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La polemica sul metodo ortofonico-medico…e la rivolta dei Sordi di Napoli

La polemica sul metodo ortofonico-medico del prof. Edoardo Giampietro e la rivolta dei Sordi di Napoli. Scritti di Giulio Ferreri e Carlo Perini con un’appendice documentaria (1881-1889), a cura di Enrico Cimino. Edizione Cantagalli Siena.

Questo volume, ultimo pubblicato nella Collana dell’Istituto Tommaso Pendola di Siena, anno 2007, rievoca un periodo particolarmente importante nella storia dell’emancipazione dei sordi, attraverso una serie di eventi avvenuti tra il 1881 e 1889, partendo da un articolo pubblicato su un giornale romano dal Prof. Giampietro, che presso l’Istituto per sordomuti di Napoli sperimentava una sua teoria che entrava in conflitto con le affermazioni dei sostenitori del metodo orale, che da poco aveva trovato un suo riconoscimento per così dire ufficiale nelle note conclusioni del Secondo congresso internazionale per il miglioramento delle sorte dei sordomuti, tenuto a Milano nel 1880, due anni dopo quello celebrato a Parigi in occasione dell’esposizione universale del 1878.

L’articolo del Giampiero si riferiva in tono ironico alla visita fatta dal re Umberto I e dalla regina (Margherita di Savoia, n.d.r.), accompagnati dal ministro Crispi, all’Istituto fondato da Tommaso Pendola a Siena, dove dal 1870 si praticava il metodo orale, mettendo in dubbio che i sordi educati in quest’Istituto potevano parlare e perfino pronunciare discorsi patriottici, come avevano riportato i giornali dell’epoca.

Il Giampietro era medico e si serviva di metodi fisici, come l’instillazione per via nasale di soluzioni che avrebbero dovuto risolvere il problema della sordità, specie nei primi anni di vita, e di sostanze urticanti spalmate dietro le orecchie. Questo metodo, detto ortofonico-medico, che aveva suscitato molte aspettative ai suoi primi approcci, anche per la propaganda che lo stesso Giampietro ne faceva in Italia e all’estero, si rivelò dopo alcuni anni del tutto inefficaci, mentre la sua applicazione fu ritenuta dagli stessi sordi particolarmente dolorosa.

Quando il Giampietro ironizzò sulla visita della famiglia reale a Siena, accusando gli insegnanti dello stesso di ciarlataneria, questi risposero alle sue critiche prima sullo stesso giornale romano e poi con un opuscolo pubblicato da Giulio Ferreri nel 1888, seguito da un altro opuscolo pubblicato da Carlo Perini, insegnante dei sordi a Milano (Pio Istituto Sordomuti, n.d.r.),  e da uno scambio di articoli e di accuse, che si estese dai giornali di Roma e di Napoli a una prestigiosa Rivista pubblicata in Francia da noti insegnanti di sordi in quel paese.

Infine, i sordi, e non solo quelli di Napoli, intervennero con scritti e denunce contro il Giampietro, fino a che questi fu esonerato dal suo incarico a Napoli e si trasferì a Roma.

I sordi da lui trattati a Napoli arrivarono al punto di una vera e propria aggressione nei locali a lui assegnati all’interno del-l’Istituto.
Di questa polemica, che assunse toni di particolare asprezza, in cui due modi di percepire la sordità e l’istruzione dei sordi si confrontavano pubblica-mente, non si trova traccia nella storia dei sordi, così come vene trattata successivamente da storici o presunti tali, evidente-mente non interessati a quanto poteva interferire con l’applicazione dell’oralismo, che veniva considerato come strumento insostituibile, nella presunzione che tutti i sordi potevano e dovevano apprendere a parlare. E ciò per ragioni che restano ancora da approfondire e da valutare pienamente.

Nel volume, dopo aver tracciato la storia della polemica inquadrata nel tempo in cui si svolge, riproduce i due opuscoli del Ferreri e del Perini e tutte le fonti reperibili, dal primo articolo pubblicato dal Giampiero sul giornale di Roma, dalle risposte ottenute e dal dibattito che segue, fino alle ripercussioni in Francia.

Si tratta di una pagina pressoché inedita della storia dei sordi, come tale, dovrò essere tenuta in considerazione dai futuri storici che vorranno occuparsi della loro storia.

Per ordinazione del volume di pagg. 144 rivolgersi  via email alla Casa Editrice Cantagalli Siena oppure via fax al n. 0577-45363 alla medesima Casa Editrice.

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