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Aldo Balestreri, uno dei grandi artisti sordi nel secolo XIX

Il nostro Vittorio Ieralla, padre della storia dei sordi, che scrisse la sua dedica «Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”». Ora ricordiamo l’artista sordo di Cremoma che si chiamò Aldo Balestreri. Ieralla citò di lui che è deceduto a Cremona il 21 marzo 1972 (40 anni fa) nell’età di 87 anni.

“Era nato a Solarolo Rainerio (Cremona) il 6 settembre 1884 e risiedeva a Cremona sin dall’infanzia e fu allievo dell’Istituto  Statale di Milano al tempo del prof. Giulio Ferreri. Ancora giovinetto si appassionò della scultura e frequentò l’Accademia d’arte di Milano e divenne un rinomato scultore. Molte furono le sue opere scultoree ed era un artista a quel tempo molto ricercato.

Da giovane milito nelle file dell’Associazione «G. Cardano», la primogenita delle Associazioni dei sordomuti d’Italia e fu devoto allievo di Giuseppe Enrico Prestini , con il quale collaborò sino alla scomparsa di quest’ultimo, avvenuta nel gennaio 1941. Era uno dei migliori organizzatori del movimento dei sordomuti italiani ed anche un ottimo oratore: I suoi discorsi erano infiammati , perché e concisi e spesso tagliati. Partecipò al 1° Convegno Nazionale di Genova del 1920 e da allora non mancò di partecipare a tutte le manifestazioni nazionali, recando sempre il contributo della sua esperienza e della sua dedizione alla causa dei sordomuti italiani.

Nel 1910 fondò a Cremona la sezione dell’Associazione Mutua «G.Cardano» della quale fu Presidente per più di quaranta anni, dedicando tutto se stesso, senza alcun interesse personale, allo sviluppo della «Cardano» finanziando anche con i propri fondi la benefica attività, poiché in quel tempo viveva in una certa agiatezza.

Proveniva da un’ottima famiglia ed aveva un cugino pure sordomuti, Giacomo Balestreri (1888-1963), morto in un incidente, anche lui pioniere del riscatto della categoria dei sordomuti lombardi.

Nell’ENS, Balestreri lavorò fin dalla istituzione del Comitato di Cremona del quale dal 1951 al 1955 fu presidente, carica che lasciò poi al cav. Luigi Corbellari, rimanendo però fino a qualche anno fa assiduo collaboratore della Sezione.

Era un uomo che ispirava fiducia e, quindi, tutti gli erano amici.

Con la morte di Aldo Balestreri si spegne una vivida stella nel firmamento delle figure che hanno profumo inestimabili tesori di intelligenza e capacità per la causa dei sordi italiani.

Poco gli mancava per raggiungere il traguardo dei novant’anni ed era divenuto per noi tutti una figura leggendaria, egli che partecipò da giovane pieno di entusiasmo, sicuro di vedere un giorno la famiglia silenziosa italiana unità e forte intorno all’E.N.S., la nostra Associazione. E fu un buon profeta e ne gioì immensamente, come per dire che gli sforzi, i sacrifici e le fatiche di tutti coloro che hanno contributo alla rinascita sociale dei sordomuti non furono vani.”

Il Premio della bontà “Attilio Barbieri” relativo all’anno 1955 “è stato conferito al sig. Aldo Balestreri come segue l’articolo apparso su “La Provincia” (23 aprile 1955) «Umili gesti illuminata bontà premiati nel nome di Attilio Barbieri – il Comitato per il Premio di bontà, riunitosi nel Gabinetto del Sindaco che lo presiede, ha scelto fra le tante segnalazioni otto casi meritevoli di essere segnalati, dei quali eccone uno: Balestreri Aldo di Cremona: “Vecchio, esperto ed umile professione di scultura , sordomuto, da ben 45 anni si è votato con disinteresse ed abnegazione eccezionali ai suoi fratelli di sventura meno forniti di lui di doti morali e con opera indefessa fatta di sacrificio morale e finanziario, di passione e di intelligenza ha risolto centinaia di casi dolorosi, ha alleviato pene infinite, ha raddrizzato storture consacrando i suoi sforzi all’assistenza di quegli infelici sigillati nel silenzio” – Premio L. 20.000.= »

Franco Zatini (a cura di) nw023 (1972-2012)

Cesare Magarotto
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
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“Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità”, ideato, fondato e diretto da Franco Zatini

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