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Servo di Dio Don Antonio Provolo (Newsletter della Storia dei Sordi n.292 del 13 agosto 2007)
Con l’inizio del nuovo anno questa rubrica non presenterà necessariamente un Santo riportato nel calendario del mese in corso ma vi presenterà un profilo di altri Santi e Beati che la Chiesa propone giornalmente alla nostra memoria e alla nostra devozione.
Nel giornale di dicembre presentando l’Avvento missionario, che poneva l’attenzione ai bambini sordi e muti, abbiamo citato le Suore della Compagnia di Maria e un sacerdote, don Antonio Provolo. Questo mese proprio di questo sacerdote vogliamo parlarvi.
Nella prima metà dell’ottocento, durante il periodo di impero austriaco, a Verona furono molte le Fondazioni religiose e le opere assistenziali che nacquero unite da uno sforzo comune. Molte furono le figure, belle, che hanno visto riconosciuta la loro santità o sono avviate verso questo riconoscimento, ricordiamo i servi di Dio: Nicola Mazza, Teodora Campostrini, Leopoldina Naudet, Antonio Provolo con al centro S. Gaspare Bertoni e Santa Maddalena di Canossa.
Antonio Provolo nacque a Verona il 17 febbraio 1801, la sua famiglia era di modeste condizioni sociali. Rimase orfano di padre a 15 anni, studiò presso i carmelitani scalzi e dopo la soppressione napoleonica degli Ordini religiosi continuò presso il ginnasio di San Sebastiano. In quel periodo conobbe padre Giovanni Frisoni che lo consigliò di entrare nel seminario Vescovile di Verona per diventare sacerdote. Fu ordinato il 18 dic. 1824 onorando gli sforzi che la pia madre aveva fatto per mantenerlo agli studi. Per qualche anno si dedicò all’insegnamento poi nel 1830 avvenne che un sacerdote, Lodovico Maria Besi, che aveva raccolto in alcune stanze dei sordomuti per dare loro un insegnamento, decidesse di partire missionario; quindi quella piccola scuola doveva chiudere. Lo seppe Antonio Provolo il quale sentì l’ispirazione del Signore e si fece carico degli assistiti lasciati dal Besi. Nello stesso anno aprì una scuola per sordomuti e una scuola serale per artigiani poveri, che istruiva in tutto. Iniziò una collaborazione con Maddalena di Canossa e l’aiutò a dar vita alla Congregazione dei figli della Carità, chiamati in seguito Canossiani. Le loro strade poi si divisero e per Antonio Provolo i sordomuti erano ormai diventati lo scopo principale e più importante della sua vita. Pose così le basi per una nuova Congregazione religiosa maschile, che chiamò “Compagnia di Maria per l’educazione dei sordomuti”, era il 1839, due anni dopo diede vita all’istituto femminile che chiamò “Compagnia di Maria per l’educazione delle sordomute” di cui diventerà direttrice una delle sue prime collaboratrici: Fortunata Gresner. Fu il primo in Italia ad escogitare metodi nuovi e più razionali di insegnamento. Fu un precursore della moderna musicoterapia, scrisse manuali e altre opere inerenti i sordomuti, ma anche di carattere devozionale di impronta mariana; la Beata Vergine Addolorata fu infatti per tutta la sua vita, la sua maestra di santità. Morì il 4 nov. 1842 a soli 41 anni forse logorato dall’ eccessivo lavoro. E’ sepolto nella chiesa di S. Maria del Pianto a Verona. Dal 1960 è in corso il processo per la sua beatificazione.
Autore: Il servo di Dio Antonio Provolo, i nostri Santi e Beati di Francesco
Fonte: :parrocchiabovolone.it
Segnalato da Giuseppe Bolzoni (2007)
Newsletter della Storia dei Sordi n.292 del 13 agosto 2007