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Magnetto Ugo, calciatore Sordo (Newsletter della Storia dei Sordi n. 588 del 19 novembre 2008)

Newsletter della Storia dei Sordi n. 588  del 19 novembre 2008

Con Ugo Magnetto, che nasce sordomuto, ci troviamo di fronte ad un “personaggio” in tutti i sensi, che va oltre il fatto puramente sportivo.
Sportivo eclettico, era dotato di un fisico eccezionale e prorompente, che anche senza allenamenti riusciva ad emergere in un’epoca dove le doti naturali erano più importanti di adesso e la medicina sportiva era ancora agli albori. Oltre al calcio si impose anche in altre discipline sportive quali l’atletica leggera specializzandosi sulle distanze di 800 e 10.000 metri (fu primatista italiano negli juniores; record battuto solo nel 1970, a Firenze, da Baraldi) e nel nuoto. Fu infatti anche valente nuotatore specializzato in gare di fondo. Molti i successi tra cui il giro dell’isola Gallinara, delle Isole Borromee, la traversata del golfo di Savona e di Rapallo, la S.Margherita – Zoagli; In alcune gare sul Po (la Monticelli d’Olgina – (Cremona) e altre in Francia con la traversata del golfo di Marsiglia e a Parigi con la traversata della Senna, per finire con l’attraversamento dello stretto di Gibilterra.
Ma fu il calcio lo sport che lo coinvolse maggiormente. Magnetto univa una forza fisica non indifferente ad un’astuzia sportiva che abilmente celava la sua menomazione congenita.
Fu nazionale nella Nazionale Sordomuti  (FSSI, n.d.r.) con oltre 50 presenze ed ebbe una lunghissima carriera: giocò infatti per oltre quarant’anni.
Nato a Borghetto Santo Spirito il 26 Novembre 1902, come viene riportato dagli almanacchi calcistici nazionali dell’epoca, incominciò a giocare in quella Piazza Borelli (ora Piazza Libertà) che fu teatro di epiche battaglie tra i “liberi dell’ULIC e le rivali “storiche”: il Loano e il Pietra. Di lì passò all’Albenga sempre fra i liberi finchè non approdò all’Imperia (suo trampolino di lancio) in seconda Divisione. Siamo nel 1928/29. Qui rimase due anni mettendosi in evidenza per la continuità e la sua potenza, doti che lo portarono, l’anno successiva, a spiccare il grande salto verso la serie A assieme ad altre giovani promesse imperiesi quali Mantero, Saglietto e Scevola. Arrivò così, nella stagione 1930/31 all’Ambrosiana di Milano.
Qui però il destino gli fu avverso perché dopo una sola partita si infortunò seriamente in allenamentoe non fece più alcuna apparizione nella massima serie.
A tal memoria riportiamo per esteso il tabellino del suo esordio in serie A, di domenica 14 giugno 1931 a Milano:
AMBROSIANA – LAZIO 3 – 2
AMBROSIANA: Degani, Gianfardoni, Bolzoni, Pietroboni, Castellazzi, Rivolta, Visentin, Serantoni, Meazza, Magnetto , Ferrero.
LAZIO: Sclavi, Tognotti, Mattei II°, Caimmi, Furlani, Fantoni II°, Zirioli, Fantoni I°, Spivach, Malatesta, Lamon I°.
Arbitro: SCORZONI di Bologna
Reti: Zirioli all’8°, Malatesta al 16°m Ferrero al 37°, Visentin al 38°, Serantoni al 47°.
Nel campionato 1931/32 è di nuovo ad Imperia, seppure in 1^ Divisione, dove rimane per tre stagioni. Dopo torna al suo “amore calcistico”, cioè l’Albenga (all’epoca Albingaunia).
Ecco cosa riporta il “Giornale di Genova” in un articolo dell’epoca: “Magnetto che tutti conoscono per avere nelle scorse stagioni fatto parte della squadra locale” “La mediana che ha al centro l’onnipresente Zarri e ai lati Magnetto e Facollo, costituisce il fulcro dal quale partono e partiranno tutte le azioni. Affiatati, resistenti e concordi, svolgono un bellissimo gioco di difesa e offesa. Zarri il factotun tecnico e volenteroso ha in Magnetto, astuto quando mai, il mastino della squadra e un ottimo laterale e con Facollo formano un trio eccezionale
Da questo campionato (37/38) in poi, Magnetto rimarrà fedele ai colori bianconeri per altre sette stagioni, concludendo la carriera con il Campionato Regionale Ligure del 1945/46, alla bellezza di 43 anni suonati!
Giocò ancora poi amatorialmente nella sua Borghetto alla quale rimase sempre molto legato e dove si spense nell’anno 1984.

Tratto da “QUANDO A BORGHETTO……”
Storia, memorie, testimonianze ed immagini sula lunga vita della nostra comunità. A cura di Silvio Torre, Silvestro pampolini e Giangiacomo Viara – Fonte: comuneborghetto.it – nw588

INFO:
La Storia dei Sordi ricorda che il personaggio sportivo di Ugo Magnetto partecipò ai Giochi Mondiali dei Sordi a Copenaghen nel 1949 il quale Italia conquistò la medaglia di bronzo vedi qui.

Storia di un calciatore sordo (3 maggio 2020)
Il calcio è comunicazione, dove le urla del mister ti inseguono per 90 minuti la domenica, e per svariate ore durante gli allenamenti della settimana, che ti portano a preparare al meglio la stessa partita dell domenica. Il calcio è la tifoseria, che gremisce gli stadi, ed incita urlando e cantando i propri beniamini.
Il calciatore vive per questo, vede la gente che cambia il suo umore in base ad una sua giocata e quella dei compagni, questo è quello che ascoltano tutti i giocatori da sempre, tranne uno: Ugo Magnetto, di professione Ala.

Ugo nacque a Borghetto Santo Spirito, in provincia di Savona, il 26 novembre 1902. Iniziò la sua carriera calcistica nell’Albingaunia, città della vicina Albenga, dove militò per dieci anni, prima di approdare nel 1928 all’Imperia. Ugo si mise in mostra per la sua rapidità e forza fisica, oltre che a una grande visione di gioco.
Si mise in risalto durante una partita della Nazionale di calcio sordi nel 1930, dove fu visionato e acquistato nel marzo dello stesso anno dall’Ambrosiana-Inter, campione in carica della massima serie.
Debuttò il 14 giugno 1931, contro la Lazio in una partita che vide i campioni d’Italia imporsi per per 3-2 sui laziali. Quella fu la prima ed ultima presenza in Serie A di Ugo Magnetto, unico calciatore sordo ad esserci riuscito.
La sua carriera proseguì tra Serie B e Serie C, alternandosi tra le squadre che lo lanciarono da giovane. Ugo continuò a giocare fino al 1950, e nel 1949 vinse il bronzo con la nazionale nel Mondiale di calcio dedicato ai giocatori con disabilità.

Magnetto prima e Garrincha poi (strabico, con una gamba più lunga dell’altra e affetto da Val Gismondi, fu capace di vincere 2 mondiali con il Brasile di Pelé, e di imporsi come uno dei migliori giocatori del XX secolo), hanno dimostrato che le disabilità non solo un limite per riuscire a realizzare i propri sogni.

Nel 2019, il suo comune di nascita, ha intitolato il proprio palazzetto dello sport a Ugo Magnetto, unico calciatore sordo nella storia della Serie A.
Gianmarco97. Fonte: vivoperlei.calciomercato.com

PER SAPERE DI PIU’
Comune di Borghetto Santo Spirito

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