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Disabilità e lavoro precario: dal 2009 solo 20mila assunzioni su 80mila posti disponibili

Disabilità e lavoro precario: dal 2009 solo 20mila assunzioni su 80mila posti disponibili

Cresce il numero dei disabili iscritti alle liste speciali che attendono un’opportunità lavorativa. Avviati al lavoro solo 20 mila persone su 80 mila posti disponibili dall’inizio del 2009.

Trovare un impiego per le persone disabili diventa sempre più difficile. Diminuiscono in modo drastico i nuovi avviamenti e se il lavoro arriva è sempre e comunque precario. La relazione al Parlamento sull’attuazione della legge sul collocamento obbligatorio parla chiaro: quasi 80 mila posti disponibili all’inizio del 2009, ma appena 20 mila persone con disabilità avviate al lavoro nel corso dei dodici mesi successivi (un terzo in meno rispetto al 2007).

Tutti questi dati, che si riferiscono agli anni 2008/2009, sono contenuti nella Relazione sullo stato di attuazione delle norme per il collocamento obbligatorio e mirato delle persone disabili (Legge 68/99), curata dall’ISFOL e consegnata al Parlamento nei giorni scorsi, con un ritardo di sette mesi sui tempi previsti. I dati relativi ai lavoratori disabili avviati al lavoro nel corso dell’anno mostrano un calo del 34% rispetto ai due anni precedenti: erano stati 31.535 nel 2007, sono stati 28.306 nel 2008 e appena 20.830 nel 2009. Contemporaneamente, nel solo anno 2009 ci sono stati 83.148 nuovi iscritti alle liste speciali del collocamento e quasi 100 mila (99.515) nel corso dell’anno precedente. La gravità della situazione risulta ancora più evidente se si confrontano questi dati con il numero effettivo dei posti disponibili nel settore pubblico e privato: all’inizio del 2009 erano 78.200 i posti scoperti, 64.866 nel privato e 13.334 nella Pubblica Amministrazione, occupati però solamente per un quarto, con solo 20.830 avviamenti al lavoro.
Tuttavia anche chi ha la fortuna di trovare lavoro non sfugge alle condizioni di precarietà occupazionale, che interessa ormai anche le categorie protette: aumentano i contratti a tempo determinato (48,5% nel 2009, contro il 41,6% nel 2008) e diminuiscono i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (47,5% nel 2009, contro il 54,6% nel 2008).

Il tutto mentre in un anno intero e in tutta Italia le sanzioni alle aziende inadempienti sono state solo 195. Troppo poche per pensare che si sia trattato di una vera e propria politica di controlli: la differenza tra posti scoperti e avviamenti è così alto che non è ipotizzabile pensare che siano così pochi i non adempimenti e dunque le aziende sanzionate.

La relazione segnala inoltre l’aumento al 65% delle amministrazioni provinciali dotate di apposita banca dati per il collocamento mirato e per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, e infine la netta demarcazione geografica, con il 60% degli iscritti alle liste speciali che risiede nelle regioni del Sud.

Fonte: aclilazio.it

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