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Don Giuseppe Gualandi e l’Abate Carlo Michele De L’Epée
DON GIUSEPPE GUALANDI E L’ABATE DE L’EPÉE
Ricorre quest’anno il 300° anniversario della nascita del celebre educatore dei sordi Abate de l’Epée.
È stato celebrato in Francia, ma anche in Italia meritava un posto nella cronaca di quanti si sono e si occupano dell’istruzione e dell’educazione delle persone sorde.
Con gioia la piccola rivista on line APRITI! ha ospitato un ricordo scritto di P. Adelmo Puccetti di quasi 102 anni. P. Vincenzo Di Blasio lo ha girato alla Storiadeisordi, perché ne rimanga memoria.
La vocazione di Michele De L’Epée è simile a quella di P. Giuseppe Gualandi.
Due vocazioni ai sordomuti, di De L’Epée e di Don Giuseppe Gualandi, si assomigliano.
De L’Epée entra in una casa e vede due giovinette che cuciono, prova a parlare interrogandole, ma non ha alcuna risposta. Nel frattempo ritorna la madre che, piangendo, dice all’Abate che sono sorde e un padre della Dottrina Cristiana aveva iniziato ad istruirle, ma attualmente il Padre non è più, è deceduto.
La mamma ancora piangendo e raccontando è disperata, ma l’Abate la conforta e le dice di non piangere perché egli farà un istituto per sordi di tutta Parigi e le due ragazze avranno la loro scuola.
Don Giuseppe Gualandi, invitato a celebrare una delle prime sante Messe, conosce una ragazza sui 18 anni che riceve la S. Comunione insieme ad un gruppo di ragazzi. La ragazza è sorda ed è stata preparata alla 1ª Comunione da delle signore della confraternita del Sacro Cuore di Maria, venerata in quella chiesa della SS. Trinità (di Bologna).
Da quella conoscenza gli nasce in cuore il desiderio di dedicarsi all’educazione dei sordi: sì anche a loro il Vangelo, la conoscenza dei misteri della chiesa.
Ne parla in famiglia e tutti ne sono entusiasti: così non va in missione; la sua missione saranno i sordi e così fu per più di 50 anni.
L’Abate De L’Epée adottò un suo metodo: il gesto, perché così ne avrebbe istruiti di più che con la parola ed in meno tempo.
Don Gualandi, alla pari del De L’Epée, pur conoscendo il metodo della parola imparato da un libro spagnolo, preferì il gesto per il motivo detto sopra.
De L’Epée e Gualandi: uno che la Francia ha ammirato e onorato, l’altro che, dopo aver fondato una Congregazione di sacerdoti e suore per l’istruzione dei sordi, la Chiesa farà quanto prima venerare prima come Beato e poi come Santo.
P. Adelmo Puccetti – nw176 – 28 novembre 2012
PER SAPERE DI PIU’
La vita di Don Giuseppe Gualandi
La vita di Carlo Michele De L’Epée
I resti del fondatore degli Istituti Gualandi nella Basilica di San Pretorio
Padre Adelmo Puccetti della Piccola Missione per i Sordomuti
«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
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“Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità”, ideato, fondato e diretto da Franco Zatini