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Calcio costume fiorentino e i Sordi nel medioevo (Newsletter della Storia dei Sordi n.195 del 2 marzo 2007)

Nel medioevo esistevano i sordomuti come testimonia la storia del calcio costume fiorentino.

“Gli Uffici e le Magistrature, le cui insegne sono rappresentate sulle bandiere dei Bandierai degli Uffizi, costituitisi in Firenze fino dalle epoche più antiche, furono numerosi. Secondo le circostanze civili e sociali e le vicende religiose e politiche succedutesi nel tempo, subirono variazioni nel numero, nel nome e nelle competenze, dovute a soppressioni, incorporamenti e nuove istituzioni. Certamente però tutte avevano una loro propria ragion d’essere e tutte erano indispensabili per il buon governo della Repubblica. Tutte le leggi venivano discusse fra la Signoria, che era il Magistrato Supremo, il Gonfaloniere ed i Collegi, seguendo la prassi stabilita, passando per altri magistrati fino alla loro definitiva approvazione ed applicazione pratica. Fra i diversi uffici e magistrati che intorno al ‘500 esistevano a Firenze, 16 erano di particolare importanza e, si può dire, preminenti sugli altri per le loro caratteristiche poste a tutela della libertà, dell’ordine, del prestigio della Repubblica e della giustizia nei confronti dei cittadini. Queste 16 magistrature erano:

Ufficio dei Capitani di Parte Guelfa
Dopo la sconfitta subita dai ghibellini nel 1267, Firenze divenne il centro della Lega Guelfa in Toscana, che si estendeva fino a Bologna e Perugia. Fu perciò costituito un Magistrato retto da cittadini chiamati “Consoli dei Cavalieri”; poco dopo però questo nome fu cambiato in quello di “Capitani di Parte Guelfa” aventi il “fine di tenere in istato la Parte Guelfa”.
Ufficio dell’Archivio Generale Con questa denominazione s’indicava in Firenze il particolare ufficio creato per custodire il pubblico archivio. E per archivio si intendeva il luogo dove venivano conservate tutte le scritture pubbliche e private, in modo che potessero essere all’occorrenza esaminate e consultate agevolmente, per stabilire la verità su un determinato atto. Prima del 1518 i notai conservavano i contratti, i testamenti ed ogni altra scrittura presso di sé, ma da questa consuetudine nascevano spesso degli inconvenienti; specialmente dopo la morte del notaio.

Ufficio del Monte Comune (o Monte delle Graticole)
Nel 1343 fu creato in Fiorenza l’Ufficio del Monte Comune, e per ogni Quartiere fu istituito un libro dove venivano segnate tutte le somme di denaro che i privati cittadini prestavano al Comune, ricevendone naturalmente un frutto annuale d’interessi. La parola “monte” era usata, in questo caso, quale termine economico per indicare l’operazione che convogliava un flusso di soldi. Il Monte Comune venne chiamato popolarmente anche “Monte delle Graticole” a causa dei cancelli posti a protezione dei banchi dei funzionari addetti; agli stessi cancelli (che richiamavano l’immagine di una graticola) venivano attaccate tutte le comunicazioni del Monte riguardanti i prestiti.

Ufficio degli Otto di Guardia e Balìa
Allo scopo di garantire nel miglior modo possibile la tranquillità e la sicurezza degli abitanti della città e del contado, nel 1375 venne istituito il Magistrato degli Otto di Guardia e Balìa, al quale furono affidate funzioni di polizia. Si disse degli “Otto” poiché componeva di tal numero di Ufficiali, eletti due per quartiere; il nome di “Guardia” lo ebbe perché tutelava la libertà, l’ordine ed il vivere decente in tutto il territorio cittadino e del Dominio Fiorentino (come dimostrano i numerosi bandi tuttora esistenti su targhe di pietra in tante vie della città); la denominazione di “Balìa” gli derivava dall’autorità di ricercare e catturare i violatori della legge, i ribelli, i delinquenti comuni, e di sottoporli alle torture e di condannarli a qualunque pena con processi dallo stesso tribunale degli Otto, le cui sentenze erano inappellabili.

Magistrato dei Cinque Conservatori del Contado e Dominio Fiorentino
Venne costituito il 18 gennaio 1419 e si componeva di cinque cittadini che avevano l’autorità di moderare, vigilare e controllare sulle spese (fino a giungere all’abolizione di quelle superflue) delle amministrazioni di tutti i Comuni che facevano parte del Dominio Fiorentino. I Cinque Conservatori avevano per insegna una colomba a sinistra posata su un ramoscello verde d’olivo, in campo azzurro.

Conservatori di Legge
Una provvisione del 10 febbraio 1428, deliberata dalla Signoria istituì questa magistratura, la cui funzione era quella di tutelare la sicurezza e la giustizia dello Stato mediante la verifica della regolare e legittima elezione degli Ufficiali fiorentini e forestieri che andavano a ricoprire una carica, se essi facevano rispettare gli ordinamenti e le leggi della Repubblica, e se vigilavano sull’osservanza dei loro doveri procedendo contro gli eventuali trasgressori, tanto civilmente che criminalmente.

Tribunale di Mercatanzia
Intorno al Trecento, le Arti crearono questa istituzione giuridica che stava al di sopra di esse con la funzione di dirimere le controversie sorte tra Corporazioni, e per esaminare e giudicare le liti commerciali fra mercanti, anche in campo internazionale; doveva però sempre tutelare gli interessi del Comune, che per ragioni di commercio poteva avere contrasti con altri Stati. L’autorità ed il prestigio di questo Tribunale erano enormi, tanto che le sue inappellabili sentenze erano considerate valide anche all’estero.
Capitani di Orsanmichele
Il 10 agosto 1291 fu costituita la Compagnia laicale di “Santa Maria di San Michele in Orto” per rendere onore alla Madonna con i canti che tutte le sere i fedeli innalzavano alla miracolosa immagine della Madre di Dio, posta sotto il loggiato di Orsanmichele dove aveva luogo, al mattino, il mercato del grano e delle biade. Questa immagine della Madonna, dipinta su un pilastro da Ugolino da Siena, fu oggetto di grandissima venerazione, e venne addirittura detta “Madonna delle Grazie” per i numerosi miracoli che continuamente Le si attribuivano. Fu proprio fra i numerosissimi devoti che si radunavano ogni sera davanti alla sacra immagine a cantare le laudi che si formò questa Compagnia, detta anche dei “Laudesi” proprio per le “laudi” che essi cantavano.

Ufficio dei Pupilli
Questo Magistrato era costituito da quattro Ufficiali “buoni e onesti uomini e pietosi; dovevano provvedere a tutti i pupilli lasciati sotto loro governo per insino che siano in età perfetta”. I pupilli erano i minori di età (sotto i 14 anni se maschi, 12 se femmine) rimasti orfani del padre. Gli Ufficiali tutelavano i beni e le persone dei minori e delle vedove (sempre che i genitori e i mariti non avessero lasciato tutori e curatori speciali), che trovavano in essi dei validissimi difensori dei loro giusti diritti. Sotto la protezione di questo Magistrato vi erano anche
i sordomuti e i mentecatti L’insegna consisteva in una figura in calzamaglia rossa e giaccone azzurro, con polsini e colletto bianco; il braccio destro del giovane è a squadra mentre il sinistro pende lungo il fianco; nelle mani del giovane vi è un cartiglio spezzato, il tutto in campo bianco.



Maestri di Dogana

Dogana era il luogo fiscale dove si verificavano le mercanzie soggette a dazio, all’atto della loro entrata od uscita dallo Stato, che avveniva per lo più direttamente presso le porte della città aperte lungo le mura di difesa. Per dogana s’intese anche la “gabella” o “balzello”, cioè la tassa che gravava sulle merci, come d’altronde in un certo modo avviene ancor oggi. Questo Ufficio aveva l’insegna in campo azzurro nella quale era rappresentata una torre quadra in oro con merli guelfi.

Maestri del Sale

Con questo nome venivano designati gli Ufficiali che gestivano la gabella del sale, detta anche “imposizione del sale” o “imposta del sale”. Questa tassa, che oggi si direbbe imposta diretta, consisteva nell’imporre ai cittadini che dovevano pagarla (detti “Bocche di sale” o “Bocche salate”) a prendere e pagare allo Stato, in base al numero dei componenti la famiglia e alle loro sostanze, la quantità di sale al prezzo che gli Ufficiali stabilivano a loro discrezione. La loro insegna in campo bianco mostrava una coppa coperta, di colore rosso.

Ufficiali della Grascia
“Grascia” ossia “qualsivoglia cosa che serva al vitto degli uomini”, fu anche il nome di un Magistrato il quale era preposto soprattutto alla sorveglianza del “giusto prezzo” delle grascie che erano vendute al minuto. A costituire questo Magistrato furono eletti cinque Ufficiali al fine di “rendere ai cittadini buona ragione” i quali fra le loro molte ed importanti incombenze, sovraintendevano all’approvvigionamento di tutti i generi alimentari, allo stabilirne i prezzi di vendita al pubblico ed alla sorveglianza che questi venissero giustamente applicati per evitare illecite speculazioni da parte dei venditori. L’insegna di questa Magistratura mostrava in campo azzurro due delfini d’oro affrontanti un moggio dello stesso colore dal quale si vedono sporgere 5 spighe di grano al naturale; dalle bocche dei due delfini fuoriescono per metà due montoni rossi.

Maestri della Gabella dei Contratti
La gabella dei contratti era una tassa (o meglio un’imposta indiretta) calcolata secondo un tanto per cento ed applicata su qualunque contratto, convenzione o accordo fra due o più persone o parti, atto a costituire un rapporto giuridico patrimoniale opportunamente registrato; in parte corrispondente all’Ufficio del Registro dei nostri tempi. Con la semplice parola “Contratti” s’intendeva indicare questo magistrato. Il Magistrato fu istituito intorno al 1316 e vi furono preposti degli Ufficiali chiamati “Maestri della Gabella dei Contratti” o “Provveditori della Gabella dei Contratti” o anche “Provveditori de’ Contratti”. Questo Magistrato aveva nell’insegna in campo azzurro un leone rampante oro con la lingua rossa, voltato verso sinistra, abbrancante in alto un cartiglio con la scritta “Contratti”.

Ufficio delle Decime
La “Decima” fiorentina era un’imposta o tributo del dieci per cento che gravava sulle rendite dei beni immobili; fu istituita nel 1494, a carico di tutti i cittadini domiciliati in Firenze e nel Contado, i quali dovevano pagarla annualmente al Comune. Il Magistrato che sopraintendeva all’esazione della Decima, era composta da “quattro cittadini abili agli uffizi e di età di almeno anni 35, e per tutta la città dovevano chiamarsi Ufficiali della Decima”. Questa Magistratura aveva l’insegna a campo bianco con un giglio rosso dimezzato verticalmente a destra, mentre alla sinistra figurava la lettera V dello stesso colore.

Magistrato dell’Onestà
Questo Magistrato fu istituito nel 1415 ed a dirigerlo vennero eletti otto cittadini chiamati “Ufficiali dell’Onestà”, che avevano l’importante e delicata funzione di “conservare nel pubblico quella virtù”. Tutelavano la moralità ed il buon costume; per lo svolgimento delle loro mansioni “li predetti otto dell’Onestà… erano autorizzati… di andare di nocte tempo cum lume e senza lume”. L’insegna in campo bianco mostrava due leoni d’oro rampanti affrontatisi, con un piccolo giglio rosso fra le loro teste.

Maestri della Zecca

Nel secolo XIII fu istituita questa Magistratura ed a presiederla vennero chiamati due Ufficiali, detti prima “Signori della Moneta” e poi “Signori” o “Maestri della Zecca”, eletti ogni sei mesi uno dall’Arte dei Mercanti di Calimala e l’altro dall’Arte del Cambio. Ad essi fu affidata la delicata mansione della sorveglianza sul conio e la fabbricazione delle monete sulle quali facevano imprimere un proprio segno o la propria arme; determinavano il prezzo delle monete forestiere con autorità di consentirne o vietarne la circolazione; avevano licenza di ricercare e condannare i falsari. I Magistrati della Zecca avevano l’insegna in campo azzurro addenaiato di fiorini d’oro.”

Fonte: calcio storico fiorentino – nw195 (a cura di Franco Zatini)

PER SAPERE DI PIU’

Sito Ufficiale Calcio Storico

Calcio Storico Fiorentino


 Newsletter della Storia dei Sordi n.195 del 2 marzo 2007

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