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Sordità, impianto cocleare innovativo al Sant’Anna di Ferrara

Sordità, impianto cocleare innovativo al Sant’Anna . Un intervento bilaterale simultaneo su una donna affetta anche da cecità Al via uno screening per individuare il due per mille di neonati non udenti.

Gli impianti cocleari non sono una novità a Ferrara, ne sono stati eseguiti 600 nel corso di un trentennio, il 60 per cento su bambini. Questi dispositivi consentono di udire a chi è affetto da sordità profonde: dietro l’orecchio, un elaboratore capta il suono, lo elabora in segnali digitali e lo invia a una bobina, che a sua a volta lo trasmette, attraverso la cute, alla parte dell’impianto interna all’orecchio, ossia un ricevitore con un filo porta elettrodi. I segnali elettrici stimolano le fibre del nervo acustico e vengono interpretati come suoni.

La novità presentata ieri in conferenza stampa è un impianto bilaterale simultaneo, una ‘prima’ per l’ospedale cittadino. In particolare, l’intervento è stato eseguito su una donna affetta anche da cecità, per la quale è difficile la lettura del labiale.

«Sentire con due orecchie – spiega Manuela Mazzoli, direttore dell’unità operativa di Audiologia e autrice dell’intervento – permette la stereofonia, l’orientamento, la funzione vestibolare, e di udire anche in condizioni di rumore». Inoltre, l’orecchio non operato «perde nel corso del tempo la possibilità di impianti futuri, e così, se l’unico su cui si è intervenuti ha problemi, il paziente smette di udire».

«Non c’è solo l’atto chirurgico – rivendica il direttore dell’Otorinolaringoiatria Antonio Pastore –, bisogna anche sapere come gestire gli impianti: Ferrara è fortunata perché può contare su un’equipe». Alla conferenza c’erano infatti che la tecnica audiometrista Lucia Piacentini, la fisica Monica Rosignoli e la logopedista Rita Tazzari.

Insieme al direttore sanitario Andrea Gardini, che ha citato la sua esperienza di pediatra per ricordare che «avere a che fare con bambini che non sentono è un fatto davvero pesante», Pastore ha trattato anche l’aspetto economico. La Regione rimborsa infatti solo gli impianti monolaterali (20mila euro), e la paziente avrebbe dovuto sottoporsi a due interventi nell’arco di pochi mesi.

«La direzione è stata lungimirante – si è complimentato il direttore AntonioPastore –, e ci ha detto di procedere lo stesso, perché la cosa è troppo importante». L’azienda sta comunque facendo pressione sulla Regione perché modifichi la sua legislazione e rimborsi anche gli interventi bilaterali simultanei.

Il direttore di Otorinolaringoiatria ne ha approfittato per ricordare che l’anno prossimo partirà uno screening audiologico regionale sui neonati, con lo scopo individuare quel 2-3 per mille di neonati sordi. «Con le tecniche disponibili oggi – ha concluso Pastore con una frase a effetto – non hanno motivo di esistere persone sorde».

Gabriele Rasconi (25 giugno 2011)
Fonte: lanuovaferrara.gelocal.it

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