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Cresce il popolo di invalidi
Cresce il popolo di invalidi. Nel Mezzogiorno, dal 2006 al 2010 il numero degli assegni destinati agli invalidi civili è cresciuto di circa 200mila unità, con un incremento percentuale di quasi il 24%.
Insomma, dagli 806.195 invalidi civili (invalidi totali e parziali per motivi di salute, ciechi e sordomuti che sono privi di reddito o hanno reddito di modesto importo) riconosciuti nel 2006 si è passati ai 998.474 del 2010.
È il boom dell’invalidità civile, un fenomeno che riguarda però tutto il Paese, visto che la crescita complessiva si è attestata al 22,4%, con punte del 40% rilevate nel Lazio e in particolare nella provincia di Roma (46%).
Nel Mezzogiorno, il record della crescita delle prestazioni di invalidità civile spetta alla Puglia (da 168.515 a 226.601 erogazioni, +34,5%). Diversamente, la Sicilia mostra la crescita delle prestazioni assistenziali più bassa in assoluto (+17,7%).
Considerando il parametro demografico, Calabria (63,5 invalidi ogni 1.000 residenti) e Campania (58,9) sono le regioni più interessate dal fenomeno. In Basilicata (52,5) e Sicilia (53) si hanno, invece, i tassi di diffusione più bassi, anche se gli scostamenti rilevati non sono molto ampi.
Anche esaminando i dati relativi ai soli cittadini anziani (persone con più di 65anni) invalidi, Calabria (177,1 invalidi civili ogni 1.000 residenti) e Campania (164,6) si confermano le zone più colpite.
I dati rilevati dall’Istituto nazionale di previdenza assumono particolare importanza in quanto i trattamenti assistenziali di invalidità civile sono oggi al centro delle polemiche su abusi e sprechi della pubblica amministrazione. Si ha il sospetto che in diversi casi gli assegni di invalidità civile vengano riconosciuti per motivi estranei alle condizioni di salute dei richiedenti.
Proprio per questo, con l’approvazione della legge n. 133/2008 è stato varato il “Piano straordinario di verifica delle invalidità civili”, e a partire dal 2009 l’attività ispettiva dell’Inps è stata potenziata con la realizzazione, in tutto il territorio nazionale, di numerosi controlli sui titolari di pensione di invalidità civile.
E i risultati positivi non sono tardati ad arrivare. In base, infatti, a una recente comunicazione del ministro Sacconi, per 175mila prestazioni verificate si è avuta la non conferma dei requisiti sanitari. In particolare, nel primo trimestre 2010 sono stati revocati 8.785 assegni di pensione di invalidità civile e 8.159 indennità di accompagnamento.
Inoltre, per contrastare i falsi invalidi dal 2010 sono state introdotte nuove regole per il riconoscimento dei benefici in materia di invalidità civile, come previsto dalla legge 102/2009 (misure anticrisi).
In sostanza, in luogo delle aziende sanitarie locali oggi l’Inps è il nuovo ente che istruisce la pratica per l’invalidità civile e partecipa all’intero percorso per l’accertamento dello stato di disabilità anche integrando, con un proprio medico “certificatore”, le commissioni mediche delle asl chiamate ad accertare l’invalidità.
Fonte: ilSole24 ore (20 ottobre 2010)