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Quella casa silenziosa (Newsletter della Storia dei Sordi n.351 del 5 novembre 2007)
E’ stato per oltre un secolo e mezzo l’unico mezzo di educazione e istruzione per tanti sordomuti calabresi, lucani e di altre regioni: nelle pagine di “Quella casa silenziosa… Storia dell’Istituto provinciale sordomuti di Calabria in Catanzaro”, un libro di Felice Izzi edito da Grafiche Lucia, è ricostruita la vicenda di una struttura riabilitativa entrata a far parte a pieno titolo del tessuto sociale e culturale del capoluogo di regione.
Izzi – laureato in storia moderna e docente di sostegno in un istituto superiore di Catanzaro – attraverso la consultazione di atti di segreteria, documenti storici e foto d’epoca restituisce lungo 178 pagine la parabola dell'”Antonio Izzi de Falenta”, che in oltre 150 anni di attività ha realizzato un servizio di emancipazione e di scolarizzazione a favore di persone in situazione di particolare difficoltà.
Dal 1859, anno di fondazione per volere del vescovo catanzarese De Franco, al 1997, quando chiuse i battenti, viene scandita la storia di un istituto divenuto nel tempo centro di aggregazione e casa “quasi una grande famiglia – scrive l’autore del volume – in cui la comune condizione di sordità legava indissolubilmente rapporti, amicizie e singole storie personali”. Quello che emerge dalle pagine del libro di Izzi (nipote del primo direttore laico dell’istituto alla cui al quale è stata intitolata la struttura) è un piccolo ma interessante tassello della storia locale. Ma anche un testo “di ‘giustizia storica’ che rende merito alla memoria di quella che fu una vera ancora di salvezza per tante persone”. E così: dagli albori dell’attività, il primo direttore fu il sacerdote Achille Luigi Spadola, con le difficoltà legate alle discriminazioni all’affiorare delle metodologie moderne e rivoluzionarie, per passare ai problemi economici vissuti nel tempo dalla struttura, il racconto di taglio storico-scientifico non scevro da coinvolgimento affettivo propone una galleria di “umili pionieri della riabilitazione umana”. L’apparato fotografico con immagini d’epoca consente, inoltre, di testimoniare i tanti momenti e i tanti volti che riemergono dai cassetti della memoria dagli inizi pionieristici fino al passaggio della struttura riabilitativa alla Provincia di Catanzaro intorno agli anni ottanta del Novecento.
“Un’opera comunque benemerita quella dell’Istituto Sordomuti – spiega Izzi – rimasta impressa nei ricordi collettivi nonostante la chiusura avvenuta ormai da dieci anni, dopo stagioni travagliate, sulla scia delle moderne leggi sull’integrazione che resero superata l’età degli istituti”.
Il volume è stato presentato in occasione dell’Assemblea Provinciale dei Soci dell’Ente nazionale sordi di Catanzaro il 27 ottobre 2007.
Fonte: ANSA – nw351
INFO:
Istituto Provinciale dei Sordomuti di Catanzaro
Newsletter della Storia dei Sordi n.351 del 5 novembre 2007