Iscriviti: Feed RSS
cerca nel sito
Forum Europeo della Disabilità, 10 anni d’attività (Newsletter della Storia dei Sordi n.173 del 31 gennaio 2007)
Forum Europeo della Disabilità. 1997-2007: 10 anni di lotta per i diritti delle persone con disabilità.
Facciamo in modo che la discriminazione sulla base della disabilità diventi storia passata. Combattere la discriminazione verso le persone disabili è una questione che riguarda TUTTI.
Nel 1997 le organizzazioni europee e nazionali di persone con disabilità e i familiari di queste ultime che non erano in grado di rappresentarsi da sole decisero di costituire il Forum Europeo della Disabilità (EDF).
L’EDF è una piattaforma unica e indipendente in Europa, con un ruolo attivo verso le istituzioni dell’Unione Europea e i suoi responsabili politici, che cerca di proteggere e difendere i diritti delle persone con disabilità. La sua aspirazione, perseguita attraverso attività quotidiane, è quella di influenzare la legislazione dell’Unione Europea, in quanto ogni decisione e iniziativa di quest’ultima hanno un impatto diretto su tutti gli ambiti della vita quotidiana dei cittadini europei con disabilità.
E’ passato un decennio dall’inizio della nostra battaglia. Oggi, noi, persone con disabilità e familiari di persone con disabilità che non possono rappresentarsi da sole possiamo guardare indietro ed essere fieri del contributo dato alla promozione dei nostri diritti in Europa.
Oggi, dobbiamo anche guardare al futuro e continuare ad impegnarci per influenzare e rafforzare le misure legislative di non discriminazione in Europa, per assicurare che la piena integrazione delle persone con disabilità nella società diventi una realtà. Noi dobbiamo fare questo perché la disabilità è una questione di Diritti Umani e perché la disabilità è un argomento che riguarda tutti noi.
DIETRO ALLA DISABILITA’…
• Le persone con disabilità non sono una piccola minoranza: siamo più di 50 milioni in Europa e rappresentiamo più del 10% della popolazione europea.
• In una famiglia su quattro vive una persona con una disabilità.
• Rispetto agli studenti non disabili, sono il doppio quelli con disabilità impossibilitati a raggiungere un livello di istruzione universitario.
• La maggioranza dei bambini con disabilità non hanno pari opportunità di accesso all’istruzione.
• Le nostre fonti di reddito sono costituite molto più spesso da sussidi statali che non da stipendi di lavoro. Inoltre, questi redditi di solito sono molto più bassi di quelli delle persone non disabili.
• Siamo esposti a tassi di disoccupazione doppi rispetto alle persone non disabili.
• Viviamo in un ambiente inaccessibile, nonostante rappresentiamo, insieme alle persone con temporanea mobilità ridotta, il 40% della popolazione.
• Tra le persone con disabilità, una su due non ha mai partecipato ad attività ricreative, culturali o sportive, e non ha mai avuto accesso a teatri, cinema, concerti, biblioteche.
• Dobbiamo continuamente affrontare l’isolamento e il pregiudizio.
• Ci sono più di 200.000 persone con disabilità obbligate a vivere in istituzioni chiuse, senza il diritto di fare delle scelte sulla propria vita e private dei più fondamentali diritti umani.
• La libera circolazione delle persone nell’Unione Europea è per noi solo un concetto astratto, perchè il più delle volte sorgono ostacoli che ci impediscono di lasciare il luogo dove viviamo.
1997-2007: LA DECADE CHE HA APERTO LA STRADA
La prima conquista del Forum Europeo della Disabilità aprì la strada, nel 1997, ad una nuova era per le persone con disabilità in Europa: l’adozione dell’Articolo 13 del Trattato di Amsterdam sulla non discriminazione, il primo e unico riferimento alla disabilità inserito in un trattato europeo. Un successo notevole che stabilì la base legale per la tutela delle persone con disabilità dalla discriminazione e che assegnò all’Unione Europea la responsabilità di operare per raggiungere questo obiettivo. Un risultato che non sarebbe mai stato possibile senza la vasta mobilitazione in tutta Europa delle persone con disabilità e delle organizzazioni che le rappresentano.
In questi dieci anni di intenso lavoro a livello nazionale ed europeo, l’EDF ha seguito le innumerevoli iniziative e decisioni legislative delle istituzioni europee, le quali hanno cambiato e continueranno a cambiare la vita delle persone con disabilità in Europa:
• un numero crescente di città europee offre trasporti pubblici accessibili alle persone con mobilità ridotta, migliorando la loro capacità di spostarsi in autonomia;
• i datori di lavoro devono applicare le procedure di assunzione del personale su basi paritarie e devono adattare il luogo di lavoro alle necessità delle persone con disabilità assunte;
• una persona con disabilità può avviare un’azione legale contro il datore di lavoro che l’abbia discriminata durante le procedure di assunzione o durante il periodo di formazione;
• sono sempre più numerosi i siti web pubblici accessibili alle persone con disabilità;
• aumentano gli ascensori progettati secondo gli standard di accessibilità;
• aumentano i prodotti e i servizi di tecnologia per l’informazione e la comunicazione (cellulari, personal computer e software) accessibili alle persone cieche o ipovedenti;
• l’euro è la valuta con le monete e le banconote più accessibili mai avute prima in Europa;
• aumentano i medicinali venduti con la confezione e le note informative leggibili in Braille;
• le persone con disabilità hanno il diritto di beneficiare di servizi di assistenza di qualità quando viaggiano in aereo, dall’aeroporto di partenza fino a quello di arrivo;
• promosso dall’EDF, l’Anno Europeo delle Persone con Disabilità – celebrato nel 2003 – ha stimolato, sia a livello europeo che locale, una nuova consapevolezza riguardo alla disabilità. Nel corso di esso, poi, in vari Paesi europei sono state attuate molte iniziative di governo e a carattere legislativo;
• nelle gare di assegnazione degli appalti pubblici per la fornitura di prodotti o servizi, le autorità devono verificare che tali forniture rispettino i requisiti di accessibilità per le persone con disabilità;
• il 35 % dei fondi europei destinati alle aree regionali e locali deve finanziare progetti che rispettino i principi di non discriminazione e di piena accessibilità per le persone con disabilità;
• la Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità, fortemente voluta e promossa dall’EDF e adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre del 2006, è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che può essere applicato all’Unione Europea e ai suoi Stati membri.
2007 E OLTRE: DOBBIAMO MOBILITARCI PER PROTEGGERE I NOSTRI DIRITTI!
> Accesso alla tutela giuridica, alla capacità di agire e al pari riconoscimento di fronte alla legge
Noi persone con disabilità dovremmo avere il diritto, come ogni altro cittadino europeo, di essere riconosciuti davanti alla legge.
In linea con gli attuali strumenti internazionali sui diritti umani, anche noi dobbiamo essere messi in condizione di godere della nostra capacità di agire e, quando necessario, di beneficiare di un supporto nel godimento della stessa in tutti gli ambiti della vita. Questi ultimi includono il diritto alla proprietà, alla gestione delle risorse economiche e alla possibilità di prendere delle decisioni e fare delle scelte che si ripercuotano sulla nostra vita e sulla nostra partecipazione alla vita sociale.
> Istruzione per tutti
Noi, in quanto bambini o adulti con disabilità, dobbiamo poter accedere all’istruzione come le persone non disabili e dobbiamo poter ricevere tale istruzione, sia essa speciale od ordinaria, in ambienti inclusivi; ci deve essere inoltre data la possibilità di decidere, in accordo con le nostre famiglie, in merito alle nostre necessità e desideri educativi.
> Pari trattamento nell’impiego
Quando facciamo domanda per un nuovo impiego o per il mantenimento del nostro lavoro, dobbiamo anche noi poter beneficiare di un trattamento uguale a quello di ogni altro cittadino. Abbiamo diritto inoltre ad un salario e ad un livello professionale e di competenze che sia pari a quelli dei lavoratori non disabili. Infine, i datori di lavoro devono modificare il luogo di lavoro per adattarlo alle necessità della persona con disabilità.
> Protezione sociale, che include anche la sicurezza sociale
Noi cittadini con disabilità abbiamo il diritto di avere le stesse opportunità di spostarci da un Paese europeo all’altro per studiare, per lavorare, per incontrare un membro della nostra famiglia o altro ancora. Tutto questo richiede la rimozione degli ostacoli presenti nei sistemi di protezione sociale.
> Vivere indipendentemente nella comunità sociale e poter scegliere rispetto alla propria vita
Anche a noi, come ad ogni altro cittadino, dev’essere data la possibilità di vivere in un luogo a nostra scelta, di prendere le nostre decisioni, di usufruire di quei servizi che assicurino la nostra indipendenza e pari partecipazione (come il diritto a un’assistenza personale). Alle famiglie di minori con disabilità e di persone con alti e complessi livelli di dipendenza – che non sono in grado di rappresentarsi da sole – dev’essere riconosciuto un ruolo fondamentale sia quando vengono fatte scelte determinanti per la loro vita, sia per quanto riguarda la loro educazione e inclusione sociale. A questo proposito dovranno essere previste per loro e le loro famiglie risorse specifiche e sostegni personalizzati.
> Accesso alla sanità e alle cure a lungo termine
Anche noi – e in particolar modo le persone che presentano una compromissione dell’integrità fisica o mentale – abbiamo il diritto, come ogni altro cittadino, di accedere a un sistema sanitario di qualità, efficace e sostenibile, oltre che a servizi di cura conformi alle necessità e in accordo con ogni individuo. Rientrano tra questi la diagnosi precoce, il pronto intervento, la riabilitazione e la fornitura delle risorse necessarie al nostro massimo sviluppo.
> Accesso a beni e servizi
Come ogni altro consumatore, dobbiamo essere in grado di godere e scegliere tra la gamma più vasta di beni e servizi. Per questo motivo devono essere adottate misure legislative che assicurino che tutti i beni e i servizi siano realizzati e distribuiti nella loro forma più accessibile, sulla base del principio della “progettazione universale”.
> Accesso alla cultura, al tempo libero e allo sport
Come ogni altro cittadino, dobbiamo essere in grado di partecipare pienamente a tutte le attività culturali, di tempo libero e sportive, che devono essere completamente accessibili per permetterci di esprimere noi stessi anche da un punto di vista culturale e artistico.
> Accesso al trasporto pubblico
Come ogni altro cittadino, dobbiamo essere messi nella condizione di poter viaggiare in libertà e autonomia, per raggiungere con bus, treni, aerei o navi qualsiasi destinazione da noi scelta.
> Accesso alle infrastrutture pubbliche
Come ogni altro cittadino, dobbiamo poter accedere pienamente, in libertà e autonomia, anche quando siamo accompagnati da un cane guida o di servizio, ad ogni edificio e spazio pubblico (parchi, campi da gioco, ristoranti, bar, teatri, centri commerciali, musei) e ad ogni altro ambiente costruito (selciati, strade, attraversamenti pedonali) – in condizioni di totale sicurezza. Per questo motivo devono essere emanate normative che rendano l’ambiente costruito accessibile, sulla base del principio della “progettazione universale”.
> Un sistema di comunicazione e informazione accessibile
Come ogni altro cittadino, dobbiamo avere pieno accesso a tutte le informazioni – nel settore pubblico e privato – attraverso l’impiego di formati accessibili (elettronico, di scrittura, Braille, a caratteri grandi, lingua dei segni, sistemi audio, sottotitoli, testi di facile comprensione).
Dobbiamo inoltre poter accedere alla più vasta gamma di strumenti di comunicazione elettronici offerti dal mercato, per consentirci una piena partecipazione alla vita socio-economica della società.
> Bandire tutti i concetti discriminatori e stereotipati riguardanti le persone con disabilità
Noi, donne e uomini con disabilità, chiediamo il rispetto della nostra dignità nella vita pubblica e politica, nella pubblicità e nei mezzi di comunicazione.
> Accesso paritario al voto e partecipazione alle campagne elettorali
Come ogni altro cittadino, anche noi dobbiamo poter esercitare liberamente e in autonomia i nostri diritti di voto (incluso il diritto di votare nel segreto dell’urna e nell’accessibilità dei seggi elettorali, dei materiali per il voto e dei documenti elettorali) e il nostro diritto ad essere eletti alle cariche pubbliche.
IL MOVIMENTO DELLE PERSONE CON DISABILITA’ CHIEDE:
1. Una globale e specifica legislazione sulla non discriminazione per tutelare le persone con disabilità, per rimuovere le barriere ancora esistenti, per evitare l’insorgere di nuove, per ottenere pari opportunità e pari partecipazione in ogni ambito della vita.
2. Un rapido processo di firma e ratifica della Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità da parte della Comunità Europea e degli Stati Membri dell’Unione.
3. Obiettivi e misure chiari e concreti in tutte le politiche europee, nazionali e regionali, che assicurino ai bambini con disabilità un pari trattamento nell’istruzione e nella partecipazione alla vita sociale.
4. Obiettivi e misure chiari e concreti in tutte le politiche europee, nazionali e regionali, che assicurino parità di trattamento in ambito lavorativo.
5. Riforme nazionali volte alla deistituzionalizzazione delle persone con disabilità e alla disposizione di misure alternative per una vita indipendente all’interno della comunità, attraverso adeguati servizi di qualità sostenuti da idonei finanziamenti, anche a livello europeo.
6. Requisiti di accessibilità e non discriminazione – a livello base – in tutti gli strumenti di finanziamento, anche a livello europeo, per evitare la creazione di nuove barriere.
7. Dati e studi sulla disabilità, che mostrino la reale situazione e le condizioni di vita delle persone disabili in Europa, al fine di fornire una base per lo sviluppo di disposizioni legislative e di iniziative di efficace protezione dei nostri diritti.
8. Regole e legislazioni comuni, per assicurare il pieno accesso ai prodotti e ai servizi in tutta l’Unione Europea.
Noi, persone con disabilità in Europa, chiediamo all’Unione Europea, alle autorità nazionali, regionali e locali, in stretta collaborazione con tutti i protagonisti della società civile, di bandire la discriminazione dagli annali della Storia Europea!
PRENDI L’INIZIATIVA, PARTECIPA AL CAMBIAMENTO
Un minuto del tuo tempo può fare la differenza per le vite di più di 50 milioni di persone
FIRMA su www.1million4disability.eu
Fonte: Superando.it (gennaio 2007) – nw173
Newsletter della Storia dei Sordi n.173 del 31 gennaio 2007