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Molfetta. Scuola Media Istituto Apicella. Una parte di storia che non può passare inosservata…
MOLFETTA – SCUOLA MEDIA ISTITUTO PROVINCIALE “APICELLA”- UNA PARTE DI STORIA CHE NON PUO’ PASSARE INOSSERVATA.
Fino al 1950 la legislazione scolastica prevedeva l’istruzione elementare per sordi in un ciclo della durata complessiva di otto anni. Secondo il criterio adottato negli istituti speciali statali e parificati, il programma annuale di insegnamento valido per una classe normale richiedeva un biennio per il relativo svolgimento. Pertanto l’alunno sordo, in conseguenza di una programmazione incompleta, conseguiva un semplice attestato di cultura. Tale situazione creava gravi difficoltà per l’inserimento nell’attività lavorativa.
Nel 1962 arriva provvidenziale la legge n.1859 che istituisce la scuola media unica obbligatoria di I grado su tutto il territorio nazionale.
L’Istituto Provinciale “L. Apicella” di Molfetta è tra i primi in Italia ad estendere analogo diritto di istruzione e relativo titolo di studio ai rispettivi alunni ipoacusici.
Inizialmente, nell’a. sc. 1964/65 si procede con la formazione di scuola media privata autorizzata dalla competente autorità, con esami di fine corso presso la scuola statale presente nel territorio. In considerazione degli esiti postivi nella forma di sc. m. autorizzata, si svolgono le pratiche presso il Ministero della P. I. per il riconoscimento legale della Scuola.
Nell’anno scolastico 1968/69, a seguito di ispezione ministeriale, viene emanato il Riconoscimento Legale della Scuola Media Speciale per ipoacusici dell’Istituto Provinciale “Apicella” in Molfetta con D. M. 29/05/1969.
Essendo in Puglia tra i primi come punto immediato di riferimento, la popolazione scolastica aumenta sino a formare tre sezioni complete. Successivamente si adeguano altre istituzioni similari e si stabilisce un naturale equilibrio delle iscrizioni.
Nel 1977 la legge n° 517 consente l’integrazione degli alunni con handicap nelle classi normali. E’ certamente una conquista sociale e le famiglie interessate iscrivono i loro figli nelle classi del comune di residenza.
In conseguenza della citata legge, si riduce la presenza numerica negli istituti speciali per sordi. Pertanto l’Istituto “Apicella” ritiene di adeguarsi alla nuova tipologia delle classi aperte alla integrazione degli alunni diversamente abili.
Per iniziativa condivisa all’unanimità dal locale Consiglio Direttivo e convalidata dalla stessa Amministrazione Provinciale, si svolgono le pratiche presso il Ministero della P. I. al fine di realizzare l’integrazione degli alunni ipoacusici nell’ambito dell’Istituto con l’ammissione degli alunni udenti dello stesso quartiere. Disponendo di strutture idonee, di personale docente e non docente nei ruoli di un organico per il funzionamento di tre sezioni, il provvedimento non prevede maggiorazione di spesa.
Il Ministero accoglie favorevolmente la proposta ed autorizza il cambiamento nella nuova forma della integrazione.
Le classi riprendono il loro equilibrio numerico con grande vantaggio degli alunni udenti e degli stessi ipoacusici integrati.
Dopo cinque anni di una esperienza positiva sotto tutti gli aspetti nella nuova forma dell’integrazione scolastica, si riscontra una marcia indietro rispetto alla politica amministrativa degli anni precedenti.
Nell’alternarsi delle cariche politiche nell’ambito del locale Consiglio Direttivo dell’Istituto e dell’Amministrazione Provinciale, viene presa la decisione di ritornare alla precedente forma della scuola speciale per ipoacusici, chiudendo come conseguenza le porte agli alunni udenti. La comunicazione è telegrafica, perentoria e irrevocabile.
Non si riesce a trovare una logica in questo fulmineo atteggiamento, contrariamente a quanto era stato prospettato nel Convegno Dibattito svoltosi al Palazzo della Provincia il 16 aprile 1993 avente come oggetto “L’ISTITUTO APICELLA – PROSPETTIVE”.
L’attenzione del Convegno era rivolta prevalentemente ad approfondire l’aspetto più specifico della problematica del sordo in età evolutiva attraverso una struttura di avanguardia nei diversi settori del centro audiofonetico e dell’insegnamento nella nuova forma prevista dalla L. 517.
Le classi tornano ad impoverirsi. Nello spazio di qualche anno le tre sezioni della scuola media si riducono al minimo. Gli stessi docenti in organico rimangono in soprannumero senza alcuna alternativa.
Il Prof. Alfredo Barbaro, preside della Scuola Media “Apicella”, che ne ha seguito tutte le vicende organizzative a decorrere dal 1965 sino al collocamento in pensione per raggiunti limiti di età nel giugno 1994, ha dovuto assistere impotente al declino che ha portato l’Istituzione al completo svuotamento delle specifiche finalità.
Il Prof. Barbaro ricorda con gratitudine i Presidenti del Consiglio Direttivo nelle persone di Domenico Larovere, Francesco Colavecchio e Davanzo Vincenzo per il loro operato che ha contribuito allo sviluppo della Scuola Media e di tutta la struttura dell’Istituto “Apicella”. Rivolge un affettuoso ringraziamento a tutti i docenti della Scuola Media ed al Personale non docente per l’impianto di una Scuola che rimarrà sempre tra i ricordi più cari.
La stessa sorte della scuola ricade sui due reparti delle sezioni di scuola materna, elementare e dello stesso Centro audiofonetico.
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