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Simona Corbani, atleta della nazionale italiana lotta libera
Intervista a Simona Corbani, atleta della nazionale italiana lotta libera
Un occhio mezzo azzurro, uno mezzo marrone
Ciao a tutti, mi chiamo Corbani Simona, sono un’atleta della Nazione Italiana di lotta, due volte campionessa italiana, vorrei esporre il mio problema per quanto riguarda il mio sport ed ovviamente la legge italiana.
Innanzitutto vorrei dire che la lotta è tutta la mia vita, è uno stile, mi ha aiutato a crescere, mi ha resa quella che sono ovvero più forte, combattiva, sono una ragazza non udente, il nome della mia patologia è la sindrome di Waardenburg che data da un’ipoacusia neurosensoriale bilaterale e è associata al colore dell’iride, infatti ho l’occhio mezzo azzurro, mezzo marrone, però per il resto sono una ragazza normale, parlo, cammino, l’unica cosa non sento.
I gruppi sportivi in cui si può continuare a fare la lotta sono le Fiamme Azzurre che sarebbe la Polizia penitenziaria, le Fiamme Oro che sarebbe la Polizia, l’Esercito e la Forestale. A me andrebbe bene uno di questi, basta poter continuare la lotta fino a 33 anni, perché desidero dare il massimo e desidero arrivare agli europei, desidero portare una medaglia olimpica, una medaglia ai mondiali, desidero dare tutto quello che ho per la lotta.
All’età di 4 anni hanno scoperto che non sentivo e mi hanno portato in un centro, il Centro A.F.A., Centro R.E.U.L. che sarebbe un istituto dove insegnano ai ragazzi a parlare, a studiare gli oggetti e a saperli riconoscere e ho studiato fino all’età di 18 anni, se non erro e grazie a loro sono riusciti a essere quello che sono. Per poter entrare nel gruppo sportivo esistono due modi: uno è la parte civile; e l’altro è la parte per meriti sportivi, nella parte civile l’atleta deve sostenere un concorso e deve passare delle visite mediche e poi potrà entrare nel gruppo sportivo. Nella parte dei meriti sportivi invece deve avere un curriculum vasto di gare, tornei, europei, mondiali, per la sicurezza di un lavoro e devo pensare al mio futuro, desidero tanto continuare,solo che senza il lavoro non posso continuare, devo lasciare infatti la mia intenzione è che se non trovo un lavoro entro quest’anno o l’anno prossimo sono costretta a lasciare dopo le Olimpiadi del 2012.
Vivere, lottare e vincere da non udente
Per quanto riguarda entrare nel gruppo sportivo ci sarebbe una possibilità, quella del gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre per quanto riguarda i disabili, però l’unico problema è che mi darebbero un rimborso spese, ovvero mangiare, viaggio etc., però non mi darebbero uno stipendio e inoltre dovrei fare gare solo per disabili, io non mi sento una disabile, ho un problema, però sono una ragazza normale. Gli svantaggi per chi non è udente come me ci sarebbe una bella lista da fare, comincerò con il problema dei sottotitoli, quando accendo la televisione vedo dei sottotitoli che sono completamente sballati, oppure ci sono delle frasi che magari sono completamente diverse da quelle dette dall’attore o dal giornalista etc.. Non dico di essere precisi, però sarebbe bello poter capire il programma che trasmettono oppure sentire la notizia sul giornale che può essere importante, tipo recentemente che è successo il terremoto a Tokyo, avrei voluto capire bene cosa era successo, quali erano i problemi, però a causa di questo problema dei sottotitoli non sono riuscita a capire niente.
L’unico problema che mi può capitare in un gruppo che magari parlano e sono costretta a seguire guardando un ragazzo che parla, oppure un altro ragazzo che parla è un po’ un problema sociale abbastanza grave per quanto mi riguarda. La gente magari parlando con me non si rende conto che non sento, però al momento in cui rivelo del fatto che non sento, loro cambiano modo di atteggiamento, non so come mai, come fossi proprio diversa, allora si mettono a parlare in modo strano per farsi capire di più che poi non capisco più niente, non riesco a capire perché sono trattata diversamente, faccio tutto come tutti gli altri, non è un problema. Mi piace ascoltare la musica, però la musica bella, musica italiana soprattutto perché quelle straniere non le posso capire tanto.
L’unica cosa è che devo imparare a memoria il testo e riuscire a associare quello che dice il cantante e lì riesco a sentire qualcosa, ma proprio qualcosa, qualcosa! Sento che avere un lavoro aumenterebbe la mia autostima, aumenterebbe la mia sicurezza, mi darebbe il pensiero che posso farcela, desidero entrare in uno di questi gruppi sportivi perché mi darebbe più autostima, mi darebbe la sicurezza di avere un futuro sereno, perché altrimenti senza lavoro e rincominciare a fare tutto quando avrò quell’età lì, mi sembra un po’ eccessivo!
Questa è la palestra Mandraccio dove mi alleno tutti i giorni dalle 19 alle 21 e vengo qua dall’età di 17 anni, come vedete è bellissima! Questo tappeto è dove lotto, noi lottiamo laggiù dove c’è quel cerchietto piccolo, lo vedete? La lotta mi piace perché è uno sport completo, individuale, è diverso da tutti gli altri sport, c’è bisogno di tanto sacrificio, c’è bisogno di tanta passione, la devi amare, la devi amare e odiare, odiare quando hai qualche trauma che poi passa, la devi amare tanto da fare tutti i sacrifici per essa! Al momento abbiamo una pausa, però a settembre abbiamo i mondiali che sarebbero a Istanbul, prima di fare i mondiali ovviamente devo fare una selezione contro un’altra ragazza che sarebbe la campionessa italiana di quel peso, perché faccio una categoria superiore, 59, la categoria per cui mi incontro con questa ragazza è 55 kg che è la categoria olimpica tra l’altro, e speriamo di portare un bel risultato e di riuscire a vincere anche i mondiali, potrebbe essere l’ultima gara che faccio, vediamo, speriamo di no!
Fonte: beppegrillo.it
Simona è una ragazza non udente, campione di lotta della Nazionale azzurra. Impossibile sapere che non sente se non è lei stessa a dirlo. Parla normalmente e legge le labbra. Nell’intervista dice: “Al momento in cui rivelo che non sento, le persone cambiano atteggiamento, non so come mai, come fossi proprio diversa…”. Chi ha un handicap ricerca la normalità, l’accettazione, l’integrazione nella comunità. Non si sente inferiore, diverso, figlio o figlia di un dio minore. Sono i “normali” a creare intorno a loro delle barriere sociali. Il normale spesso non tollera che chi non lo è si comporti da normale. Come si permette? Ritorni nel suo ghetto sociale. I veri portatori di handicap sono in genere i cosiddetti “normali”. Viva Simona!
SPORT LOTTA CAT. 63Kg
CORBANI SIMONA. Nata a Genova il 14 Giugno 1986
Altezza 165 Sport Lotta Categoria 63 kg
Titolo di Studio studentessa Scienze Motorie
Società di origine Pol. Mandraccio Genova
Società attuale Pol. Mandraccio Genova.
Visualizza il sito Filkam (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali)
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