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La storia dell’ENS. Il lungo cammino della Comunità Sorda Italiana.
Questo compendioso volume rappresenta un impegno editoriale notevole dell’Ente Nazionale Sordomuti, nell’ambito delle iniziative intese a far meglio conoscere la propria storia e le conquiste conseguite a favore della Comunità che rappresenta, prima di tutte quelle dell’associazionismo come incentivo potente all’autonomia e all’emancipazione, a settantadue anni dalla sua fondazione.
L’opera è frutto della collaborazione di diversi Autori e si apre con una nota di Loris Facchinetti: Un’epopea sconosciuta.
Data la ricchezza degli eventi e del materiale illustrativo contenuti nel volume, dobbiamo limitarci a riportare qui di seguito i titoli dei diversi capitoli e dei loro autori:
1. Passato, presente. Futuro (Ida Collu 2002, Franco Zatini);
2. Cenni storici dell’Associazione Padovana fra i Sordomuti e sulle origini della legge istituente l’Ente Nazionale Sordomuti (Antonio Magarotto, ristampa 1944-1962);
3. Antonio Magarotto. Una vita per un ideale (dal volume edito dall’ENS, 1994);
4. Vittorio Ieralla: 60 anni di lavoro del Presidente più amato dai Silenti Italiani (Franco Zatini, 1998);
5. Commissione Nazionale dei Sordomuti per la gestione dell’ENS e cenni biografici dei Membri della Commissione (a cura di Franco Zatini);
6. Giovanni De Carlis Presidente provvisorio dell’Ente Nazionale Sordomuti 1948-1950 (a cura di Franco Zatini);
7. Francesco Rubino Vice Presidente dell’Ente Nazionale Sordomuti 1958-1979 (a cura di Manlio Marcioni, Ida Collu e Franco Zatini);
8. Furio Bonora. Presidente dell’Ente Nazionale Sordomuti 1982-1987 (a cura di Franco Zatini e Marco Lué);
9. Armando Giuranna. III Presidente dell’Ente Nazionale Sordomuti 1987-1995 (di Franco Zatini);
10. Ida Collu. Attuale Presidente dell’Ente Nazionale Sordomuti (di Franco Zatini);
11. Congressi Nazionali ENS. Organigramma ENS (di Franco Zatini);
12. Giornalismo della Comunità sorda (di Franco Zatini);
13. Sport silenzioso (a cura di Manlio Marcioni, Ida Collu, Marco Lué e Franco Zatini);
14. Storia del C.G.S.I. Comitato Giovani Sordi Italiani (a cura di Marco Luè);
15. L’ENS e l’attività internazionale (di Franco Zatini);
16. La storia e la cultura della Comunità sorda in Italia e le Associazioni locali storiche dal 1874 al 1932. Francesco Micheloni, Giuseppe Prestini, Enrico Vanni (di Franco Zatini);
17. Altre notizie (di Franco Zatini);
18. Riconoscimento al merito (a cura del C.d.R.)
19. Bibliografia utile per la conoscenza dell’Ente Nazionale Sordomuti.
All’interno dei singoli capitoli si trovano numerosi interventi e contributi su aspetti più particolari.
Oltre alle molte notizie sulla lunga storia dell’Ente, il volume contiene un ricco corredo iconografico, costituito dalla riproduzione di fotografie e di documenti. Un vero archivio messo alla portata del lettore, che investe un ampio orizzonte delle vicende della Comunità dei sordi, in tutti i suoi vari aspetti.
E’ un’opera collettiva che si raccomanda per la varietà degli argomenti trattati e per la qualità dei collaboratori, spesso testimoni e protagonisti delle vicende ricordate.
Un indice analitico dei luoghi e delle persone, che potrebbe anche essere pubblicato a parte, data la mole del volume, ne farebbero un strumento di consultazione ancora più utile e attuale per quanti sono interessati alla storia dei sordi in Italia. Recensione di Enrico Cimino (da L’Educazione dei Sordi, n.4 del 2004).
Il volume, con le sue 815 pagine, appare come un ricchissimo documentario di un luminoso “passato” che si fa “presente”. Attraverso una scrupolosa ricostruzione storica e documentaria, viene ripercorso tutto l’impegnativo sforzo compiuto dalla comunità sorda italiana per l’affermazione di diritti, prima, fondamentali, ed oggi di salvaguardia e di impegno civile e morale verso una categoria sociale facilmente dimenticabile.
L’opera é senza dubbio un insostituibile strumento di lavoro e di studio per chi voglia avvicinarsi o voglia approfondire tutta la problematica che la comunità sorda ha dovuto affrontare per affermarsi nella società civile.
Concordiamo in pieno con le parole di Vittorio Ieralla: “Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”. Troppo spesso si tende a dimenticare il passato. Il presente volume, al contrario, ci ricorda un luminoso passato, che traccia la via del futuro. Fonte: Aies Notizie, Siena (2005)
Il lungo ed impervio cammino compiuto dai sordi italiani è stato raccolto e narrato in un pregevole volume di 815 pagine dal titolo notabile. «La storia dell‘Ente Nazionale Sordomuti. Il lungo cammino della Comunità Sorda Italiana», realizzato a cura di Franco Zatini(*), che in 19 capitoli raccoglie gli avvenimenti più significativi, iniziato ben prima che l’ENS fosse costituito formalmente, poiché la storiografia va ben oltre le date ufficiali e comunque, come sosteneva Vittorio leralla, il Presidente più amato dai “Silenti” italiani. «Bisogna ricordare il passato per costruire bene il futuro”, e quella storia elenca il passato, guarda il presente e prospetta il futuro.
Nel prologo del libro la Presidente attuale dell’ENS — e, in ta/e veste, il più incisivo presidente di sempre! — da Collu, sostiene con affettuosa riconoscenza che ‘… i progressi fatti in questo cammino e la vitalità dell’unione che tiene insieme tante persone, è un fatto che di per sé premia chi ha creduto nell’emancipazione dei sordi».
L’inizio della storia, il «passato» si fa risalire al 1784, quando per merito del primo, pionieristico educatore. Tommaso Silvestri. dopo la sua cominciano a nascere altre scuole specializzate, e grazie all’istruzione ricevuta, i sordi acquisirono una sempre maggior conoscenza della propria coscienza sociale.
Occorse altro tempo, circa 90 anni, per avere notizia del primo sodalizio di sordi sorto in Italia, che è la “Società di mutuo soccorso Cardano». di Milano, ma da quel momento l’esempio si estese poi rapidamente in altre città. Nel 1911 si tenne a Roma il Primo Congresso internazionale dei sordomuti e, nonstante il frapporsi della Guerra Mondiale 1915-18, i semi gettati germogliarono a guerra finita e i contatti fra le varie società furono di nuovo ripresi, tanto che si ebbe nel 1923 il primo riconoscimento dello Stato in favore dei sordomuti, con a fondamentale legge sull’istruzione obbligatoria, cui seguì nel 1932, aggirando con un machiavellico stratagemma il boicottamento dei governo fascista, che aveva vietato di convocare convegni nazionali, il memorabile primo raduno dei sordomuti italiani a Padova, avvenuto come celebrazione religiosa, ma che ha concepito la successiva nascita dell’Ente Nazionale Sordomuti, scaturita con la legge 889/1942 e sancita definitivamente dalla legge 698/1950, attraverso una sequela di vicissitudini! estrapolate diligentemente ed elencate cronologicamente nell’evolversi della avvincente narrazione, di cui il “passato” si può concludere alla emanazione del micidiale decreto legge n. 616 del 1977, quando anche il gagliardo ENS fu ridimensionato quasi ad “ente inutile”, affibbiandogli la dizione di Ente morale di diritto privato” e prospettandogli il funerale prima che fosse morto, ma è stato da quel momento che l’associazione dei silenti ha acquistato nuova energia ed è iniziato il suo “presente”, che ha riscontrato, dopo di allora e soprattutto negli anni più recenti, importanti conquiste che hanno vieppiù contribuito all’emancipazione e all’integrazione dei sordi non solo per le conquiste politiche, ma soprattutto per la crescita culturale della comunità sorda, elencando tra queste acquisizioni la Lingua dei Segni ed una migliore possibilità d’istruzione anche a livello universitario, con relativi riconoscimenti legislativi, oltre alla normalizzazione dei corsi per docenti di LIS e assistenti alla comunicazione.
lì “futuro” è marcato, ma occorre affrontarlo con la volontà di superare gli ostacoli che ancora rallentano le possibilità dei sordi, anche di quelli più capaci e risoluti: oltre alla determinazione dell’esatto termine di “sordi prelinguistici’ e alla conseguente maggiore rilevanza della Lingua dei Segni, occorre appianare anche le incongruenze della legge attuale sul collocamento al lavoro, la “68/99», che in linea di principio non è male, ma in pratica le incongruenze penalizzano soprattutto i sordi.
La storia si sofferma poi sulle tante tappe intercorse per arrivare ai giorni nostri, dalle origini e sviluppi che determinarono l’istituzione dell’ENS. alle biografie di coloro che tale Ente hanno contribuito efficacemente a costruirlo, da Antonio Magarotto, a Vittorio leralla, a Giovanni De Carlis, a Francesco Rubino, a Furio Bonora, ad Armando Giuranna e ad Id Collu, passando poi a rubricare dei 21 Congressi nazionali ENS precedenti a quello di Paestum 2004, del «Giornalismo della comunità sorda», lo «Sport silenzioso», la «Storia del Comitato Giovani Sordi Italiani», le «attività internazionali», le «associazioni locali storiche>’, ad “ altre notizie”, per chiudere con «i Riconoscimenti “al merito”» attribuiti ai dirigenti sordi maggiormente impegnati e in ultimo con una «Bibliografia utile per la conoscenza dell’Ente Nazionale Sordomuti” e l’indice generale per ritornare eventualmente a cercare un passo che, dopo la lettura dell’interessante volume, fermamente voluto da Ida Collu, ma portato a buon fine per la meticolosa ricerca bibliografica di Franco Zatini. Autore di recensione: Marco Lue, rc032 (2004)
(*) Vice Presidente Nazionale dell’ENS
lc041 (2006)