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Invalidità, «giro di vite» sulle pensioni. L’Anmic: «Falsi invalidi? Un falso problema» (Newsletter della Storia dei Sordi n. 521 del 19 giugno 2008)
Invalidità, “giro di vite” sulle pensioni. L’Anmic: ”Falsi invalidi? Un falso problema”
Il presidente Pagano sul ”giro di vite” alle pensioni deciso dal governo: ”Il sistema funziona e sono 100 mila le verifiche in corso da parte dell’Inps. In passato qualcuno è sfuggito ai controlli ma non serve generalizzare”
ROMA – “Il problema dei falsi invalidi è un falso problema e l’annunciato “giro di vite” che il governo s’appresta a varare getta in allarme l’intero sistema, non tenendo conto del fatto che sono già in corso oltre 100mila controlli da parte dell’Inps”: così Giovanni Pagano, presidente dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) commenta le notizie riguardanti l’intenzione da parte del Ministero dell’Economia e finanze di rivedere le procedure relative alla concessione delle pensioni degli invalidi civili, dei ciechi civili e dei sordi e di introdurre controlli più rigorosi al fine di ridurre la spesa che annualmente eroga lo Stato. Provvedimenti all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri.
“Ad ogni manovra finanziaria – spiega Pagano – rispunta il problema dei falsi invalidi, che fino a questo momento però si è sempre dimostrato essere un falso problema: già in passato ci sono state massicce verifiche che per la quasi totalità dei casi presi in esame ha confermato la situazione precedente. Quello che ci preoccupa è soprattutto la nuova stretta alle revisioni dei soggetti che sono già in trattamento, attuata senza considerare il fatto che l’Inps ha in atto verifiche continuative, in particolare nei confronti delle persone che hanno avuto la rivedibilità nel giro di due anni. Si tratta – specifica il presidente Anmic – di oltre 100mila persone”.
Quanto ai falsi invalidi, premesso che “siamo i primi a dire che non devono esserci”, Pagano ammette che “nella molteplicità dei numeri i benefici economici possono essere stati concessi a chi non ne aveva diritto”. Questo però – specifica – “vale per il lontano passato, perché oggi il filtro per ottenere l’invalidità civile è talmente stretto che è impossibile che venga concesso un trattamento a chi non dovrebbe averlo”. Dunque, solo qualche caso sfuggito in passato ai controlli ma che non può essere assai generalizzato. Il meccanismo di concessione dell’invalidità civile, che secondo il presidente Anmic è adatto allo scopo, prevede oggi un doppio passaggio, prima presso la Commissione medica della Asl (quattro medici) e poi presso un’altra Commissione gestita dall’Inps (altri quattro medici), chiamata a confermare o rivedere le decisioni assunte dai colleghi. In caso di ricorsi da parte del cittadino, poi, può essere interessata anche la magistratura. “Mi chiedo cos’altro può essere fatto, cosa si possono inventare di ulteriore per controllare…”, dice Pagano.
Per l’Anmic insomma “non è il caso di agitare le acque con un falso problema che andrebbe esaminato nel settore delle modifiche legislative strutturali”, per discutere delle quali è stato chiesto un incontro al ministro del Welfare Sacconi. “Prima di agire dovrebbero consultare le associazioni, quanto meno per la competenza che possiedono sul tema”. E a questo proposito Pagano contesta le cifre riportate sui giornali sul totale degli invalidi civili, ciechi e sordomuti: “Non sono né oltre due milioni, né quasi cinque milioni: i dati Inps parlano in totale di 1.858.357 al 1 gennaio 2007, un numero che fra nuovi benefici accordati e i decessi fra i titolari può essere variato al massimo di dieci, ventimila unità in un anno e mezzo.
(18 giugno 2008) superabile – nw521
Newsletter della Storia dei Sordi n. 521 del 19 giugno 2008