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60° Anniversario della Costituzione Italiana: iniziative governative (Newsletter della Storia dei Sordi n. 418 del 4 febbraio 2008)
Nell’anno 2008 ricorre il 60° anniversario della Costituzione italiana, la Legge fondamentale della Repubblica italiana, che – approvata il 22 dicembre 1947 dall’Assemblea Costituente, eletta contestualmente al referendum sulla forma istituzionale dello Stato fra repubblica e monarchia del 2 giugno 1946 -, entrò in vigore l’1 gennaio 1948, essendo stata promulgata dal Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, il 27 dicembre 1947, e pubblicata lo stesso giorno nella Gazzetta Ufficiale n. 298 (ed. straordinaria).
Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, insieme con il ministro per le Riforme, Vannino Chiti, e il ministro delle Pari opportunità, Barbara Pollastrini, già il 25 ottobre 2007 presentò le iniziative del governo per celebrare il 60° anniversario della Costituzione, dichiarando che «i principi fondamentali della Costituzione sono ancora validi», e che si tratta di un testo (risultato di «un compromesso serio e approfondito tra i diversi partiti») che si presenta ancora oggi «chiaro e moderno, che va direttamente al cuore dei problemi».
Da qui l’avvio di una serie di iniziative volte a celebrarla: concorsi fra studenti, manifesti, spot radiofonici, televisivi e cinematografici ecc.
Il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, ha trasmesso ai Prefetti una lettera con la quale il Presidente del Consiglio, Romano Prodi, comunica che «la decisione del Governo di dare un forte risalto al 60° anniversario della firma della Costituzione non nasce da un puro ossequio formale verso la nostra Legge fondamentale, ma è frutto di una consapevole volontà di cogliere questa importante occasione per richiamare l’attenzione pubblica sulla perdurante attualità e fecondità dei valori fondamentali che la ispirano e che sono espressi, ancora oggi, dalle disposizioni di questo testo, basilare per la costruzione e lo sviluppo della nostra società».
Questo anniversario, come ha affermato nel suo messaggio di fine anno il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, deve essere un’ occasione «per rivederne alcune regole relative all’ordinamento della Repubblica», ma che, nello stesso tempo, «dobbiamo risolutamente ancorarci ai suoi princìpi, anche e non da ultimo ai suoi valori morali, e in special modo a quei suoi indirizzi che non vediamo abbastanza perseguiti e tradotti in atto».
INFO:
Quaderno della Costituzione Italiana
nw418
Newsletter della Storia dei Sordi n. 418 del 4 febbraio 2008