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Santuario di Madonnina del Tronto in Concesio (Brescia)

SANTUARIO DI S.MARIA DEL TRONTO
in Concesio (Brescia). Tra il XVI e XVII secolo la grazia fu concessa dalla Vergine ad un ragazzo sordomuto a cui apparve improvvisamente la Visione Celeste mentre si riparava da un furioso temporale. Tornò dai familiari, che sentirono per la prima volta la voce del ragazzo, che raccontava dell’apparizione e del desiderio della Madonna che fosse costruita una cappella in suo onore. Il Santuario è legato alla vita del devoto Paolo VI.  Da Enciclopedia di F.Zatini (1991)


Festa alla Madonnina del Tronto (Segnalato da Franco Pedrali)

“””Un tempo era un ponticello in legno che consentiva di attraversare il torrente Tronto, confine trale frazioni di S.Andrea e Cade Bosio a Concesio. Intorno il paesaggio era costituito da una grande distesa di campi, costellata da cascine. Ora il manufatto e in cemento, consente il transito di due veicoli, mentre intorno sono sorte case a dismisura che hanno saldato i due borghi. Un’antica zona di Concesio ha completamente modificato il proprio aspetto ma una testimonianza dell’antico è rimasta: la settecentesca chiesetta, dedicata alla Madonnina del Tronto in stile classicheggiante ad una sola navata, realizzata grazie alla sensibilità della famiglia Bertelli nel luogo in cui un ragazzo sordo e muto aveva raccontato essergli apparsa la Madonna.

Proprio la Madre Celeste è raffigurata ali’interno in una pala che riproduce Maria con in braccio il Bambin Gesù. La chiesetta era, sul finire dell’800, la meta preferita da Giuditta Alghisi, madre di Giovan Battista Montini, futuro Papa Paolo VI che, durante il periodo della gravidanza, veniva spesso a pregare. Da qui I’altro nome di «Madonna del latte» in quanta proteggeva Ie mamme. In origine era sorta una santella, trasformata nel corso del tempo in cappella in stile neo classico che nel 1952 da proprietà privata (apparteneva alla famiglia Cossina) era passata per testamento alla Parrocchia di Concesio.

In questi giorni fervono i preparativi per la tradizionale ricorrenza religiosa. La Festa della Madonnina del Tronto s’inserisce nella «Fest’Acli 2011», in programma fino al 4 settembre, riprendendo l’8 settembre con la messa solenne alle ore 20 nella Parrocchiale di S. Andrea, seguita dalia processione per Ie vie: Carobbio, Tronto, Kennedy, Bevilacqua, cadenzata dalie note della Banca musicale di Concesio.”””

Sergio Botta.  Fonte: Giornale di Brescia (27 agosto 2011)


 

LA CHIESETTA DELLA MADONNINA DEL TRONTO

La chiesetta (circa 30 posti a sedere), definita anche Tempietto o santuario, posta alla confluenza di Via Camerate con Via Carrobbio, è così descritta da Mons. Antonio Fappani maggior studioso della storia locale:

“II santuario di S. Maria del Tronto non è di recente origine. Un capitello o santellina esisteva fin dal XVI-XVII secolo e probabilmente era dedicato alla Madonna delle Grazie di cui anche la pala attuale sembra una variazione”.

Agli inizi del 1700 sorse il primo santuarietto: “vi si ritrova un’immagine della B.V.M. posta sopra di un capitello dove hora si è fabbricata una honorata Capelletta chiamata la Madona del Tronto, dove concorron qualche elemosine”.

A dare nuovo slancio alla devozione già viva alla Madonna del Tronto, fu una segnalatissima grazia concessa dalla Vergine ad un povero ragazzetto muto e sordo. “Sorpreso da un furioso temporale, il ragazzetto si è rifugiato sotto una bella pianta di romilia per ripararsi dalla dirotta pioggia. Rigonfiato oltre misura il Tronto, tracimava furiosamente minacciando di travolgere il malcapitato. Il ragazzetto levò certo in cuor suo una preghiera ed ecco fra i rami della romiglia apparirgli una visione: una bella e maestosa signora con in braccio un bambino che, rivolgendogli la parola, lo rassicurò che era salvo ed aggiunse che voleva che Le fosse eretta in quel luogo una cappella. Il ragazzo corse a casa e, con meraviglia somma dei familiari sentendolo parlare, manifestò loro il desiderio della Madonna”.

Se c’è un fondamento storico al miracoloso salvataggio del ragazzetto muto, potremmo collocarlo pressapoco nel 1757 perché proprio in quell’anno ci fu una alluvione disastrosa per tutta la Valle Trompia: il “31 agosto venne sì grande il fiume Mella che rovinò tutti gli edifizi. In tutta la Val Trompia si rovinarono 19 fucine, pure distrusse tutti i ponti e strade e fondi. La Signoria di Venezia condonò alla Valle per cinque anni le pubbliche gravezze (= tasse)”.

Presto la Famiglia Bertelli, proprietaria del terreno sul quale il fatto era accaduto, eresse la cappella in bello stile neoclassico che adornò con un dipinto riproducente la Madonna col Bambino, di fattura artigiana e popolaresca.

La cappella passò alla famiglia Cossina e, con testamento del 30 novembre 1952, Maddalena Cossina lasciava la Cappella alla Parrocchia di Concesio.

L’unica descrizione antica (è del 1703) finora trovata sul tempietto è a firma di Giacomo Anselmino: “II sig. Giuseppe Cossina nel suo ultimo testamento (lascia scritto) che quanto rimane della Beata Maria Vergine detta dal popolo del Tronto venga trasferito alla chiesa del Ponte per terminare la veste dorata e il dipinto a somiglianza del marmo (…)”.

A questa immagine benedetta, accorrono soprattutto le donne in attesa della maternità e desiderose di nutrire da sé i loro piccoli e perciò è chiamata la Madonna del latte. Latte che sarebbe addirittura venuto ad un uomo che rideva di questa devozione!

Fonte: Parrocchia Sant’Andrea – Concesio

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