Iscriviti: Feed RSS
cerca nel sito
Insegnanti di sostegno. Situazione di oggi (scritto nel 1990)
Premessa
In seguito alla recente e pesante situazione degli insegnanti di sostegno che si occupano dei sordi nelle scuole comuni di Firenze, espongo alcuni semplici esempi verificati personalmente tra coloro che non sentono. Questi sono molto simili ad altri casi sparsi in Italia.
Privilegio
Firenze era uno dei “pochi” Provveditori agli Studi “ben organizzati” sul campo scolastico a favore degli handicappati con collaborazione dei servizi territoriali (Comune, UU.SS.LL. ecc).
L’assegnazione dell’insegnante di sostegno corrispondeva a uno o due soggetti con gravi problemi di apprendimento rispetto all’attuale legislazione che prevede un insegnante di sostegno ogni quattro soggetti. Quindi un bambino sordo, considerato minorato sensoriale molto grave, deve essere affiancato da un sostegno con titolo di specializzazione dedicato tutto con attenzione ad esso nell’attività didattica. Era così in media di 3 ore al giorno per una settimana. In molte scuole funzionavano, salvo per alcune scuole “rurali” fino a quando nell’anno scolastico corrente il Provveditore ha deciso la ridistribuzione ristretta dai docenti di sostegno secondo la normativa nazionale. Ciò ha penalizzato non pochi bambini e ragazzi con interruzione delle normali attività di apprendimento didattico con l’ausilio specializzato. Infatti a Firenze scompare il “privilegiato” dopo Milano l’attività scolastica dei portatori hai handicaps; per molti l’inserimento era riuscito felicemente “bene” la conclusione dell’obbligo scolastico al rispetto degli altri bambini sordo non privilegiati da molte parti.
Conseguenza
Non solo ci sono molte strutture scolastiche trovatesi in un vero caos dopo la ristrettezza dell’assegnazione degli insegnanti specializzati perché una scuola nella zona rurale assegna un’oretta al dì per seguire una vivace bambina sorda (grave) ed il suo genitore si è pentito di avere traslocato alla zona campagna di Firenze perché l’anno scorso aveva il sostegno per 18 ore alla settimana, se rimaneva in città avrebbe trovato nove o massimo dodici ore alla settimana (anche se non è sufficiente ma la scuola di campagna è molto peggio). In città molti bambini e ragazzi sordi sono costretti a subire la drastica riduzione da 18 ore, a 12, a 9 e a 6 ore nonostante la protesta dei genitori, associazioni, ecc… Colpiscono sempre i deboli ed anche alcuni genitori si convincono che anche il soggetto sordo è irrecuperabile sia sul piano didattico che sul socio-educativo come nei tempi dell’ottocento. Se avessero frequentato le classi speciali avrebbero molti vantaggi rispetto alla sopradetta situazione perché è un rifugio “sicuro” con piena garanzia di assistenza scolastica altamente specializzata.
Scuole superiori
Gli studenti sordi, in corso, sono garantiti dal sostegno di 18 ore, grazie alla storica sentenza della Corte Costituzionale del 1987, come l’anno scorso; le altre scuole superiori della città, invece sono sono ridotti a quasi metà dell’ anno scorso. Perché? Poi c’è una scuola molto nota con 1000 ragazzi di cui circa una quindicina sordi sparsi in ogni classe: l’assegnazione degli insegnanti di sostegno è in media di 5-8 ore alla settimana rispetto agli anni precedenti che era più di 12 e 18 ore. Questa è una terribile condanna per i ragazzi sordi che conduce allo svantaggio del loro normale apprendimento e la loro pesante conseguenza ed alcuni di loro si sono lamentati perché hanno bisogno del suo interprete o di “sostegno”.
La Chiesa abbandona i bambini sordi?
L’ora di religione non prevede l’assegnazione di un sostegno per i sordi, quindi l’inserimento della religione resta “inutile” e il sordo capisce poco il significato della spiritualità. Questa conseguenza si estende alle parrocchie; molti bambini hanno potuto ottenere l’eucaristia ma non hanno compreso il principio della dottrina cristiana quindi l’insegnamento da parte dei catechisti non esprime sufficientemente l’adeguata spiegazione non conoscendo il soggetto sordo né le attuali illustrazioni l’aiutano perché i bambini sordi hanno bisogno di leggere i libri spirituali preparati appositamente per essi come ausilio alla comprensione della lettura. Infatti la religione è una materia più difficile di altre materie scolastiche perché contiene quasi tutte azioni astratte e spirituali.
Verso le classi speciali?
L’attuale difficile situazione ci spingerebbe, almeno nella nostra città, verso le classi speciali perché le strutture organizzative continuano a non essere idonee a salvaguardare i diritti allo studio dei sordi perlinguali nelle scuole comuni.
Altre particolari osservazioni e suggerimenti
Rifiuto del sostegno
C’è un altro problema “strano”; alcuni genitori affermano che i loro figli rifiutano di stare con il sostegno per non sentirsi di “essere diverso” tra i coetanei fortunati dicendo di non avere bisogno. Tra questi ho incontrato un tipo che non è un sordo perlinguale ma gli altri “si” e mi fanno pena a stare nella scuola tutto il giorno senza capire sufficientemente la spiegazione didattica. È vero: solo alcuni bambini non avevano mai avuto a che fare con il sostegno durante la scuola elementare perché i loro maestri hanno affermato di non avere alcun problema. Comunque sarebbero ancor più accettati o molto meglio se fossero stati assegnati allo stesso sostegno perché questi bambini sono intelligenti.
Un bambino difficile
Fin dalle prime classi elementari ho seguito un bel bambino con buona intelligenza ma la sua espressione era molto triste e praticamente “chiuso” dentro di sé e non comunicava con i ragazzi della sua classe (chissà quale trauma avrà subito). Nonostante tutto parlava abbastanza bene e seguiva al limite del possibile le lezioni. Era circondato con amore e tutti quanti si interessavano di lui: genitori, sostegno, logopedista, psicologo, neuropsichiatra, ecc… Secondo me è un bambino difficile e disadattato ma se lo avessero mandato ad una scuola speciale o un centro specializzato ambulatoriamente per sordi avrebbero risolto il problema perché quel bambino aveva bisogno assolutamente di comunicare con “lo stesso suo problema”. Quindi ora lui soffre tanto l’isolamento assoluto, forzato restando con un problema invisibile e immaginabile da parte di molti.
Limiti dell’apprendimento
Però ci sono altri bambini e ragazzi coadiuvati dai sostegni per molto tempo con stretta collaborazione del centro recupero funzionale che rimangono sempre con i problemi dell’apprendimento. Infatti quest’ultimi sarebbero adattati alle classi opportunamente idonee per loro con le forme metodologiche più adatte sotto il profilo del docente altamente qualificato o altro opportuno sistema di organizzazione con i Centri pomeridiani con adeguata struttura organizzativa del rapporto scolastico per l’esercitazione di dopo-scuola con terapia tecnicamente specializzata da parte dei diversi esperti di équipe, ma questo è molto adatto a coloro che abitano nei centri più popolati che a distanze più lontane dai centri.
Autoisolamento
Io conoscevo un ragazzino vivace che, essendo un sordo grave, frequentava per anni il centro recupero funzionale e dopo 10 anni l’ ho riconosciuto subito: è adulto, educato, gentile, accompagnato sempre da suo padre a visitare una mostra cittadina. Vedo che ha un aspetto triste ed un segno di sofferenza ma lo nasconde bene con l’autodifesa di trovarsi bene nella società; quindi è un autocondannato all’isolamento o forse, quindi, non conosce l’esistenza della categoria dei sordi né alcun beneficio per i sordi prelinguali (indennità di comunicazione, trasporto gratuito, ticket ecc…). Il mio pensiero è questo per tanti sordi anche se parlano molto bene ma non sanno ancora niente della vita sociale e l’esperienza e la storia dei sordi. Chissà cosa succederebbe per molti se i parenti e soprattutto i genitori se ne andassero all’al di là. Sarebbero meno a disagio se frequentassero la comunità dei figli dell’associazione delle famiglie.
Nord e Sud
Ci sono troppe differenze tra la situazione scolastica dei bambini sordi: quelli fortunati e quelli no in molte parti d’Italia. Ci sono molti genitori che non sanno cosa fare. Spesso per orgoglio di tenere duro, di andare avanti aggravano la situazione dei bambini sordi. Molti ragazzi di Firenze, li conosco, sono intelligenti e bravi grazie ai sacrifici ed all’amore dei genitori alcuni dei quali, “intelligenti”, pagano l’insegnamento privato, non pensando a sensibilizzare gli altri genitori poveri o difficili. Nonostante tutto esistono le altre forme di assistenza domiciliare e di sostegno doposcuola con contributo più o meno “a misura” a carico delle UU.SS.LL., dei comuni di appartenenza con il fondo proveniente dalle Province in base all’art. 8 della legge 142/90, ma il quadro politico della direttiva per l’assistenza economica è molto variato per ogni zona, comune e regione, quindi è un vero meandro fra i servizi sociali.
Educazione permanente
Comunque molti bambini con sordità grave o profonda con notevole intelligenza e buon vocabolario di linguaggio ma, purtroppo, sono rimasti sempre con caratteristiche di un sordo perlinguale. Quindi tutti hanno bisogno di adeguata educazione, informazione e cultura più approfondita e soprattutto “permanente”, con ogni tipo di intervento del centro di riabilitazione alla scuola e viceversa ed al centro specializzato pomeridiano nonché alla struttura che offre gli strumenti di videocomunicazione (sottotitoli, informazione con grafo-sussidi ecc…), nonché nell’apposito centro dei sordi se vogliono l’apprendimento della lingua dei sordi in considerazione dello sviluppo della personalità molto viva ed anche dell’intelligenza più fruttuosa per la nuova esperienza più aperta, in modo da affrontare soprattutto la vita sociale ed infine all’esistente centro collettivo per comuni interessi sociali (lavoro, cultura, informazione, provvidenza economica, sport, attività ne tempo libero, ecc…).
Lettura labiale ben impostata
Incontrai per caso un insegnante di sostegno con specializzazione per minorati dell’udito al quale ho parlato per questioni scolastiche, ma non sono riuscito ad afferrare niente della sua espressione labiale perché, sebbene la bocca e le labbra fossero impostate bene, la masticazione dentaria era ferma o poco mobile e quindi aveva una notevole difficoltà per comunicare col sordo in genere e in particolare con un bambino sordo. Se un bambino sordo dovesse stare con tale insegnante, sarebbe inutile. Per la partecipazione al corso di specializzazione per sordi si dovrebbero ammettere insegnanti solo se la lettura labiale è basata su una corretta e normale pronuncia, ma ben chiara, previa una opportuna esercitazione. Altrimenti sarebbe inutile per un sordo inserito nelle scuole normali, se l’insegnate presentasse una difficoltà di lettura labiale come sopra detto. Lo stesso problema per gli educatori specializzati che insegnano nelle scuole speciali, se non esprimono a chiara bocca e con l’ausilio del movimento mimico, il loro intervento non serve a nulla.
Tirocinio
La circolare del Ministero della Pubblica Istruzione circa la formazione e la specializzazione dell’insegnante di sostegno prevede l’obbligo del tirocinio da parte dei candidati di circa 150 ore. Invece per maturare un’ esperienza sul bambino sordo ci vogliono almeno minimo 500 ore, tanto meglio se di più, di tirocinio perché l’insegnamento ai sordi richiede parecchi anni di esperienza per capire completamente il metodo di insegnamento ai bambini affetti da sordità grave.
Associazione famiglie
I genitori riuniti in una associazione difendono i diritti dei sordi di partecipare alla società in particolare nella scuola con gli stessi requisiti di un cittadino sano. È un’ ottima iniziativa, ma non si può che i genitori lascino un associazione quando i loro figli diventeranno adulti perché il sordo deve ricevere una educazione permanente fino alla morte contro il rischio dell’analfabetismo di ritorno dovuto alla normale mancanza di udito. Quindi per la permanenza della cultura del sordo deve seguire l’educazione periodica visiva con l’ausilio degli strumenti esistenti (tv sottotitoli, giornali, riviste, centri di informazione, incontri, convegni, cultura, ecc…).
Linguaggio mimico-gestuale e Lingua dei segni
Nelle classi comuni diversi insegnanti di sostegno desiderano conoscere ed anche imparare qualcosa sul linguaggio dei sordi come sussidio per risolvere alcuni problemi di comunicazione. Chiedono di seguire corsi che sono organizzati dall’associazione dei sordi in ogni parte dell’Italia con riconoscimento giuridico a livello regionale più o meno in materia professionale. Comunque l’insegnamento del linguaggio dei sordi ai più piccoli soprattutto nelle elementari comuni, secondo l’affermazione di molti, non sarebbe opportuno a pilotare la lingua dei segni ad un bambino sordo davanti ai loro coetanei fortunati, perché rende un grave danno psicologico per lui di sentirsi diverso.Ci sarebbe meno problemi se partecipasse alle classi speciali o ai centri ambulatoriali di recupero funzionale con la partecipazione di un gruppo di stessi soggetti nelle ore pomeridiane. Se i genitori permettessero che i loro figli frequentassero i centri specializzati sopradetti ci sarebbero molti vantaggi circa l’apprendimento scolastico aiuto per mezzo del bilinguismo con facile e veloce comprensione del significato delle materie e soprattutto con facile e veloce comprensione del significato delle materie e soprattutto l’ottimo sviluppo ed equilibrio della personalità ed ancora quello intellettivo. Secondo, molti, però queste soluzioni sono considerate inutili, dannose e ghetti, quindi questa storia è lunga da concludere, ma la realtà internazionale è che questo linguaggio dei sordi è accolto; solo in Italia non avviene come negli altri paesi esteri. Tutti sono coinvolti nell’esperienza per una migliore formazione del bambino sordo. Nelle scuola superiori non dovrebbe avere alcuna difficoltà perché il sordo adulto matura e capisce la necessità di una sostegno adeguato linguaggio scelto da lui dopo l’esperienza personale degli indirizzi metodologici: lettura labiale, mimico-gestuale, o segni.
Le problematiche dell’apprendimento verbale
Per certi casi di bambini sordi con limitata intelligenza il linguaggio dei sordi è uno strumento indispensabile per aiutare e accelerare l’apprendimento verbale, particolarmente per coloro che hanno difficoltà di leggere dal labbro. Nella stessa sordità, però, con buona intelligenza è molto meglio ad utilizzare la lettura labiale sfruttando il miglioramento della scrittura e gli errori grammaticali dovuti alla mancanza dell’udito più accentuati e grazie alla continua esercitazione della “lettura” visiva delle frasi parlate degli educatori. Comunque tutti i problemi del linguaggio dei segni o del parlato sono sempre nel tappeto perché esistono le differenze fra moralisti e gestualisti, così come da oltre 200 anni in quanto l’abate francese De L’Epée, ideatore dei segni metodici, ed l’educatore tedesco Heinicke, assertore dell’oralismo, continuarono la controversia: la stessa storia avvenne tra l’americano Gallaudet ed il sacerdote milanese Tarra ed infine la proclamazione ufficiale dell’oralismo nel 1880 a Milano; i focolai di gestualità non sono mai stati spenti e tutt’oggi continua la controversia ma in modo diverso: i gestualisti riconoscono la superiorità dell’orale puro perché accompagnato come supporto dalla lingua dei sordi; il bilinguismo era inconcepibile nell’ottocento e primi del novecento. Questa nuova esperienza è in studio da parte degli studiosi in collaborazione dei sordi adulti; si continuano nuove esperienze metodologiche per un miglioramento educativo dei sordi.
Legge quadro degli handicappati
È giunta in porto preparata per lunghi anni una normativa ufficiale e unitaria per l’integrazione degli handicappati e la tutela dei diritti spettanti. Infatti ora lo Stato garantisce i diritti dell’ handicappato con 44 articoli che fissano le regole dei ruoli, responsabilità, inserimento ed integrazione, assistenza, prevenzione, cultura, professionale, diritto allo studio e al lavoro, informazione visiva con appositi ausili ecc…, assicurando l’aspetto economico per 430 miliardi per 3 anni. Infatti per queste regole per quel che riguarda la scuola, il pubblico competente tutela l’istruzione ai sordi con il loro diritto scolastico dalla scuola materna all’università quindi dovrà offrire ampliamente le attrezzature, sussidi adeguati e docenti di sostegno. A questo proposito le attuali problematiche scolastiche dovrebbero essere superate tra le divergenze politiche o dei servizi perché questa nuova disposizione è stata approvata con la supervisione della CEE che la considera all’avanguardia. Ma bisogna vedere chi lo applicherà veramente con serio impegno e soprattutto vigilerà su una corretta applicazione di questa legge.
Conclusione
La priorità di tutto è salvaguardare il diritto allo studio dei piccoli sordo perché la mancanza della loro necessaria educazione resterà irrecuperabile per la successiva rieducazione così confermata scientificamente per molti. Quindi è un grave rischio abbandonare così la sordità grave, perché può equivalere rendere impossibile tutti i livelli corrisposti come per un normoudente. Solo se il trattamento riabilitativo ed educativo è svolto con costante impegno e non saltuariamente come sopra detto, il recupero del sordo è possibile. Oggi, però, molti sordi sono trascurati e abissati nell’immenso mare della Società e non conoscono se esiste una comunità o un’associazione di famiglie che li possa difendere strenuamente.
sp001 (1994)