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La storia dello Sport Silenzioso e i Giochi Mondiali di Milano 1957

La storia dello Sport Silenzioso e i Giochi Mondiali di Milano 1957. Gli VIII Giochi dovevano svolgersi a Roma… ma fu scelta Milano

Dal 25 al 30 agosto 1957 si erano svolti a Milano gli VIII Giochi Internazionali Silenziosi ed è opportuno portare a conoscenza delle nuove generazioni (di sordi, ma anche di tutti quelli che vogliono conoscere la Storia) cosa rappresenta quella data.

Al tempo la Federazione Sport Silenziosi d’Italia, FSSI, era direttamente collegata all’Ente Nazionale Sordi (allora “Sordomuti”), e alle Scuole specializzate che lo stesso ENS dirigeva, e dove l’educazione fisica era intesa anche, per chi ne aveva volontà e capacità, come pratica sportiva agonistica, vale a dire «Mens sana in corpore sano».

Il Comitato Internazionale Sport Silenziosi, CISS, che aveva allora sede nel Belgio, aveva incaricato il suo affiliato italiano – Francesco Rubino, N.d.R. – di organizzare nel 1957 gli VIII Giochi Mondiali “Silenziosi” in Italia. La sede prevista era Roma, ma il Comitato Olimpico Italiano (CIO), in Previsione delle Olimpiadi di Roma 1960, non aveva concesso l’uso degli impianti sportivi, per cui la Sede fu così spostata a Milano, che già aveva impianti sportivi adeguati.

Allora il mese di agosto prevedeva solo un periodo, 15 giorni, di parziale riposo, e i sordi di Milano e altrove dedicarono il loro tempo a organizzare nel modo migliore I Giochi Mondiali “Silenziosi”.

Come nacquero i Giochi Mondiali Silenziosi. Prime medaglie d’oro per l’Italia

I primi Giochi Internazionali dei Sordi si erano tenuti a Parigi 10 al 17 agosto 1924, l’idea era stata lanciata dal francese E. Rubens-Alcais che, con sforzo di persuasione, riunì allo Stadio Pershin di Parigi sei paesi ufficialmente rappresentati (Francia, Gran Bretagna, Olanda, Polonia e Cecoslovacchia), più un competitore di altri tre paesi allora sprovvisti di organizzazione, quali l’Italia, l’Ungheria e la Romania.

Dinanzi all’entusiasmo sportivo internazionale che quei Giochi suscitarono, si convenne di poter celebrare ogni quattro anni simili Giochi, e a regolamentarne l’organizzazione. Così nacque il Comitato Internazionale degli Sport Silenziosi, in seguito alla riunione, tenutasi il 16 agosto 1924 al “Café de la Porte Dorée, presso la Porte de Vincennes a Parigi, dove erano presenti 13 delegati: Rubens_Alcais e Bascoul per la Francia, Dresse e Dedecker per il Belgio, il Rev. Jones per la Gran Bretagna, Koudys e Nederlof per l’Olanda, De Szalay per l’Ungheria, Wlortowski e Chrinianawski per la Polonia, Mendersohn per la Romania, Riha per la Cecoslovacchia e Roberto De Marchi per l’Italia.

Questi, De Marchi, era un giovane sordo che riusciva a eccellere in più sport, calcio, atletica leggera, nuoto, ginnastica, lotta e un bel giorno, stufo di non essere apprezzato in Italia, emigrò in Francia dove trovò lavoro e sostegno pure nello sport che amava. Così si trovava appunto a Parigi quando presero l’avvio i primi Giochi per Silenziosi, e decise di partecipare, firmando l’adesione dell’Italia, come figura nel verbale stilato da Antoine Dresse, e partecipò a quei primi Giochi, vincendo due medaglie d’oro nel nuoto, nei 100 e 1500 metri a stile libero, ma la sua prodezza parigina fu inizialmente ignorata in Italia.

L’estensione del CISS fu arrestata nel 1939 dallo scoppio della seconda guerra mondiale. Dopo il 1946, riordinata la situazione amministrativa del CISS durante il IX Congresso che si tenne a Parigi il 13 luglio di quell’anno, e che riaprì l’era delle relazioni, consolidate in occasione dei VI Giochi di Copenaghen 1949.

La storia seguente dei Giochi meriterebbe una narrazione a parte. Prima dei Giochi di Milano 1957 l’Italia, che aveva costituito una Federazione nazionale solo nel 1929, quindi fu esclusa dai Giochi del 1928, ottenne solo altre tre medaglie d’oro, con il ciclista Cermesoni, nel 1931 a Norimberga, e con il nuotatore Zacchei, nei 1500 stile libero, sia nel 1949 a Copenaghen e poi ancora Zacchei nel 1953 a Bruxelles.

Il Giuramento di Mauri Mario a Milano 1957
Ma furono i Giochi Internazionali di Milano 1957, dal 25 al 30 agosto di quell’anno a scrivere pagine epiche dello Sport Silenzioso italiano, e anche a rilanciare l’epoca, anzi l’epopea olimpica dello Sport  e dei Sordi.

«Un atleta avanzò – si trattava di Mario Mauri, atleta milanese e capitano della nazionale di calcio, N.d.A – sul piccolo palco, al Pulvinare dell’Arena Civica, e la sua dichiarazione che era il giuramento sull’autenticità dei sordomuti i quali si sarebbero battuti ugualmente per la gloria e la lealtà dello sport, fece alzare dagli spalti, che contenevano migliaia di persone, un inno all’umanità che vince e impone alla gente di cuore e di volontà all’attenzione del mondo.

Nella sfilata, i più eleganti mi sembrarono i danesi, con i loro calzoni bianchi e le giacchette rosse; moltissimi erano i sovietici, i tedeschi, i francesi; gli italiani erano, naturalmente, i più numerosi, oltre cento. Mi colpì la sfilata delle nostre ragazze, che battevano il tempo come se una musica lontana indicasse loro quale era il giusto passo. Tre bande, molto abili, accompagnavano la sfilata… Credo che molti degli atleti dell’Olimpiade e degli sportivi che si battono specialmente in campo professionistico avrebbero potuto, assistendo a questa sfilata, imparare qualche cosa…»
(da un articolo della “Gazzetta dello Sport” a firma di Emilio De Martino)

Il «Giuramento»
«Giuriamo di presentarci ai Giochi Internazionali Silenziosi in qualità di concorrenti privi dell’udito, leali, rispettosi dei regolamenti che li governano, desiderosi di parteciparvi con spirito di cavalleria per l’onore dei nostri Paesi e per la gioia dello Sport Silenzioso».

Ambiti premi alla FSSI per i Giochi di Milano ’57
Dal 21 al 27 settembre 1957 si è svolta a Sofia la sessione del CIO, dove era presente la delegazione italiana, composta dal conte Paolo Tahon de Revel, membro del Comitato Esecutivo del CIO, dal dr. Giorgio De Stefanis, dall’avv. Giulio Onesti, e dal dr. Marcello Garroni, segretario generale del CONI, per discutere importanti problemi  relativi all’organizzazione delle Olimpiadi che avranno luogo a Roma nel 1960.

Durante tale sessione,, il CIO ha deliberato di assegnare la «Coppa Olimpica De Coubertin» alla Federazione Sport Silenziosi d’Italia (FSSI) per la sua eccellente organizzazione dei Giochi Internazionali Silenziosi svoltisi nell’agosto di quell’anno a Milano.

Tale ambito premio, conferito dal supremo organo sportivo mondiale, è il riconoscimento migliore per l’opera svolta dall’ENS e dalla FSSI a favore dell’attività agonistica dei sordomuti ed è stato l’impegnativa maggiore per il proseguimento degli intenti che hanno il preciso e unico scopo di diffondere la passione dello sport fra i giovani per la comune causa dell’idea olimpica.


Il Lauro d’Oro della FSSI ai realizzatori degli VIII Giochi
L’Assemblea Generale delle Società sportive silenziose, indetta a Roma dopo i Giochi di Milano, ha voluto illustrare il futuro lavoro che attende gli atleti sordomuti.

I risultati raggiunti in questi ultimi tempi dallo sport silenzioso, hanno ottenuto risultati allettanti che, con altra più attenta e sagace preparazione, potranno essere superati alle prove che attendono fra quattro anni gli atleti italiani nei Giochi di Helsinki.

… Si è alzato a parlare il comm. Francesco Rubino, che ha presentato con larghezza di particolari e di cifre una esposizione schematica riguardante, oltre al complesso degli VIII Giochi di Milano, anche una sintesi dei risultati conseguiti dagli atleti silenziosi nei vari sport. Nazioni presenti n. 34; atleti, dirigenti e accompagnatori registrati n. 1062: Turisti italiani e stranieri n. 4650. Impianti sportivi utilizzati n. 18; gare disputate complessivamente n. 308; primati mondiali conseguiti n. 26. Presenze atleti nelle varie competizioni N. 2127. Spettatori presenti sui vari campi di gara, almeno 150 mila.

… È stato assegnato il Lauro d’Oro all’On. Giuseppe Riva, Presidente dei Giochi, all’Avv. Giulio Onesti, Presidente del CONI, all’Assessore Jori, del Comune di Milano, all’Assessore Toffoloni, della Provincia di Milano, e al comm. Francesco Rubino. Il Lauro di Prima Classe è stato consegnato al cav. Emidio Pacenza e al sig. Gaetano Calissano. Attestati di benemerenza sono stati conferiti agli Istituti che si sono prodigati nell’istruire e selezionare gli atleti giovanissimi per i Giochi Internazionali. Fra questi, spiccano l’Istituto Professionale femminile dell’ENS, quello Statale e l’Istituto Sordomuti Poveri di Milano, ma anche la Famiglia Artistica Silenziosa, sempre del capoluogo milanese.

Le medaglie  conquistate dall’Italia ai Giochi di Milano 1957

Oro:
Calissano Giovanni  Tiro a segno 20 c. accosciato
Cavani Giovanni  Ciclismo su strada
Cavani Giovanni      ”          Cronometro
Cavani Giovanni      ”         Tre prove
Cavani-Cozzarolo-Epis     ”         Squadra
Epis Renato   1000 mt in pista
Fontana Dina   Ginnastica f. (cavallo)
Fontana Dina   Ginnastica f. (barre asimmetriche)
Fontana Dina   Ginnastica f. (classifica individuale)
Fontana-Montanari-Vismara Ginnastica  a squadre
Montanari Laura  Ginnastica (c. libero)
Montanari Laura  Ginnastica (Trave)
Siccardi Federico  Rennis (singolare)

Argento:
Calissano Giovanni  Tiro a segno (20 c. in ginocchio)
Calissano Giovanni  Tiro a segno (60 c. 3 posiz:)
Epis Renato   Ciclismo (Tre prove)
Fontana Dina   Ginnastica Trave
Fiordalisi Anna Maria Ginnastica Cavallo
Miglioranzi Luigi  Ciclismo
Montanari Laura  Ginnastica Barre asimmetriche
Montanari Laura  Ginnastica (class. Individuale)
Squadra di calcio  Brangian – Casorati – Gai – Leo – Mauri 1° – Mauri 2° – Mirto –   Padovani – Pagani – Pellegrini – Setti – Sirch – Vaglietti.

Bronzo:
Biteznik Augusto  Atletica leggera (marcia 15 Km.)
Calissano-Lunardi-Nesti Tiro a segno 20 c. squadra
Calissano-Lunardi-Nesti Tiro a Segno 60 c. squadra
Calissano-Lunardi-Nesti Tiro a segno 20 c. squadra a terra
Squadra di pallanuoto  Boero – Dominissini- Gastaldi – Ghio – Lagomarsino –  Melegari – Pecunia – Santi – Venturino – Viappiani

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