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Il bambino sordo. Pedagogia speciale e didattica dell’integrazione
Il bambino sordo. Pedagogia speciale e didattica dell’integrazione, di Patrizia Gaspari. Roma, 2005, Anicia Editore, pp.248.
Introduzione dell’autrice. Cap.1: La sordità: un problema “speciale”; Cap.2: L’evoluzione storica dell’intervento educativo con i minorati dell’udito; Cap.3: Pensiero, linguaggio e sordità; Cap.4: Psico-pedagogia del bambino sordo e dinamiche familiari; Cap.5: Il dibattito metodologico: problemi e prospettive; Cap.6: La costruzione dell’integrazione scolastica dell’alunno sordo; Cap.7: Il ragazzo sordo nella scuola secondaria superiore; Cap.8: Una risorsa in più per l’integrazione del sordo: l’assistente alla comunicazione. Bibliografia.
La vita nel silenzio e la limitazione nella relazione comunicativa e sociale rischiano di isolare le persone sorde in un “ghetto”, o in una nicchia di minoranza, se gli altri, gli udenti, sono “sordi” alle loro concrete esigenze formative. Il percorso d’integrazione della persona sorda implica lo sviluppo ed il potenziamento delle sue competenze comunicative, proprio perché le attività cognitive vengono promosse ed elaborate all’interno delle relazioni esistenti nei micro e macro sistemi socio-culturali. La risposta della scuola nei riguardi delle specifiche richieste formative dell’alunno audioleso deve contenere ed integrare una pluralità di linguaggi, mezzi e strategie didattiche, per attivare, il più precocemente possibile, le modalità espressivo-comunicative più funzionali allo sviluppo ed alla maturazione delle facoltà intellettive, specie quando il deficit uditivo è profondo ed è presente fin dalla nascita. Per favorire il processo d’integrazione bisogna “attrezzarsi”, ovvero preparare le condizioni che ci permettono realmente di “ridurre l’handicap comunicativo”, organizzando un contesto scolastico e sociale in grado di facilitare l’espressione-realizzazione dell’indennità del bambino sordo grave, evitando i rischi di una forzata, meccanicistica azione di normalizzazione. Il volume ripercorre tali questioni, ampliando il dibattito metodologico-didattico e linguistico esistente, allo scopo di interrogarsi sulla qualità delle scelte più coerenti e funzionali all’educazione-rieducazione del bambino sordo, in rapporto alle attuali ricerche effettuate dalla Pedagogia speciale e dalla Didattica dell’integrazione.
Patrizia Gaspari è docente associata confermata di Pedagogia speciale presso i Corsi di Laurea in Scienze dell’educazione e della Formazione primaria dell’Università degli Studi di Urbino, Fa parte dell’équipe preposta al coordinamento pedagogico-didattico delle scuole dell’infanzia del Comune di Fano (Pesaro-Urbino). E’autrice, fra l’altro, dei volumi: Problematiche psicopedagogiche da protesizzazione acustica, Aralia, Urbino, 1985; Storia e programmi ’85, Argaglia, Urbino, 1985; Il labirinto dell’handicap, Giunti & Lisciani, Firenze, 1990; Vietato escludere. Per una pedagogia di frontiera, Anicia, Roma, 1995; L’educatore professionale. Una provocazione per la pedagogia contemporanea, Anicia, Roma, 1995; Speciale, innanzitutto. Autonomia, “handicap” e scuola dell’Infanzia, Anicia, Roma, 2000; Aver cura. Pedagogia speciale e territori di confine, Guerini, Milano, 2002. Ha pubblicato, inoltre, numerosi saggi e articoli pedagogici, metodologicie didattici su specifiche riviste.
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STORIADEISORDI – RECENSIONI