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Mons. Tommaso Pellegrini torna al suo Istituto (Newsletter della Storia dei Sordi n.371 del 30 novembre 2007)
Tommaso Pellegrini nasce a Modena il 18 aprile 1813 da Giuseppe e da Eleonora Bianchi. A 8 anni, morto il padre, rimane con la madre e un fratello più grande di lui.
Nel 1826 viene ordinato sacerdote dal Vescovo di Modena, Mons. Califfi.
Conosciuti Don Saverino Fabriani, che nel 1822 aveva fondato l’Istituto «Figlie della Divina Provvidenza» per le bambine sorde, ben presto incomincia ad interessarsi di coloro che sono colpiti dalla sordità e, di conseguenza, sono privi di parola.
Lasciata la madre e gli altri familiari, con l’aiuto di due sacerdoti modenesi Don Geminiano Borsari e Don Pio Sirotti, nel 1846 fonda l’Istituto «Tommaso Pellegrini».
Dal 1846 al 1848 la sede dell’Istituto è vicino alla chiesa di San Giovanni del Cantone (Modena); in seguito, aumentato il numero dei ragazzi, in via Sant’Agostino, vicino alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, in Modena.
Nei primi anni l’istituzione da lui fondata è di natura privata; soltanto nel 1856 riceve un riconoscimento pubblico da parte dell’autorità religiosa e nel 1857 da parte dell’autorità civile.
Dal 1856 al 1863 Tommaso Pellegrini è direttore oltre che del suo Istituto, anche dell’Istituto «Figlie della Divina Provvidenza»; per il buon funzionamento delle due Istituzioni il Sacerdote si prodiga in tutti i modi, non risparmiando le sue sostanze. Riceve per questo vari riconoscimenti: il Municipio di Modena lo iscrive nell’albo dei Patrizi. Il Papa Pio IX, venuto a Modena nel 1857, lo nomina suo Cappellano segreto d’onore.
Fa parte del Consiglio dell’Opera della Propagazione della Fede e della Santa Infanzia.
È nominato procuratore dei PP. Minori Riformati di San Caraldo e dei PP. Cappuccini.
Fin dall’infanzia è cagionevole di salute: affetto da vari disturbi, negli ultimi anni soffre anche per la perdita dell’udito. Il 27 novembre 1877, in seguito a malore, è costretto a mettersi a letto; il Vescovo gli fa visita; il Papa gli invia una speciale benedizione.
Ricevuto il sacramento degli Infermi, nelle prime ore del 17 dicembre 1877, dopo tre giorni di penosa agonia, muore rimpianto da tutti.
Il giorno 22 dicembre 1984, con l’intervento di S.E. Santo Quadri, Arcivescovo di Modena, presenti Autorità cittadine e rappresentanti di Istituti, Scuole dei Sordomuti, Ex-alunni e la Comunità dell’Istituto modenese, si è proceduto al trasporto e alla tumulazione dei resti mortali nella tomba appositamente allestita nella cappella dell’Istituto «Tommaso Pellegrini» a Saliceta San Giuliano di Modena.
Dai giornali dell’Epoca:
«Tommaso Pellegrini fu un’anima buona, docile sempre alla voce e all’esempio de’ suoi che lo educarono alla pietà e alla religione. Rispetto ai genitori, riverenza ai maestri, assiduità allo studio, benevolenza agli uguali, amore verso Dio, carità verso il prossimo furono le virtù che in lui rifulsero nell’adolescenza e nella giovinezza».
«In ogni evento della sua vita mostrò savia maturità di giudizio, perfetta equanimità e dolcezza d’animo.
Fu sempre di soavissima mansuetudine che gli traspariva dal volto, dalla mitezza del suo sguardo, e da quella rara modestia, che adornando le preclare sue doti le rendeva più vare, di singolare semplicità ed innocenza di vita, ché dalle persone credeva più facilmente il bene che il male e come rallegravasi delle altrui prosperità, compiangeva le altrui sciagure».
Dall’Epigrafe nel giorno trigesimo della morte di Tommaso Pellegrini.
«Accorrete numerosi, o cittadini, a pregar eterno riposo a questo sì benemerito e caritatevole Sacerdote che la nostra città decorò di un insigne Istituto e che rifulse tra noi per lo splendore delle più nobili virtù».
INFO:
Diocesi di Modena-Nonantola
nw371
Newsletter della Storia dei Sordi n.371 del 30 novembre 2007