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Il Colore del Silenzio
E’ uscito nelle librerie un prezioso volume “Il colore del Silenzio”, elaborato e curato da Anna Folchi e Roberto Rossetti.
L’opera ha 364 pagine in formato 17×24, con una robusta rilegatura, stampato da Mondadori Electa, e appare come il più classico testo della storiografia artistica “silenziosa”, non solo per il fatto che presenta un quadro approfondito degli artisti sordi e, come dichiara la presidente dell’Ente Nazionale Sordi, Ida Collu, nella prefazione al libro, «…va a colmare una lacuna sulla “cultura sorda”…mediante una certosina ricerca delle fonti bibliografiche e degli archivi…» o, come concludono la loro attestazione Sandra Pinto e Virginia Volterra, del Centro Nazionale Ricerche, CNR, di Roma, «…il tema degli artisti sordi e delle loro opere è suscettibile di molti e diversi sviluppi…», al pari dello studio condotto dallo stesso CNR sulle lingue dei segni, che è stata fonte di insospettabile progresso. Il libro è rimarchevole perché questa ammirevole opera ha richiesto un impegno e una determinazione che, come prospetta in apertura del testo Antonella Paternò Rana – Presidente dell’Associazione “Progetti Felicità”, ha dato una spinta decisiva a realizzare quella che inizialmente pareva un’utopia – «Non si può essere felici senza un sogno da inseguire per cui combattere, soffrire, deludersi e riappacificarsi… », e ora Folchi e Rossetti saranno sicuramente felici per il vittorioso combattimento da essi portato a buon fine.
Il volume contiene i dati di 227 artisti sordi – come pure sordi sono i due milanesi autori dell’opera letteraria – dei quali 54 sono italiani e 173 stranieri. Basterebbe questa constatazione ad evidenziare la gran mole di lavoro compiuta da Anna e da Roberto. Come riferiscono gli autori nella loro premessa, le ricerche per la compilazione del libro sono state difficili anche per il fatto che, nei testi consultati, non era riportato che l’artista era sordomuto e solo altri dati, a volte il soprannome, ha permesso di capirne la condizione.
Il primo grande artista sordo di cui si ha notizia è Quintus Pedius, pare vissuto al tempo di Cristo e citato, in latino, da Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), ma poi più nulla si sa di altri artisti sordi – «Certamente ci saranno stati tanti artisti sordi eccellenti, ma non si è conservato niente a loro ricordo…», scrive sconsolata la Folchi – ma già nel Rinascimento si trovano numerose attestazioni di artisti con deficit uditivo, come De Predis e Pinturicchio in Italia, Avercamp e Jan Jansz in Olanda e altri in diverse nazioni d’Europa e, dopo il 1700, sono state ritrovate opere di pittori e scultori sordi anche in altre parti del mondo. Stupende sono le riproduzioni di opere degli artisti sordi, stampate e catalogate nel libro con gran cura, come pure le foto e i ritratti degli artisti di cui è stato possibile reperire le sembianze, come di Quintus Pedius, sebbene è arduo immaginare il percorso compiuto attraverso duemila anni di tempo.
Le elencazioni dei 231 pittori sordi sono esposte sinteticamente in ordine alfabetico. Alla lettera “A” corrispondono 15 pittori, 23 alla “B”, 20 alla “C”…tre soli alla “Z”.
Altri 124 artisti dei quali si sono trovate solo annotazioni frammentarie, sono elencati nell’appendice “Apparati”, un insieme organico delle nozioni raccolte come “Insufficienti notizie bibliografiche”. C’è poi un catalogo di artisti che aderirono alla Mostra Internazionale del 1957 tenutasi a Roma e un elenco di 23 maestri sordi ai quali è stata intitolata una via e altri (10) ai quali è stato intestato un museo, una sala espositiva o una scuola d’arte.
Per concludere, Anna Folchi e Roberto Rossetti, dopo aver realizzato un copioso lavoro di ricerca, si augurano che quell’opera sia un’opportunità di sensibilizzazione e di scambio tra il mondo dei sordi e il mondo degli udenti…
Per capire di più e meglio e completamente è opportuno disporre e consultare il libro stesso.
rc081 (2007)
Nelle migliori librerie di tutta l’Italia.
STORIA DEI SORDI:RECENSIONI
«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it
“Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità”, ideato, fondato e diretto da Franco Zatini