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La scuola si mobilita per una bambina sordocieca e muta

La scuola si mobilita per una bambina sordocieca e muta

Nel 1964 Sabina Santilli, sordocieca dall’infanzia, grazie all’aiuto di un gruppo di volontari, fonda ad Osimo (AN) la Lega del Filo d’Oro. Il nome fa riferimento al “filo prezioso che unisce le persone sordocieche con il mondo esterno”. Dal 2005 la Lega del Filo d’oro ha aperto una sede anche a Modena, presso il Centro ComeTe.

L’indirizzo è: Modena, via delle Costellazioni 141, telefono 059.34 20 59, e-mail sede.modena@legadelfilodoro.it

Quando un bambino è sordo, cieco e muto la sua condizione è di totale isolamento dal resto del mondo. Suoni, colori, parole, rumori e quindi emozioni. Non esiste niente, niente. E il processo evolutivo s’inceppa. L’unica chiave che può aprire l’angusta porta di passaggio tra questo universo nero e senza punti cardinali e il mondo nostro, dei cosiddetti normodatati, è il tatto. Parlare, comunicare e se possibile scambiare emozioni attraverso il tocco delle dita sulle mani e fra le mani. Tecnicamente si chiama Lis Tattile (in sigla LisT), ovvero lingua italiana dei segni trasmessa appunto attraverso il tatto.

Nella nostra provincia, per la prima volta, questa tecnica è stata utilizzata in una scuola pubblica per dare ad una bambina un mezzo per iniziare a comunicare con gli altri. Per farsi ed essere capita. E tutto questo grazie all’ostinazione dei genitori (che ringraziano calorosamente tutti), della neuropsichiatria infantile dell’Ausl, del sindaco Andrea Tagliavini e al sostegno delle onlus, cooperativa Insieme per l’integrazione e il bilinguismo e la Lega del Filo d’Oro di Osimo (Ancona).

Tutto è iniziato un paio d’anni fa quando gli ostinati genitori di Maria, così chiameremo la bambina, entrano in contatto con la Lega del Filo d’Oro l’associazione che ha come missione l’assistenza, la riabilitazione e il reinserimento nella famiglia e nella società delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Fino a quel momento la bambina, oggiAggiungi un appuntamento per oggi quattordicenne, come sottolineano gli stessi genitori «non ha avuto un intervento specializzato per anni, perchè sia noi sia il Comune non conoscevamo la figura dell’assistente alla comunicazione, per un semplice vizio informativo». Così si arriva ad un primo progetto col sostegno economico dell’amministrazione comunale che inizia a casa di Maria, dove arriva un assistente alla comunicazione.

Quello che possiamo definire come una sorta di esperimento, dimostra di dare risultati interessanti: nell’universo nero e indefinito di Maria è entrata una piccola luce. Il buio è squarciato. Ma il salto di qualità decisivo per la comunicazione delal bambina col mondo esterno arriva con l’inizio dell’anno scolastico 2011-2012: l’ufficio provinciale scolastico (l’ex provveditorato agli studi) col sostegno della Regione appoggia, non senza difficoltà, un progetto collettivo proposto dal comprensorio scolastico su impulso della maestra di sostegno di Maria. Così le dodici ore settimanali di assistente alla comunicazione individuale a scuola, incrementate da quando nel 2010 Maria si é avvicinata alla LisT, vengono affiancate da un percorso interattivo di dodici ore con gli alunni e otto ore con gli insegnanti.

Il nuovo progetto ha un titolo estremamente esplicito, “Senza Parole” ed è nato con lo scopo di “accompagnare” Maria alla scoperta della espressione del sé attraverso gli altri. E si è rivelato anche un’occasione pedagogica molto utile e stimolante anche per gli studenti della II E, la classe della bambina di Montecavolo, che si sono trovati a dover trovare risposte a domande del tipo «come dobbiamo rivolgerci a lei?», «dobbiamo presentarci?», «ma capisce cosa voglio dirle?». Così, con impegno, caparbietà, entusiasmo, la piccola luce prende sempre più forza, illumina sempre di più. Il buio è definitivamente squarciato. Maria non è più sola nel suo universo senza suoni e colori. (a.l.)

Fonte: Gazzetta del Reggio 11 maggio 2012 – nw085

PER SAPERE DI PIU’

Sabrina Santilli

«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
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