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Il Codice di autoregolamentazione TV e Minori. Comitato.
Comitato Media @ Minori. Il Codice di autoregolamentazione Tv e Minori nasce dalla volontà delle Emittenti televisive pubbliche e private, nazionali e locali, di migliorare la qualità delle trasmissioni dedicate ai minori, per aiutare le famiglie ed il pubblico più giovane ad un uso corretto della televisione e per sensibilizzare chi produce i programmi alle esigenze dei minori.
Il Codice, sottoscritto nel 2002 come atto di natura privata, è stato recepito in via legislativa dalla Legge di sistema 112/04, trasfusa nel Testo Unico di cui al Decreto legislativo 177/05, come modificato dal Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 44.
La tv torna sotto controllo: si insedia a Roma il Comitato media e minori
Ci sono voluti quasi due anni. Due anni senza «vigilanti» sul corretto rapporto fra la tv e i ragazzi. Dopo ventidue mesi di blocco, riprende l’attività del Comitato Media e Minori. Finito nelle sabbie mobili per la scadenza del mandato dei suoi componenti, l’organismo chiamato a tutelare i più piccoli davanti al piccolo schermo si insedia stamani nella sede del Ministero dello sviluppo economico a Roma alla presenza del viceministro Antonio Catricalà, del presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Angelo Cardani, e del presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi, Roberto Fico.
Sui tavoli i nuovi membri troveranno segnalazioni di film aggressivi in pieno pomeriggio, di telegiornali che raccontano storie di violenza gratuita, di talk show che nel cuore del giorno affrontano la cronaca con crudezza, di reality dove la volgarità è sia nel linguaggio, sia nei comportamenti. Esempi di cattiva tv che va in onda sugli schermi italiani e che il Comitato ha il compito di fermare schierandosi a fianco delle famiglie. «Il nostro obiettivo è la tutela dei diritti e del benessere dei minori», spiega il neo presidente, Maurizio Mensi.
Il lavoro del Comitato si basa sul codice di autoregolamentazione «Tv e minori» nato nel 2002 e divenuto legge nel 2004. «Un codice che proibisce contenuti nocivi – afferma Elisa Manna, rappresentante del Consiglio nazionale utenti nel Comitato –. Certo, gli ultimi interventi legislativi hanno allargato le maglie: oggi si possono trasmettere film vietati ai minori di 14 anni durante la giornata e l’escamotage del parental control, ossia il filtro elettronico che dovrebbe oscurare i programmi inadatti, mostra tutti i suoi limiti». Aggiunge Remigio Del Grosso, anche lui rappresentante dei telespettatori in seno all’organismo: «Il cammino che ci attende è gravoso. Numerose sono i casi giacenti. E non mancano altre richieste di intervento, come quella dei promotori di una petizione che ha raccolto 26mila firme contro un programma di Real Time».
Dal debutto del Comitato, undici anni fa, lo scenario è cambiato. «Grazie alla convergenza dei servizi di media – dichiara Mensi – il minore è adesso in grado di costruirsi, soprattutto con Internet, un palinsesto in maniera del tutto autonoma e indipendente dalla programmazione proposta dalle reti generaliste e tematiche. Perciò occorre intervenire con strumenti efficaci e adeguati alle nuove tecnologie». Da qui l’idea di rivedere le regole d’ingaggio. «Per non trovarsi a combattere una battaglia di retroguardia – chiarisce il presidente – il Comitato potrà sollecitare fin da subito l’avvio di un percorso che porti all’aggiornamento del codice per renderlo applicabile alle piattaforme dei nuovi media e più in generale alla multimedialità».
Lo sostiene anche la sociologa Manna: «I ragazzi hanno un rapporto sempre più stretto con la Rete, il cellulare e i social network. Ecco perché serve ampliare le competenze del Comitato alla totalità dei media. Comunque, non va dimenticata la tv: un ragazzo si affaccia sul web quando ha fra i 7 e i 9 anni, ma in precedenza è il piccolo schermo il suo maggiore interlocutore mediatico». In quest’ottica, sottolinea Mensi, «è necessario sostenere una programmazione di qualità, portatrice di valori positivi, così da fornire un utile ausilio alla famiglia cui è affidata la principale responsabilità educativa». E il Comitato è pronto a stringere un patto con chi è impegnato sul versante formativo. «Uno degli elementi qualificanti della nostra azione – conclude il presidente – dovrà essere la promozione di iniziative di sensibilizzazione al corretto uso dei media. Proposte rivolte ai minori, alle famiglie e al pubblico in generale che andranno realizzate insieme con la scuola».
Giacomo Gambassi. Fonte: l’avvenire
Diritti dei minori con disabilità
“Si è insediato oggi (23 ottobre 2013 n.d.r.), alla presenza del Sottosegretario Catricalà, il Comitato Media e Minori, organo del Ministero dello Sviluppo Economico che ha il compito di “migliorare la qualità delle trasmissioni dedicate ai minori,per aiutare le famiglie ed il pubblico più giovane ad un uso corretto della televisione e per sensibilizzare chi produce i programmi alle esigenze dei minori”. Tra i membri del Comitato, eletti con Decreto di nomina del Ministro, c’è anche Antonio Cotura, presidente della FIADDA Nazionale. Questa nomina è di particolare rilievo in quanto, per la prima volta nella storia di questo organismo, si rappresenteranno direttamente i diritti dei minori con disabilità.”
Tutela dei Minori Online.
Anche Erickson ha qualcosa da dire!. Il Centro Studi Erickson partner del progetto “Anche io ho qualcosa da dire” assieme a FattoreFamiglia. Il 26 giugno scorso durante gli “Stati Generali della Tutela dei Minori Online” è nato il progetto «Anche io ho qualcosa da dire!» un’iniziativa itinerante promossa da Telecom Italia
che prevede una serie di conferenze e incontri in diversi capoluoghi di Regione su temi inerenti la protezione dei più piccoli alle prese con tecnologie e Internet.
L’obiettivo è chiaro: dare voce a chi può portare un contributo di idee, offrire una testimonianza, presentare una ricerca o uno studio, fornire indicazioni e consigli, chiarire dubbi e curiosità, aprire nuovi orizzonti.
Già protagonista dell’iniziativa Genova, prossime tappe Catanzaro (4-8 novembre), Bari (18-22 novembre) e Trento (9-13 dicembre), le città verranno “occupate” da esperti, professionisti e addetti ai lavori in grado di affrontare il tema della tutela dei minori online sotto le diverse prospettive.
Anche Erickson ha qualcosa da dire!
Erickson partecipa all’iniziativa assieme a FattoreFamiglia, oltre ai formatori già intervenuti alla tappa di Genova, la collaborazione ha dato vita ad alcune video- pillole dedicate all’uso corretto delle nuove tecnologie, al cyberbullismo, al sexting e all’ Internet
Addiction Disorder.
Gli specialisti hanno approfondito in maniera semplice e chiara questi fenomeni molto frequenti tra i ragazzi.
In particolare, hanno partecipato alla produzione dei video-pillole: Michele Facci, formatore del Centro Studi Erickson, autore di Generazione Cloud: essere genitori al tempo di smartphone e tablet, Edizioni Erickson e il pedagogista Igor Salomone, docente universitario e autore di Con occhi di padre, Edizioni Erickson.
I video sono disponibili sul canale Youtube di FattoreFamiglia e verranno trasmessi in tutte le tappe del tour nelle scuole e durante gli incontri organizzati.
Sul sito ufficiale dell’iniziativa della Tutela dei Minori Online spiccano inoltre i contributi di Antonello Venditti, Tiberio Timperi, Antonio Casanova, e molti altri volti noti al grande pubblico, persone conosciute che hanno qualcosa da dire…
A Genova l’inizio del Tour «Anche io ho qualcosa da dire!», 14 ottobre 2013, è stato accolto da un messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:
«Saper distinguere i siti internet e i messaggi utili, costruttivi o anche soltanto divertenti da altri che vogliono approfittare della vostra freschezza e bontà d’animo per spargere tossine e spesso trarne profitto è uno dei compiti che spettano a voi ragazzi e ragazze per diventare più grandi».
«Internet ha cambiato ritmi e abitudini della nostra società, accorciato distanze e sveltito la circolazione delle informazioni ma dei suoi vantaggi e della sua rapidità e ramificazione possono avvalersi anche truffatori, venditori di falsi miti, propagandisti di odio e arroganti intenti a infierire sui più deboli o sulle persone più influenzabili».
Le Edizioni Centro Studi Erickson si occupano dal 1984 di didattica, educazione, psicologia, lavoro sociale e welfare attraverso la produzione di libri, riviste, software didattici e servizi on-line.
Pubblicazioni molto conosciute e apprezzate, perché affiancano la presentazione scientificamente rigorosa di teorie e metodologie innovative a suggerimenti operativi, studi di caso e buone prassi. Attualmente le Edizioni Erickson hanno un ampio catalogo che tocca i temi delle difficoltà di apprendimento, della didattica per il recupero e il sostegno, dell’integrazione delle persone diversamente abili, delle problematiche adolescenziali e di quelle sociali.
Per maggiori informazioni:
ufficiostampa@erickson.it
Edizioni Centro Studi Erickson
Via del Pioppeto 24
Fraz. Gardolo – 38121 Trento – Tel. 0461 950690 –
PER SAPERE DI PIU’
Sito ufficiale Comitato Codice di autoregolamentazione media e minori
Sito Comitato TV & Minori
Decreto di nomina da parte del Ministero Sviluppo Economico
Tutela minore online
(a cura di Franco Zatini) nw114 (2013)
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it.
“Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità”, ideato, fondato e diretto da Franco Zatini