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L’educazione dei Sordi a Torino, i primi grandi maestri

«L’educazione dei Sordi a Torino, i primi grandi maestri». Agostino Randazzo, ricercatore sordo torinese già autore di «I sordi personaggi del pianeta sconosciuto» (1999) e di vari articoli sulla storia dei sordi, ha dato alle stampe recentemente per «La Voce silenziosa» un nuovo volume storiografico, «L’educazione dei sordi a Torino: i primi grandi maestri», frutto di una paziente ricerca presso le biblioteche del capoluogo piemontese, scoprendo che già nel 1814 il Regio Spedale di Carità aveva ospitato nel capoluogo torinese una Sezione Sordomuti diretta dal prof. Giovanni Battista Scagliotti, e ha approfondito la ricerca raccogliendo in un volume il suo lavoro, ora stampato da “La Voce Silenziosa”.

Randazzo ritiene che con quei nuovi documenti si completa la storiografia dei grandi istitutori di sordomuti del capoluogo piemontese e, partendo da una constatazione in premessa risalente al 1628 e al principe sordomuto Emanuele Filiberto, di Casa Savoia, traccia le vicende del prof. Giovanni Battista Scagliotti, proseguendo con quelle dei sacerdoti don Giuseppe Cottolengo e don Francesco Bracco, con gli educatori prof. Paolo Basso, sordo, e don Lorenzo Prinotti, per concludere con Giuseppe Granaglia, fondatore della Società di Mutuo Soccorso e poi primo direttore dell’Istituto professionale ENS di Torino, e suddividendo in tredici parti la voluminosa raccolta di documenti, ricostruisce con quelli duecento anni di storia della comunità di sordi torinesi, dai tempi in cui la sopravvivenza era dovuta alla mendicità, per arrivare poi all’assistenza e «… da una scintilla scaturita dalla Pia Istituzione di Milano… divampar fece un incendio di amore nel petto degli uomini…» e così nella
1a parte del volume narra della costruzione, per iniziativa di Gagliotti, del Regio Istituto de’ Sordi-Muti e de’ ciechi, evidenziando –  punto 2 – le dotte pubblicazioni del tempo ad opera dello stesso Gagliotti, e rendere noto nella 3a parte il progetto, realizzato, di un nuovo Istituto de’ Sordi-Muti e de’ Ciechi a Torino. Successivamente (4a parte) tratta delle “tavole sinottiche”e di pedagogia e, 5a parte, dell’Ospedale Cottolengo e dell’educatore sordomuto Paolo Basso.  La 6a parte espone il “mondo del silenzio” in genere all’inizio dell’Ottocento, mentre la parte 8a tratta dei vari istituti dell’epoca già funzionanti in alta Italia, con una particolareggiata “cronaca di Torino” e la 9a parte, con la “cronaca dell’istruzione”, resoconta il “Congresso di Milano” che «… rappresenta una svolta nella storia dell’educazione dei sordi …», poiché sanciva che il regno della parola è un domino la cui regina non ammette competenti, la parola è gelosa e vuol essere l’assoluta padrona del campo». Solo l’americano Thomas Gallaudet  era contrario perchè «… è con il metodo misto – Lingua dei segni e orale – che si può porgere il più grande beneficio al massimo numero di Sordomuti… in tutte le scuole vi sarà poi il linguaggio dei gesti, che è la lingua naturale dei Sordomuti», ma fu anche schermito poiché quel Congresso era stato concepito e condotto come un raduno di oppositori della lingua dei segni.

La 10a parte sintetizza la vita di Lorenzo Prinotti e quanto ha influito a costruire il suo intenso operato di conoscitore profondo del mondo dei sordi, che in suo onore, dopo la sua morte avvenuta nel 1899, gli intestarono l’Istituto torinese.  L’11a parte del libro riporta il convinto discorso pronunciato nel 1910 dal conte Torielli di Crestvolant, Direttore dell’Istituto, prima del saggio di fine anno scolastico, in cui il conte asseriva fra l’altro che «… l’educazione dei sordomuti va iscritta tra i miracoli e le conquiste della moderna civiltà… l’antica filosofia non si era occupata del grave fenomeno, e Ippocrate non vide il nesso tra sordità e mutismo, mentre Aristotele ritenne impossibile una sicura educazione dei Sordomuti… Però il sommo legislatore Mosè e il sommo sacerdote Samuele si sarebbero fatti difensori del Sordomuto, impotente a far valere i propri diritti… e fu nel 1548 che Girolamo Cardano, di Pavia, scrisse nei suoi paralipomeni circa la possibilità di una sicura educazione dei Sordomuti», e il capitolo si chiude con «Notizie dal Diario dell’Istituto Prinotti», fino al 1960, mentre la 13a e ultima parte dell’interessante testo narra i particolari della vita del cav. Giuseppe Granaglia, nato a Torino nel 1882, figura di grande cultura e intelligenza, di ottime capacità organizzative, ricco di spirito di sacrificio, che ha dato un forte impulso alla società dei sordi piemontesi.

Per sapere tutta la lunga storia, è necessario ripercorrere le 320 pagine con cui è stata raccontata.

L'Educazione dei Sordi a Torino: i primi grandi maestri a cura di Agostino Randazzo

Autore: Agostino Randazzo (a cura di)
L’Educazione dei Sordi a Torino: i primi grandi maestri
Torino, 2008, Collana “La Voce Silenziosa” dell’Istituto dei Sordi di Torino, n.35-36, pp. 318.

Per qualsiasi informazione su detto libro rivolgersi al medesimo Istituto via email clicca qui

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