingua dei Segni
Nell’ambito della procedura parlamentare del disegno di legge sul riconoscimento della lingua dei segni italiana (Lis.) Riportiamo alcuni video in lis (non voce ne sottotitolato) che hanno espresso e/o contributo le proprie osservazioni sull’andamento di detto progetto legislativo da parte dei Deputati e dei Senatori nell’attuale Legislatura circa la legalizzazione della Lingua dei Segni italiana in ossequio alla convenzione dell’ONU a favore delle persone con disabilità, ratificata dallo Stato Italiano con la Legge 3 marzo 2009, n.18.
Ecco il video di Barbara Pennacchi, assistente tecnico-linguistico per i ricercatori della LIS, precisando che “questo video è la mia opinione personale su DDL n. 1151 non sto parlando a nome di nessun altro.
Ovviamente non sono gli UNICI difetti presenti in quel DDL, sono quelli che ritenevo più importanti.
1) Distinzione tra LIS e LIS tattile: vengono presentate come se fossero due lingue distinte. Ma non è vero. In realtà si tratta di due canali espressivi diversi, quello visivo e quello tattile. La struttura, la sintassi, il lessico e la grammatica sono uguali. Le differenze (minime) sono dovute al diverso canale usato.
2) “Bilinguismo”: Il ripetuto riferimento a “italiano parlato/LIS” è, anche qui, fuorviante. Si fa confusione anche qui tra il concetto di lingua e quello di canale comunicativo. L’italiano ha anch’esso due canali, quello vocale e quello scritto. La LIS può avere, in futuro, anche una forma scritta, se l’uso del sistema di scrittura SignWriting si diffonde nel futuro. Sarebbe meglio parlare di “Bilinguismo Italiano/LIS” e basta.
3) Articolo 4, comma 7: Se andaste a leggere bene il DDL, trovereste anche quest’articolo dedicato all’accessibilità in alcuni ambiti. Il comma 7 fa riferimento agli ambiti giudiziario e penitenziario. E. A differenza dei commi precedenti, non prevede nulla per garantire l’accessibilità anche alle persone sorde e sordocieche che NON conoscono/usano la LIS (non ci credete? Andate a controllare anche gli articoli del Codice di Procedura Penale collegati all’utilizzo di interpreti…)
4) Articolo 5, comma 4: su questo comma si è già espresso con estrema chiarezza Marcello Cardarelli, presidente nazionale dell’ANIOS. Io voglio solo aggiungere che, in quanto persona sorda, questo comma non mi piace per nulla. Perché nomina l’ENS come unico interlocutore dello Stato per quel che riguarda la formazione, i titoli di studio e l’accesso alla professione di Interprete LIS, Assistente alla Comunicazione LIS e Docente LIS. In pratica una situazione di monopolio di fatto. Che non mi dà NESSUNA garanzia di qualità. Si possono avere garanzie di alta qualità solo se, oltre all’ENS, si aggiungono al dialogo con lo Stato anche le altre associazioni che rappresentano le professioni interessate da questo comma.
5) “Neutralità finanziaria”: Ultimo articolo del DDL, l’art. 13 rappresenta la ciliegina finale della torta. Esso dice che, in se viene approvata, questa legge non deve rappresentare un costo/spesa ulteriore per lo stato. Quindi, in parole povere: O abbiamo un bellissimo pezzo di carta da appendere al muro e basta, oppure i costi/spese necessari per realizzare almeno lo spirito di questa legge ricadranno “a cascata”… su di noi. Sordi ed udenti. Bello eh?
Vedete voi. Io non sono d’accordo con questo DDL. Voi, Fate come vi pare. A me basta che ci ragioniate sopra, che ci riflettiate per conto vostro.”
Il video di Ida Collu che illustra, durante la sua presidenza Ens, il disegno di legge n. 4207 della Camera dei Deputati dopo aver approvato da parte del Senato della Repubblica nella precedente legislatura:
Infine, gli altri due video di Serena Corazza, nota ricercatrice della Lingua dei Segni e Linguista, sull’obiettivo Lis.
Infine la Presidente Silis (Associazione Studio Informazione Lingua dei Segni) Maria Beatrice D’Aversa che illustra l’approfondimento della riflessione sul disegno di legge del riconoscimento Lis.
PER SAPERE DI PIU’
Sen. Giorgio Pagliari
Convenzione ONU a favore dei Sordi
La Lis va bene ma… alcuni spunti di riflessione
Memoria storica su testo di riconoscimento Lis approvato dal Senato della Repubblica 16 marzo 2011
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it
“Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità”, ideato, fondato e diretto da Franco Zatini