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Modena, Consiglio comunale unanime a sostegno del Tommaso Pellegrini

Modena, Consiglio comunale unanime a sostegno del Tommaso Pellegrini

Il Comune di Modena “attiverà tutti i canali che ha a disposizione per costruire le condizioni, comprese quelle finanziarie, per riequilibrare i conti del Tommaso Pellegrini in senso stabile e duraturo” e per garantire la continuità formativa dell’Istituto. Lo ha definito il Consiglio comunale nella seduta di ieri, lunedì 20 giugno, approvando all’unanimità l’ordine del giorno del Pdl, presentato dal capogruppo Adolfo Morandi, dopo l’approvazione, sempre all’unanimità, di un emendamento presentato da tutti i gruppi e letto in Aula dalla consigliera Elisa Sala. Sono invece stati ritirate le tre mozioni presentate da Modenacinquestelle.it, Lega nord e maggioranza (Pd e Sinistra per Modena).

Insieme agli ordini del giorno, è stata discussa anche l’interrogazione del consigliere Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, “Evitare la chiusura e garantire la continuità della scuola elementare Tommaso Pellegrini”. In Aula era presente anche un gruppo di sordomuti che ha seguito il dibattito attraverso la traduzione nella lingua dei segni.

L’ordine del giorno approvato invita l’Amministrazione ad attivare ogni possibile mediazione tra la Fondazione Tommaso Pellegrini, che gestisce la scuola elementare, i dipendenti, gli insegnanti e il personale non docente, e i genitori, perché “la continuità si può trovare solo con l’accordo di tutti i diversi attori”. Il Comune farà appello affinché l’Istituto non continui a vendere patrimonio per pagare le spese correnti, perché finirebbe in pochi anni con la distruzione di un ente che esiste dal 1846. L’Amministrazione si impegna inoltre ad approfondire la proposta avanzata dalla Carovana, “facendosi promotore e mediatore della proposta stessa che oggi appare la più probabile soluzione per evitare la chiusura della scuola elementare”. I vecchi componenti del consiglio di amministrazione, “non rinnovati recentemente, sono infine invitati dal Comune a rimettere il mandato per manifesta inadeguatezza”.

Ad aprire il dibattito è stato il consigliere di Modenacinquestelle.it Vittorio Ballestrazzi, che si è detto d’accordo con il dispositivo della mozione presentata dal Pd: “Se si sta lavorando con tali finalità e obiettivi, non vedo niente in contrario e ritiro la mia mozione perché mi sembra abbia avuto l’effetto che doveva avere”.

Per il Pdl, Gian Carlo Pellacani si è chiesto “come mai l’Amministrazione non è intervenuta prima, visto che l’Istituto presenta bilanci in rosso dal 2007. Anche gli enti che non hanno controllato e preteso bilanci sani hanno responsabilità. Per questo riteniamo giusto un contributo straordinario del Comune”. Adolfo Morandi ha sottolineato che con la mozione del Pdl “si danno indicazioni, non ci si limita a dire che non bisogna chiudere la scuola. Una soluzione si può e si deve trovare con responsabilità di tutti coloro che sono coinvolti nella vicenda, altrimenti si ripresenterà il problema tra qualche anno”.

Stefano Barberini, capogruppo della Lega nord, ha sollecitato un documento comune: “Bisogna fare in modo che non ci siano né schieramenti né tentativi di indirizzare il voto dei genitori di chi frequenta quella scuola. Avrebbe più senso un unico ordine del giorno: visto che tutti diciamo che la scuola non deve essere chiusa, mettiamo da parte i diversi punti di vista”.

Per il Pd, Elisa Sala ha manifestato la speranza che “la discussione sia un nuovo inizio per un progetto che duri negli anni. Chiediamo di proseguire il dialogo e il percorso di mediazione finora svolto con tutti i soggetti senza cadere nella strumentalizzazione”. Secondo Cinzia Cornia, “c’è stato un consiglio di amministrazione molto leggero, ma la Fondazione, poiché privata, non aveva l’obbligo di far conoscere il bilancio, così come l’Ufficio scolastico provinciale, preposto alla vigilanza sui requisiti educativi, non poteva vigilare sui bilanci”. Francesco Rocco si è detto “profondamente deluso dal tono usato dai colleghi del Pdl in merito alle responsabilità. Stavolta i consiglieri hanno fatto la loro parte e si è mobilitato tutto il Consiglio. Il problema è stato portato innanzi all’assessore competente, il Comune ha provato a risolvere la questione e credo ci riuscirà”.

Federico Ricci, Sinistra per Modena, è intervenuto per confermare la propria disponibilità a ritirare l’ordine del giorno della maggioranza: “Ci siamo riconosciuti nell’emendamento alla mozione del Pdl, quindi anche Sinistra per Modena ritira la propria firma dal precedente documento”.

Nel dibattito è intervenuta anche l’assessore all’Istruzione Adriana Querzé: “La vigilanza sulla Fondazione è prefettizia, sulle scuole paritarie è dell’Ufficio scolastico modenese. Il problema della sostenibilità economica del Tommaso Pellegrini è emerso con molto ritardo”, ha affermato. “Dall’anno prossimo la scuola dovrà essere in grado di reggersi sulle proprie gambe”.

IL PELLEGRINI DOVRA’ AVERE UNA GESTIONE SOSTENIBILE
“Comune, Provincia, Curia e Ufficio scolastico provinciale non ritengono di dover chiedere un intervento straordinario alla Fondazione cassa di risparmio di Modena o ad altri enti, ma di sollecitare la Fondazione Tommaso Pellegrini ad individuare, anche con l’aiuto di soggetti privati, un assetto gestionale ed organizzativo sostenibile nel tempo, che garantisca la continuità della scuola dell’infanzia e primaria, e la conclusione del ciclo da parte dei tre bambini sordi che la frequentano”.

E’ la risposta dell’assessore comunale all’Istruzione Adriana Querzé all’interrogazione “Evitare la chiusura e garantire la continuità della scuola elementare Tommaso Pellegrini” del consigliere di Modenacinquestelle.it Vittorio Ballestrazzi nella seduta del Consiglio comunale di ieri, lunedì 20 giugno, trattata insieme a quattro ordini del giorni sullo stesso tema, poi confluiti in uno, approvato all’unanimità dall’Aula.

Il consigliere ha chiesto, in particolare, a quanto ammonta il disavanzo della scuola, se il rappresentante del Comune nel consiglio di amministrazione ha evidenziato al sindaco, nel corso degli anni, quello che stava accadendo, “se i revisori dei conti avevano evidenziato il problema e se non si doveva o poteva intervenire prima evitando che il deficit si ingigantisse”. Ballestrazzi ha inoltre domandato “se i rapporti tra il rappresentante del Comune e il sindaco siano stati frequenti, e se l’Amministrazione intenda farsi carico del problema e cercare una soluzione in sinergia con la Fondazione cassa di risparmio di Modena o con altri enti”.

L’assessore ha precisato che “la scuola dell’infanzia dell’Istituto Tommaso Pellegrini dovrebbe continuare a funzionare grazie a un aumento del numero di bambini. Per la scuola primaria – ha proseguito – è in atto una trattativa sindacale per l’ingresso nella gestione di un privato che assuma gli insegnanti in servizio e consenta il pareggio della gestione dal prossimo anno scolastico. Ad una iniziale contrarietà da parte dei docenti, sembra che in queste ore si stia aprendo uno spiraglio che consenta di evitare la chiusura della scuola”, ha aggiunto. L’assessore ha inoltre sottolineato che “è prevista la prosecuzione della scuola speciale per sordi frequentata da soli tre bambini, due in classe quarta e uno in classe quinta, mentre per la scuola media l’Ufficio scolastico provinciale ha già comunicato l’impossibilità di assegnare l’organico per i cinque ragazzi, provenienti da altre regioni, che hanno richiesto il servizio”. Per Querzé è “improduttivo strumentalizzare le difficoltà della Fondazione affermando che si nega l’integrazione ai ragazzi sordi: occorre ricordare che le famiglie modenesi dei non udenti preferiscono inserire i loro figli nelle classi comuni dove viene garantita dall’Amministrazione comunale la presenza degli interpreti Lis”.

L’assessore ha ricapitolato come si è determinata la situazione di difficoltà dell’Istituto: “I precedenti cda hanno scelto di attuare politiche scolastiche in grado di offrire agli studenti servizi molto articolati a fronte di rette molto basse o esoneri dal pagamento. Nel tempo, è stato costituito un organico comprendente docenti e personale ausiliario in numero più elevato di quanto necessario”, ha proseguito Querzé. “Ai docenti, infine, sono stati applicati contratti particolarmente favorevoli sul piano economico. I costi della gestione sono lievitati fino a produrre uno squilibrio strutturale di poco meno di 300 mila euro annui, che non ha generato disavanzo in quanto l’Istituto ha sempre provveduto con liquidità propria a coprire le maggiori spese, a fronte però di un esaurimento della disponibilità economica”. L’assessore ha precisato che “l’Ufficio scolastico provinciale ha funzioni di vigilanza sulle scuole paritarie e sulla sezione speciale per sordi distaccata dalla scuola media statale Lanfranco” e che il Comune era stato informato della situazione. “Nel corrente anno scolastico – ha concluso Querzé – il cda ha lavorato per dare continuità e sostenibilità economica alle scuole, anche tenendo conto dei profondi mutamenti relativi alla presenza dei ragazzi sordi al loro interno”.

Il consigliere Ballestrazzi si è detto “soddisfatto” della risposta dell’assessore. “Mi sembra si stia andando verso una buona soluzione. Mi riservo però in futuro di fare altri controlli”, ha aggiunto.

Fonte: modena2000.it (21 giugno 2011)

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