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Tutela della salute delle donne e dei bambini (Newsletter della Storia dei Sordi n.200 del 9 marzo 2007)

Il Ministro della Salute, Livia Turco, ha presentato il 7 marzo 2007 a Napoli – nell’ambito del convegno nazionale “Alla salute delle donne”, al quale hanno partecipato il Ministro per la Famiglia, Rosy Bindi, il Sottosegretario al Ministero per le Pari Opportunità, Donatella Linguiti, il Presidente della Regione Campania,  Antonio Bassolino, il Sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino -, il "Nuovo piano di azioni per la promozione e la tutela della salute delle donne e dei bambini". L’opuscolo in formato.pdf cliccando qui.

– Uno "spazio adolescenti" all’interno dei consultori familiari;
– "sportelli dedicati" contro la violenza sulle donne su tutto il territorio nazionale (a cominciare dai pronto soccorso);
più tempo a casa per le mamme di figli prematuri;
educazione alla genitorialità;
– campagne di prevenzione mirate sui tumori femminili;
– reparti di oncologia col “bollino rosa”.
Sono queste alcune delle proposte fatte dal Ministro della Salute, che così ha dichiarato: "Vogliamo fare della salute delle donne un vero e proprio paradigma del livello di civiltà, democrazia e sviluppo del Paese. Il piano di azioni che abbiamo predisposto parte dalla consapevolezza che il diritto alla salute delle donne è il diritto forte che promuove e tutela tutti gli altri diritti, sociali, civili e politici".

I diritti e le libertà delle donne, infatti, costruiscono relazioni sociali e umane, fondano le regole di convivenza di una comunità rispettosa delle diversità, producono progresso imponendo il riconoscimento del rapporto tra produzione e riproduzione sociale e promovendo la partecipazione ai processi decisionali.

In questo quadro vanno quindi lette alcune azioni innovative che si intende promuovere, come: 
– l’apertura di uno sportello all’interno  dei pronto soccorso ospedalieri, per rispondere alle donne vittime della violenza di strada o domestica;
– l’avviamento di una sorta di «umanizzazione in rosa» di tutti i reparti di oncologia dei tumori femminili, integrando i servizi con supporti psicologici nonché di chirurgia e medicina estetica;
– la naturalità del parto e la sua dimensione umana e straordinaria, contro l’eccesso di  medicalizzazione  della nascita.

Fonte: Ministero della Salute  – nw200 (2007)


 

Newsletter della Storia dei Sordi n.200 del 9 marzo 2007

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