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Il Giudice riconosce ad un sordo (Newsletter della Storia dei Sordi n. 457 del 28 marzo 2008)

Siena: Il Giudice del lavoro riconosce ad un giovane sordo le agevolazioni negategli dall’USL. Odissea di un giovane cittadino senese audioleso per ottenere le agevolazioni dovute. Sordo dalla nascita, bugiardo per l’Usl.
Il giudice del lavoro riconosce i diritti e condanna l’ente (USL, n.d.r.).
SIENA – Lo scorso 15 febbraio ha segnato nel calendario un giorno importante per la tutela dei diritti dei sordi che da anni sono purtroppo costretti alla frustrazione di non veder riconosciuto come si deve il loro stato di sordità. L’avvocato Sandro Sicilia, dal 2004 legale dell’Aies – Associazione Italiana Educatori dei Sordi e dal 2006 consulente legale anche della sezione provinciale dell’Ens di Siena, ha ottenuto dal giudice del lavoro del tribunale di Siena il riconoscimento per un giovane audioleso dello status di sordo ai sensi della legge 381/70. La competente commissione dell’Asl gli aveva negato questo riconoscimento, pur essendo il ragazzo in questione in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge: sordità dalla nascita e ipoacusia pari o superiore a 75 db Htl di media tra le frequenze 500, 1000, 2000 Hz nell’orecchio migliore. Motivo del diniego era legato al fatto che il ragazzo, per sua fortuna protesizzato precocemente e riabilitato da una logopedista fin dall’infanzia, parlava troppo bene. Dunque, a dire della commissione, sarebbe venuto a mancare il requisito dell’impedimento del normale apprendimento del linguaggio parlato. Il giudice ha invece riconosciuto in toto al giovane il diritto ad essere riconosciuto sordo ai sensi della legge 381-70 ed anche persona affetta da handicap grave ai sensi della legge 104-92, con tutti i diritti che ne scaturiscono, sia la corresponsione da parte dell’Inps dell’indennità di comunicazione e della pensione prevista, sia delle agevolazioni di legge. Ha inoltre condannato l’Inps a pagare integralmente le spese legali del ricorrente. “La decisione del giudice del lavoro di Siena – commenta l’Ens – ha risolto un’ingiustizia, applicando in modo lineare quanto le norme stabiliscono e apre una strada per il futuro di quelle persone sorde che si dovessero trovare nella stessa situazione del caso risolto”. La Sezione Provinciale di Siena, dell’Ente Nazionale Sordi, si dichiara soddisfatta “perché sono anni che è impegnata su questo fronte e finalmente si è ottenuto, anche se per un solo caso, quella giustizia, che non è un privilegio ma semplicemente un ‘atto dovuto’ e un segno di attenzione della società verso chi si trova in una situazione di particolare svantaggio sociale”.

Dal “Corriere della Provincia di Siena” di mercoledì 19/03/08 (Tratto fonte ens.it)

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Newsletter della Storia dei Sordi n. 457  del 28 marzo 2008

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