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Gli artisti sordi e i loro capolavori (Newsletter della Storia dei Sordi n. 702 del 15 giugno 2009)
Gli artisti sordi e i loro capolavori. “Un ritratto completo di diverse generazioni di artisti sordi nella storia dell’arte”.
Parlare con le mani, come facevano i proci dell’Odissea nel dipinto del Pinturicchio “Il Ritorno di Ulisse”. O anche ai tempi di Aristotele, i sordi sono sempre esistiti, e ancora, nell’ultima cena rappresentata nel Cenacolo di Leonardo i segni della gestualità sono evidenti. I sordi hanno fatto sempre parte della Storia, creando e contribuendo al patrimonio artistico mondiale.
Ho un amico sordo che organizza eventi di musica pop. Incredibile, vero? Un altro che fa il produttore televisivo. Una ragazza che fa l’attrice teatrale. E ne conosco un altro che è il proprietario di uno dei più famosi e storici alberghi di Roma, che viaggia in tutto il mondo e “parla” con personalità di ogni provenienza.
I sordi che hanno talento sono come tutte le altre persone che hanno talento. Non vi è molta differenza. Che siano giornalisti, art directors, showgirl, imprenditori o anche pittori o scultori. Nella Storia sono molte le persone sorde che hanno fatto parte del mondo artistico, proprio per la loro enorme sensibilità visiva e una grande cura del particolare infinitesimale.
Leonardo da Vinci aveva un amico e collega sordo, e anche la Star del cinema muto Charlie Chaplin aveva un amico scultore sordo. La mimica è importante. Anche Dario Fo, prima di essere premio Nobel era un mimo.
“L’arte dei sordi un tesoro da scoprire, una risorsa da valorizzare”, così si apre Il Colore del silenzio, un volume che per la prima volta raccoglie un’ampia documentazione biografica e iconografica relativa agli artisti sordi italiani e stranieri. Si tratta di un dizionario che racconta le storie di 230 artisti tra italiani e internazionali, dal ‘400 ai giorni nostri. Incisori, fotografi, pittori, scultori, realizzatori di fumetti, inclusi il Pinturicchio detto “il sordicchio” che comunica agli analfabeti e ai deficitari linguistici attraverso le sue immagini. Molti i personaggi nie suoi quadri che parlano con le mani.
Questo libro apre interessanti prospettive sulla critica d’arte. Leonardo da Vinci era amico di famiglia di un altro pittore sordo che troviamo nel “Colore del Silenzio”: è Cristoforo De Predis che autografava i suoi dipinti con la firma “Mut”. Come tutti i sordi all’epoca veniva anche lui considerato incapace di intendere di volere.
Il Colore del Silenzio è una ricerca minuziosa che presenta un quadro approfondito degli artisti sordi non solo dal punto di vista artistico, ma anche da una prospettiva storica e sociale, accrescendo la nostra conoscenza della storia della comunità sorda. Questo libro contribuisce a colmare una lacuna importante nella letteratura sulla “cultura sorda” e a considerare la sordità come un modo differente di vedere e conoscere il mondo, di comunicare.
Gli autori sono Anna Folchi, sorda e figlia di genitori sordi e Roberto Rossetti, sordo dall’età di nove anni, entrambi di Milano. Hanno lavorato duramente per cinque anni, facendo ricerche minuziose per mettere insieme 230 artisti sordi. Non hanno trovato, per esempio, artisti sordi russi o mediorientali per la difficoltà nel leggere il cirillico o la scrittura araba.
Antropologicamente parlando i sordi sono una “minoranza organizzata,” spiega Anna Folchi, con una propria lingua, proprie tradizioni e usi ma tutto ciò rimane sconosciuto alla “maggioranza” e spesso la storia dei sordi è poco nota ai sordi stessi che potrebbero trovare orgoglio e forza nei tanti esempi citati, arrivati alla fama come i loro colleghi udenti. L’idea di questo libro -continua- è nata nel 2000 insieme a Roberto Rossetti, dopo la manifestazione “Nel mondo dei segni” abbiamo incominciato a raccogliere le notizie sui personaggi sordi del passato un po’ per sfida un po’ per curiosità e infine abbiamo deciso di focalizzarci sugli artisti visivi perchè pittori e altri artisti sono indispensabili per la conservazione visiva della memoria storica. Il tema degli artisti sordi e delle loro opere è suscettibile di molti e diversi sviluppi utili per una storia delle immagini.
Il Colore del silenzio è un utile strumento didattico per gli storici dell’arte e per i ricercatori, ma anche una buona base di partenza per quanti desiderino avviare una ricerca storica, culturale, sociale sul tema del rapporto tra persone sorde, arte, creatività, comunicazione e accesso al patrimonio culturale. Pagine che ci raccontano di vite spesso segnate dalla solitudine e dall’emarginazione, di uomini e donne che con la produzione pittorica sono riusciti a raggiungere una conoscenza di sé e della propria identità, capaci di costruire un ‘ponte’ comunicativo tra persone dando forma artistica, spesso con esiti altissimi, a pensieri non detti, parole mai pronunciate, sentimenti inespressi.
Prima della pubblicazione di questo dizionario esistevano solo un volume sugli artisti sordi americani e un altro che raccoglie quelli francesi. Il Colore del Silenzio, dunque, è il primo libro che raccoglie sia artisti sordi italiani sia internazionali di tutto il mondo. Il volume, edito da Electa, è in vendita a €55.
Un appello al Ministero per i beni e le attività culturali arriva proprio dalla comunità dei sordi, dalla sala della Crociera dove si è svolto il dibattito alla presentazione del dizionario: “Che il Ministero si faccia carico” anche del mondo dei sordi, ricco di Storia e di arte, un bene inestimabile per l’intera comuinità.
“Sarebbe bello vedere un volume anche sugli artisti sordi viventi”, propone Franco Zatini, Vicepresidente dell’Ente Nazionale Sordi. E sarebbe anche interessante per Anna Folchi e Roberto Rossetti continuare la loro ricerca per scovare altri artisti sordi di varie forme espressive e aggiungerli in un altro volume, che serva non solo per gli storici e i critici d’arte da commentare, ma per tutti coloro i quali che avidamente cercano nuove creazioni da ammirare. Cosa serve? Soldi. Fondi per finanziare soprattutto i viaggi necessari per andare a cercare nuove fonti, altre prove, ulteriori nomi di sordi che si esprimono attraverso le immagini. Ci proviamo anche noi a cercare tra i nostri lettori uno sponsor interessato a questo progetto. E lanciamo anche una nostra idea agli artisti contemporanei: quadri da realizzare in “Braille”, o in rilievo, per i ciechi. Tele da toccare. Dipinti visti attraverso il tatto.
Mariaceleste de Martino
Fonte: fainotizia.it – nw702
Newsletter della Storia dei Sordi n. 702 del 15 giugno 2009