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Le rimembranze di Luciano Sala

Nato sordo, a Modena, l’11 agosto 1934, coniugato dal 1962 con la sorda vicentina Livia Vittoria, e genitore di due figli, udenti, Paolo e Rita, questa nota interprete LIS di livello nazionale e internazionale, Luciano Sala, 73 anni pienamente vissuti e cavaliere della Repubblica dal 1972, vuole ora raccontare le sue memorie, come fossero una ricordanza, una ripetizione, una ripercussione o riflesso della sua immagine antica.

Luciano iniziò a 7 anni, nel 1941, a frequentare la scuola speciale per sordi del Pio Istituto Sordomuti  Poveri di Milano, a quel tempo, nelle “scuole speciali” si doveva fare due anni scolastici per passare alla classe successiva, ma Luciano dopo due anni, nel 1943, quando era stato promosso in seconda elementare, a causa dell’intensificarsi della Guerra e dei ripetuti bombardamenti su Milano, dovette tornare a casa perchè nella sua scuola, come in tutte le scuole di Milano, le lezioni erano soppresse quell’anno, “per bombardamenti” su tutta la città. Le lezioni ripresero solo nel settembre1946 e il diploma di scuola elementare (con attestato professionale di tipografo, conseguito al Pio Istituto milanese, egli lo ottenne che aveva 17 anni. Trovò subito lavoro come tipografo, attività condotta per 13 anni, poi riuscì a cambiare mestiere e essere assunto, in base alle nuove disposizioni di legge conseguite dall’ENS, al ministero della Difesa, a Padova.

Lavorando a Padova, poteva frequentare la Sezione ENS locale, nel frattempo costituita in base alla legge 698 del 1950, e nel 1961 è stato eletto Presidente provinciale dello stesso ENS, succeduto nella carica nientemeno che al fondatore, Antonio Magarotto, carica che detenne fino al 1981, quando fu trasferito per lavoro a Roma, dove rimase fino al 1989.

Tornato a Padova, i sordi lo rielessero loro presidente provinciale, ma nel 1997, per motivi di salute conseguenti a un grave incidente stradale avvenuto il 16 novembre 1995, preferì lasciare  la carica presidenziale all’ENS provinciale patavino, ma  continuò ad essere nel “giro”, come Delegato ENS (1999) e poi nel Collegio dei Probiviri (2002-2006, nonché 1987-1989), e come responsabile del settore “Terza Età” dei sordi patavini (2003-2009).

Tessera ENS 1949 vedi la firma del Presidente Sezione Provinciale ENS Patavina Antonio Magarotto

Magarotto invischiato con il partito fascista
Fra i suoi ricordi, quelli del periodo di guerra, pur se allora era bambino, sono scolpiti nella sua mente. In particolare ha memoria di quanto apprese, una fabbrica metallurgica, la «Miazzo», all’Arcella, dove fra i 175 operai che vi lavoravano, 18 erano sordi. Prima di  un bombardamento, nel 1943, suonò l’allarme e tutti i lavoratori si precipitarono nei rifugi, Due sordi erano in bagno e non si accorsero dell’allarme, Furono poi ritrovati, morti, fra le macerie.

Ci sono altri ricordi meno tragici, ma sempre del tempo di guerra, di lui e la sua famiglia sfollati in campagna, a Curtarolo, 20 Km da Padova, dove si era rifugiata anche la famiglia di Antonio Magarotto, col quale, lui bambino, ebbe ripetuti incontri e proprio grazie ad Antonio Magarotto, allora tenuto in considerazione dai fascisti, la famiglia di Luciano Sala evitò di essere avviati ai campi di concentramento. Ma dopo la fine della Guerra, i Magarotto faticarono per evitare rappresaglie, perché ritenuti invischiati con il partito fascista, come peraltro altri sordi del tempo, compreso Francesco Rubino.

L’Associazione Padovana di Mutuo Soccorso dei  Sordi e altre memorie
Altri ricordi lo riportano all’Associazione Padovana di Mutuo soccorso fra i Sordomuti, fondata da Antonio Magarotto nel 1926, e Sala ha conservato gelosamente un documento di quella associazione, firmato da Antonio Magarotto, risalente all’anno 1934 – quando lui nacque – e che inneggiava a una programmata gita dopolavoristica a Predappio, città natale di Benito Mussolini, e allora meta di pellegrinaggi delle comitive.
Altro documento, questo risalente al giugno 1930, tolto da un baule di scartoffie e gelosamente conservato da Luciano Sala, riguarda il «IV Congresso nazionale dei Sordomuti», tenutosi a Trieste dal 6 al 14 settembre 1930, Anno VIII°, dove si cita che «… la città di San Giusto si appresta ad accogliere cordialmente gli ospiti, che rappresentano la parte migliore del Sordomutismo italiano e degli Educatori» e «Cardine fondamentale del Congresso sarà ancora la formale e categorica  richiesta della integrale applicazione  della Legge del 31 dicembre 1923, che sanziona l’obbligatorietà dell’istruzione primaria  dei Sordomuti, stabilendo con questa  umana e sociale disposizione  legislativa una prima  uguaglianza di fatto e di diritto dei sordomuti con gli udenti», ma quel Congresso a Trieste fu poi annullato dal governo del regime… purtroppo, e ha preso piede quello successivo e più sostanzioso tenutosi poi a Padova nel 1932, è uscito un preciso monito affinché  la legge sia applicata nella sua integra essenza, e che da essa si sia  conseguito il massimo rendimento, mentre era già stato segnalato al Ministero di Grazia e Giustizia e alle Commissioni della Riforma dei Codici Civile e Penale i desiderata dei Sordomuti e dei loro migliori Educatori.

Un Congresso con gita in Istria e Dalmazia
La raccolta di documenti commemorativi conservati da Luciano Sala, contiene lo «Schema di programma» di quel congresso preliminare a quello storico del 1932, che è coinciso con la nascita dell’Ente Nazionale Sordi. Il programma prevedeva la cerimonia inaugurale del Congresso con «Omaggio ai Caduti», il 7 mattino, e nel pomeriggio la gita per mare a Capodistria. Il giorno seguente, lavori congressuali al mattino  e al pomeriggio visita la Faro della Vittoria e al Castello Diramare. Martedì «continuazione dei lavori e chiusura del Congresso», poi nel pomeriggio visita alla città e alla Motonave “Saturnia”. Mercoledì partenza per Pola, pellegrinaggio alla tomba di Nazario Sauro, visita ai principali monumenti, poi partenza, su una  «lussuosa motonave», per Zara, pernottamento e, il giorno dopo, visita a quell’italianissima città. Venerdì mattina partenza per Fiume, visita alla città e, alla sera, sosta e pernottamento ad Abbazia. Sabato, partenza da Fiume per Postumia, visita alle celebri grotte e partenza per Gorizia, dove si è pernottato. La giornata di domenica 14 settembre, prima del rientro a Trieste, è stata dedicata alla visita dei «Campi della Gloria e della Morte» (Monte Sabotino, Monte Santo, Merna, Monte San Michele, Monte Calvario, Doberdo, Monte Sei, Busi, Redipuglia, ove alla memoria degli Invitti della Terza Armata fu deposta una corona di bronzo.
Più che un congresso, è stata una interessante gita turistica per l’Istria e la Dalmazia, che erano italiane, ma una guerra irresponsabile ci ha fatto perdere, forse questo vuol ricordare Sala.
I suo ultimo documento, firmato da Giuseppe Enrico Prestini quale Presidente della Federazione Italiana delle associazioni dei Sordomuti, e da Vittorio Ieralla al tempo Presidente del Comitato esecutivo, afferma che «La nostra redenzione l’affermeremo in religioso silenzio dinanzi alle Tombe degli Eroi e dal Congresso dovremo ritornare più sereni, più affratellati, iun una visione chiara di compiti e dfi propositi, coi nostri Educatori…».

Sala: le sue memorie da Magarotto, a Ieralla, a Bonora, a Collu
Dalla gran mole di documenti che Luciano Sala conserva con cura nel suo vasto archivio zeppo di memorie, egli raccoglie una foto con epigrafe che, nel 1961, gli aveva offerta Antonio Magarotto.

Poi raccoglie alcune lettere autografe che gli aveva scritto Vittorio Ieralla, tra cui una in cui il «Presidente più amato dai silenti italiani» ringrazia affettuosamente Sala, che al tempo presiedeva l’ENS Provinciale di Padova, «…per la medaglia conferitami in occasione  dell’Assemblea generale ad Abano Terme – 25/27 gennaio 1973, N.d.A. –  in occasione  dell’Assemblea generale dell’ENS…»


E di quell’evento il posto d’onore nello studio casalingo di Luciano, c’è la foto in cui lui, sulla destra, capelli nerissimi, sguardo compiaciuto, è ripreso con Vittorio Ieralla, Giannina Barbareschi, Francesco Rubino, Giovanni Picciarelli, il giovane intraprendente Marzio Zanatta e Francesco Piccigallo.

E proprio Ieralla, da poco ripresosi “per una bronchite asmatica ….” – e solo cinque mesi prima della sua improvvisa morte, avvenuta il 25 luglio 1982 – in un’altra lettera rincuorava Luciano, rimasto fuori dall’ambiente direttivo della Sezione Provinciale patavina:  «…non devi abbatterti moralmente, anche se in venti anni del tuo generoso lavoro hai avuto poche gioie e molte amarezze, molte incomprensioni e poche comprensioni. La vita è fatta così e non bisogna mai scoraggiarsi, anzi devi essere fiero e orgoglioso per aver in venti anni fatto del bene a tutti coloro che si sono rivolti a te per aiuti o per consigli…». E il successore di Ieralla, Furio Bonora,  il 22 gennaio 1985, nomina Luciano Sala a membro effettivo del Collegio dei Probiviri dell’ENS.

È poi Ida Collu, appena assume la Presidenza nazionale dell’Ente Nazionale Sordi, a voler conferire a Luciano Sala un riconoscimento al merito per i suoi trascorsi dirigenziali all’ENS, conferendogli tale riconoscimento con una solenne cerimonia che si è tenuta il 28 novembre 1998 presso la sede romana del Parlamento Europeo.

Che altro dire di Luciano? Ora che lui accarezza i ricordi, a raccogliere il testimone dell’impegno sociale è la figlia Rita, una delle interpreti LIS più  capaci e ammirate in Italia ed Europa e aveva ragione Ieralla,  «… la vita è fatta così…»

Grazie, Luciano Sala, di aver conservato e averci donato queste stupende testimonianze della nostra storia, che ora i giovani sordi possono meglio comprendere e apprezzare pienamente l’impegno sociale dei nostri precursori.

Festa Nazionale ENS 9 maggio 2010 a Padova
(Foto ENS Veneto)

 

Ecco il bellissimo filmato sulla storia di Luciano Sala nei tempi della guerra mondiale realizzato da DeafMedia nel 2006 avente per il titolo: Una guerra senza suoni. Storia inedita da Sala Luciano.  Una guerra come tante altre. Un documentario come tanti altru, ma solo in apparenza. Questa é la toccante testimonianza di un sordo, che ha vissuto con occhi di bambino la sciagura della guerra, vicende orrivili che sarebbero rimaste nella sua mente per sempre, vicende silenziose, vissute senza alcun rumore, per lui é stata proprio una guerra senza suoni, che ha luogo negli anni quaranta, nel padovano”. Per avere il dvd di Luciano Sala rivolgersi a Deafmedia.

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